schermo
schérmo s. m. [der. di schermire]. – 1. letter. a. Riparo; protezione, difesa: Urlar li fa la pioggia come cani: De l’un de’ lati fanno a l’altro schermo (Dante); schiavi e schiave che facevano [...] de le genti (Petrarca). In partic., donna dello schermo, perifrasi con cui vengono tradizionalmente definite due donne verso le quali Dante, nella Vita nuova, dichiara di avere finto amore per dissimulare il suo vero amore per Beatrice, usando per la ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] per un bosco Che da neun sentiero era segnato (Dante); Quante fïate sol, pien di sospetto, Per luoghi ombrosi ant. e letter.: Ben m’accorsi ch’elli era da ciel messo (Dante). Ne rimane tuttavia traccia in alcune locuz. di uso corrente, nelle quali ...
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appiccare
v. tr. [prob. der. di una radice onomatopeica *pikk «punta»] (io appicco, tu appicchi, ecc.). – 1. Attaccare, congiungere, unire una cosa a un’altra; anche rifl. (con o senza valore reciproco): [...] o ant. come sinon. di attaccare in senso fig.: a. discorso, a. lite, e sim.: appiccò di subito una grande amicizia con Dante (G. Gozzi); e, anche intr. pron., nel sign. di trasmettere per contagio: però che quella pestilenza, come sa chi l’ha veduto ...
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comprendere
comprèndere v. tr. [lat. comprehendĕre e comprendĕre, comp. di con- e pre(he)ndĕre «prendere»] (coniug. come prendere). – 1. a. Contenere in sé, abbracciare, racchiudere: Luce e amor d’un [...] gli interessi. 2. a. Accogliere spiritualmente in sé: per dilettanze o ver per doglie, Che alcuna virtù nostra comprenda (Dante). In partic., accogliere nella mente, nell’intelletto, afferrare il senso di qualche cosa, stabilire una relazione tra più ...
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mamma
s. f. [lat. mamma (voce infantile), che aveva entrambi i sign. (di «madre» e di «mammella»); cfr. anche il gr. μάμμα, μάμμη]. – 1. a. Madre: E come fantolin che ’nver’ la mamma Tende le braccia [...] e per esprimere poeticamente la funzione di guida, di modello: De l’Eneïda dico, la qual mamma Fummi, e fummi nutrice, poetando (Dante). c. fam. La madre di animali: dov’è la m. di questi gattini?; ecco la m. che porta il becchime ai suoi passerotti ...
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sicurta
sicurtà (ant. o letter. sicurtate, sicurtade, sicurità, securtà, securtade e securità) s. f. [dal lat. securĭtas -atis, der. di securus «sicuro»]. – 1. Sinon. ant. di sicurezza, nelle sue accezioni [...] e perché libero da timori: O caro duca mio, che più di sette Volte m’hai sicurtà renduta e tratto d’alto periglio (Dante); Già incominciava a prender securtade La mia cara nemica a poco a poco De’ suoi sospetti [= a tranquillizzarsi dei suoi timori ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] comunità: parlare con proprietà di l.; Questi è Nembrotto per lo cui mal coto Pur un l. nel mondo non s’usa (Dante), per il cui cattivo pensiero, di innalzare la torre di Babele, gli uomini non parlano una medesima lingua; D’una terra son tutti: un ...
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tempesta
tempèsta s. f. [lat. tempĕstas (-atis) «epoca, tempo; burrasca», der. di tempus «tempo»]. – 1. a. Violenta perturbazione atmosferica, di varia estensione e durata, caratterizzata da vento fortissimo, [...] mugghia come fa mar per tempesta, Se da contrari venti è combattuto (Dante); Sovra il tuo capo stridere Non osin le t. (Manzoni); La e con quella tempesta Ch’escono i cani a dosso al poverello (Dante); e con riguardo anche al rumore: Chi la t. del suo ...
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possa
pòssa s. f. [der. del tema poss- della coniugazione di potere (posso, possiamo, ecc.)], letter. – Potere, forza, vigore (spirituale o fisico): A l’alta fantasia qui mancò p. (Dante); Or ài fatto [...] con ogni p.; lavorare a tutta possa. Come il sost. forza, è usato anche al plur.: Oh vana gloria de l’umane p.! (Dante); A cui né le fatiche il corpo stanco Né gli anni dome aveano ancor le p. (T. Tasso); affaticarme Le p. arcane dell’anima ...
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rincalzare
(ant. rincalciare) v. tr. [comp. di rin- e calzare2]. – 1. a. In agraria, accumulare terra al piede di piante in accrescimento allo scopo di favorire l’emissione di nuove radici, per es. nel [...] , un palo. Quindi, sostenere, sorreggere persone o cose, perché non cadano: Or voglion quinci e quindi chi rincalzi Li moderni pastori (Dante); e fig.: Lettor, tu vedi ben com’io innalzo La mia matera, e però con più arte Non ti maravigliar s’io la ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...