languire
v. intr. [dal lat. languēre] (io languisco o lànguo, tu languisci o làngui, ecc.; aus. avere). – 1. a. Essere privo di forze, essere in uno stato prolungato di abbattimento fisico: l. infermo [...] , o in mezzo a sofferenze: l. nella miseria; languì lunghi anni in carcere; una gente impera e l’altra langue (Dante). 2. fig. Venir meno, scemare, indebolirsi perdendo intensità: la fiamma, la luce languisce; la conversazione languiva; memoria de l ...
Leggi Tutto
ora1
óra1 (tronc. ór) avv. [lat. hōrā, abl. del sost. hora (v. ora2)]. – 1. a. In questo momento, nel tempo presente (è, in genere, sinon. di adesso): ora sono occupato, vieni più tardi; ora finalmente [...] sì or no, d’un fatto che si manifesta o avviene a intervalli (cfr. Dante: Ch’or sì, or no s’intendon le parole): si vedeva il lumicino apparire allora sparso!; or va tu sù, che se’ valente! (Dante); or come a morte La sua preda fu ritolta? (Manzoni ...
Leggi Tutto
indovarsi
v. intr. pron. [der. di dove] (io mi indóvo, ecc.), letter. – Collocarsi, porsi in un luogo: Veder voleva come si convenne L’imago al cerchio e come vi s’indova (Dante), in qual modo cioè vi [...] trovi il suo luogo. Il verbo, noto soprattutto per questi versi di Dante (Par. XXXIII, 137-138), è oggi di uso molto raro, tranne che nel linguaggio medico, per indicare collocazione di solito non precisata: tumefazione che può indovarsi in varie ...
Leggi Tutto
approcciare
v. tr. e intr. [dal fr. approcher, che è il lat. tardo appropiare, der. di prope «vicino»; il sign. 2 dall’ingl. to approach «iniziare, affrontare»] (io appròccio, ecc.). – 1. intr. (aus. [...] corse mai sì tosto acqua per doccia A volger ruota di molin terragno, Quand’ella più verso le pale approccia (Dante). 2. tr. Affrontare qualcosa, iniziare a esaminare qualcosa: a. un argomento, una questione. Nell’uso fam., abbordare con approcci: a ...
Leggi Tutto
dubitoso
dubitóso agg. [der. di dubitare]. – Di persona, pieno di dubbio o di timore, esitante: d. e timidi, senza punto al letto accostarsi, le nobili gioie riguardavano (Boccaccio). Riferito a cosa [...] i tremebondi lumi Piegar non soffri al d. evento? (Leopardi); o che incute timore, pauroso: Poi vidi cose d. molte (Dante); ant., di esito incerto: la tua impresa sarebbe d. (Andrea da Barberino). ◆ Avv. dubitosaménte, con dubbio, con esitazione, con ...
Leggi Tutto
sdegnoso
sdegnóso agg. [der. di sdegno]. – 1. a. Di persona che dimostra sdegno, cioè avversione, disprezzo o rifiuto per tutto ciò che le appare in contrasto con i proprî gusti, con i proprî principî: [...] guarda sempre tutti con aria s.; Guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso, Mi dimandò: «Chi fuor li maggior tui?» (Dante); difficile all’approccio, scontroso: quella ragazza è troppo s., e nessuno l’avvicina; anche sostantivato: non fare tanto lo s ...
Leggi Tutto
orare
v. tr. e intr. [dal lat. orare «parlare» (che nel lat. eccles. acquistò il sign. di «pregare»), der. di os oris «bocca»] (io òro, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. letter. Pregare, nei varî sign. [...] . costruito anche con il compl. di termine: Orando a l’alto Sire, in tanta guerra, Che perdonasse a’ suoi persecutori (Dante). 2. ant. Con i sign. proprî del lat. classico, parlare in un’adunanza, arringare, perorare. ◆ Part. pres. orante, usato con ...
Leggi Tutto
inviare
invïare v. tr. [dal lat. tardo inviare «entrare in cammino, percorrere una strada», comp. di in-1 e via «via, strada»] (io invìo, ecc.). – 1. ant. a. Mettere in via, indirizzare per la giusta [...] al nuovo indirizzo; i. saluti, ringraziamenti. Fig., poet., i. l’occhio, dirigere lo sguardo in qualche direzione: Com’io fui dentro, l’occhio intorno invio (Dante). ◆ Part. pass. invïato, anche come sost. e agg., con accezioni partic. (v. la voce). ...
Leggi Tutto
invidioso
invidióso agg. [dal lat. invidiosus]. – 1. a. Che prova invidia verso una persona o verso un oggetto particolare, o che soffre abitualmente di invidia, che ne ha cioè il difetto: è i. di te, [...] tua fortuna; un compagno i.; è gente i.; spesso sostantivato: gli i. si rodevano il fegato vedendolo avere sempre più successo; Dante pone gli i. nel 2° girone del purgatorio. b. estens. Che rivela invidia, che nasce da un sentimento di malanimo ...
Leggi Tutto
sera
séra s. f. [lat. tardo sēra, ellissi del lat. class. sera dies «giorno tardo» (dall’agg. serus «tardo»)]. – 1. a. Parte del giorno (inteso come periodo di 24 ore), di durata di circa mezz’ora (alle [...] sera: rosso di s., bel tempo si spera (prov.); ciascuna Ci riguardava come suol da sera Guardare uno altro sotto nuova luna (Dante); Nel giorno, che lampi, che scoppi! Che pace, la s.! (Pascoli). Con uso estens., da mattina a s. o dalla mattina alla ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...