terragno
agg. [lat. pop. *terraneus], ant. o letter. – Di terra, posto sulla terra: Non corse mai sì tosto acqua per doccia A volger ruota di molin terragno (Dante), in contrapp. ai molini galleggianti [...] zattere o barconi nei fiumi. Che non si eleva da terra, che è al livello del suolo: Sovra i sepolti le tombe terragne Portan segnato quel ch’elli eran pria (Dante); se ne stavano ... a sedere fuori della stanza t. che era il loro circolo (Sciascia). ...
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uccello
uccèllo s. m. [lat. tardo aucĕllus, da *avicellus, avicella, dim. di avis «uccello»]. – 1. Nome comune e generico delle varie specie di animali della classe degli uccelli (v. la voce), caratterizzati [...] sacri a determinate divinità: l’u. di Giove, l’aquila (io vidi calar l’uccel di Giove Per l’alber giù, Dante); l’u. di Giunone, il pavone, ecc. In Dante, u. divino, angelo: come più e più verso noi venne L’uccel divino. c. Locuz. avv.: a volo d’u ...
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mezzo2
mèżżo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. Propriam., lo spazio, il fluido o in genere la sostanza che s’interpone fra due oggetti o che un oggetto in movimento deve attraversare per [...] mia vista] seguiva i suoi sembianti, E seguì fin che ’l mezzo, per lo molto, Li tolse il trapassar del più avanti (Dante), finché cioè lo spazio interposto tra l’occhio e i beati risalenti all’Empireo, essendo molto esteso, gli impedì di seguirli più ...
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drizzare
v. tr. [forma sincopata di dirizzare]. – 1. Rendere, o anche far tornare (ma in questa accezione è meno proprio di raddrizzare) diritto ciò che è curvo o curvato, piegato ad angolo, ecc.: d. [...] in questo senso, è più com. raddrizzare). 2. Rivolgere, dirigere in linea retta: quella corda Che ciò che scocca drizza in segno lieto (Dante); Mena di punta, e drizza il colpo crudo (Ariosto); volgere a una meta: d. i passi a un luogo; d. la prua al ...
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schiantare
(pop. tosc. stiantare) v. tr. e intr. [forse lat. explantare «spiantare, sradicare»]. – 1. tr. a. Spezzare, stroncare con violenza alberi o rami: E colsi un ramicel da un gran pruno; E ’l [...] , svellere, cogliere: la mala pianta Che la terra cristiana tutta aduggia, Sì che buon frutto rado se ne schianta (Dante). Per estens., rompere, spaccare violentemente un oggetto, un materiale qualsiasi: il fulmine ha schiantato il cavo dell’ormeggio ...
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lanciare
v. tr. [lat. tardo lanceare «vibrare la lancia», der. di lancĕa «lancia»] (io làncio, ecc.). – 1. ant. a. Scagliare la lancia: lo re in prima lanciò e fedì lo re Vermiglio (M. Villani). b. Colpire, [...] lui col pugno alzato; E un serpente con sei piè si lancia Dinanzi a l’uno, e tutto a lui s’appiglia (Dante); anche, partire con un veicolo acquistando presto forte velocità, riferito sia alla persona sia al veicolo stesso. In usi fig., buttarsi con ...
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morso2
mòrso2 s. m. [lat. mŏrsus -us, der. di mordēre «mordere», part. pass. morsus]. – 1. a. L’atto del mordere (di uomini o di animali), dell’affondare cioè i denti in una materia, per staccarne un [...] . e fig. a. poet. Graffio lacerante: ciascun menava spesso il morso De l’unghie sopra sé per la gran rabbia Del pizzicor (Dante). b. L’azione corrosiva di certe sostanze: il m. di un acido sul metallo (cfr. mordente, morsura), sulla carne; di cibi o ...
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affiggere
affìggere v. tr. [dal lat. affigĕre, comp. di ad- e figĕre «attaccare»] (io affiggo, tu affiggi, ecc.; pass. rem. affissi, affiggésti, ecc.), letter. – 1. a. Fissare, attaccare: a le paterne [...] lo sguardo, o, fig., la mente, il pensiero: Vidi [Beatrice] ... riguardar nel sole; Aguglia sì non li s’affisse unquanco (Dante). c. Fermarsi: Poco più oltre il centauro s’affisse (Dante). ◆ Part. pass. affisso, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ...
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apportare
v. tr. [lat. appŏrtare, comp. di ad- «presso» e portare «portare»] (io appòrto, ecc.), letter. – Portare, recare: quel [il Sole] ch’apporta mane e lascia sera (Dante); a. nuove forze, nuove [...] ); e usato assol. (col sign. di rapportare, riferire): e s’altri non ci apporta, Nulla sapem di vostro stato umano (Dante). Anche, sinon. di recare col sign. di cagionare, produrre: le tue parole gli hanno apportato qualche sollievo; la medicina non ...
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schiarare
v. tr. e intr. [lat. exclarare «rischiarare», der. di clarus «chiaro» col pref. ex-], letter. – 1. tr. Illuminare, rischiarare: Nel tempo che colui che ’l mondo schiara La faccia a noi tien [...] meno ascosa (Dante); un’imposta aperta a metà schiarava sufficientemente la stanza (M. Pratesi). Raro con gli usi estens. e gente cominciò da andare al Prato (G. Villani); anche con la particella pron.: quell’alma nel ciel che più si schiara (Dante). ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...