pianeta3
pianéta3 (ant. pianéto) s. m. [lat. planēta, dal gr. πλανήτης «errante, vagante», der. di πλανάω «andare errando»] (pl. -i). – 1. a. Nome con cui gli antichi indicarono gli oggetti celesti da [...] . Nel linguaggio poet., stella, astro in genere: Buio d’inferno e di notte privata D’ogne pianeto, sotto pover cielo (Dante); spesso riferito al sole: Quando ’l pianeta che distingue l’ore Ad albergar col Tauro si ritorna (Petrarca); Surgea del Gange ...
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sempre
sèmpre avv. [lat. sĕmper]. – 1. Con continuità ininterrotta, senza termine di tempo (cioè senza fine, e talora senza principio); estens., per un tempo lunghissimo, nel passato o nel futuro: Dio [...] , s. che tu lo vorrai; Così facìeno i padri di coloro Che, s. che la vostra chiesa vaca, Si fanno grassi stando a consistoro (Dante). Ant., finché: io ti farò conciare in maniera che tu con tuo danno ti ricorderai, s. che tu ci viverai, del nome mio ...
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fiore
fióre s. m. [lat. flōs flōris; già lat. (calco del gr. ἄνϑος) anche il sign. fig. di «parte migliore», ovvero di «parte superiore»]. – 1. a. La parte più bella e appariscente della pianta, che [...] di fiori; Una donna soletta che si gia E cantando e scegliendo fior da fiore Ond’era pinta tutta la sua via (Dante); Da’ be’ rami scendea, Dolce ne la memoria, Una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo (Petrarca); Come purpureo fior languendo muore ...
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trastullare
v. tr. [forse lat. mediev. se transtollĕre «trastullarsi», con mutamento di coniugazione]. – Divertire, distrarre, allietare con giochi e passatempi: L’una vegghiava a studio de la culla, [...] modo usato cantando e ballando si trastullarono (Boccaccio); [l’anima] mossa da lieto fattore, Volontier torna a ciò che la trastulla (Dante), l’anima, procedendo da Dio che è suprema letizia, si volge a ciò che le dà letizia; Volgete il lume in cui ...
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rimorire
v. intr. [comp. di ri- e morire] (coniug. come morire; aus. essere). – Morire di nuovo, una seconda volta: è morto per la libertà, e se tornasse in vita sarebbe pronto a r. per essa; il digiuno, [...] fanno ch’esperto io rimuoia (Pascoli). ◆ Part. pass. rimòrto, anche come agg.: l’ombre, che parean cose rimorte (Dante), morte una seconda volta, tanto erano pallide e rifinite; in espressioni enfatiche, morto da tempo, morto (o cessato, dimenticato ...
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prelibare
v. tr. [dal lat. praelibare, comp. di prae- «pre-» e libare «gustare, assaggiare»], letter. – Assaggiare prima, pregustare: Se per grazia di Dio questi preliba Di quel che cade de la vostra [...] mensa (Dante); fig.: mi si conceda di poter credere che come io prelibai le delizie di quell’anima, così solo ne ebbi il pieno godimento (I. Nievo). Con altro uso fig., accennare in anticipo, trattare sommariamente: p. un argomento; Or ti riman, ...
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trasumanare
traṡumanare (meno com. transumanare) v. intr. [der. di umano, col pref. tra(n)s-] (aus. essere), letter. – Elevarsi oltre i limiti della natura umana per attingere la natura divina: Trasumanar [...] preghiera, della meditazione, della contemplazione; da questa canzone alle ultime rime che ricordin Beatrice la poesia di Dante si transumana (Carducci). ◆ Part. pass. traṡumanato, non com., con valore di agg.: i volti trasumanati delle immagini ...
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rattezza
rattézza s. f. [der. di ratto1], letter. – 1. L’essere ratto, rapidità, velocità: questo cerchio ha più r. nel muovere che alcuna parte del suo cielo (Dante); r. di destrier (V. Monti). 2. Ripidezza: [...] Di questa costa, là dov’ella frange Più sua rattezza (Dante). ...
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posare
v. intr. e tr. [lat. tardo pausare «cessare» (v. pausare); nel sign. 6 b ricalca il fr. poser] (io pòso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr., ant. o letter. a. Cessare, o smettere temporaneamente, [...] fu lunga la giornata si posò un momento da battagliare (Guerrazzi); stare in riposo: A guisa di leon quando si posa (Dante). b. Con sign. affini: riposare in eterno, giacere: il monumento Vidi ove posa il corpo di quel grande (Foscolo); trovare pace ...
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ratto1
ratto1 agg. [lat. rapĭdus], letter. – 1. Rapido: E se non fusse il suo fuggir sì ratto ... (Petrarca); ratti quanto potevano (Boccaccio); talora raddoppiato con valore rafforzativo: se ne sono [...] i pensier, gli atti, gli accenti (Foscolo). Anticam. fu usato anche come avv.: Amor ch’al cor gentil ratto s’apprende (Dante); la degna coppia ... ratto si mosse (Ariosto); Ratto così dal tenue Obblio torna immortale L’amor sopito (Manzoni); e nella ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...