perdonare
v. tr. e intr. [lat. mediev. perdonare, der. del lat. class. condonare «condonare» per sostituzione di prefisso] (io perdóno, ecc.). – 1. tr. a. Non tenere in considerazione il male ricevuto [...] . quindi analogo a condonare): gli perdonarono il resto della detenzione; p. la vita, fare grazia della vita. Con sign. analogo, in Dante (Inf. V, 103): Amor, ch’a nullo amato amar perdona, a nessuno che sia amato «fa grazia» dell’amare, non consente ...
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manto2
manto2 s. m. [dal lat. tardo mantum o mantus, tratto da mantellum «mantello»]. – 1. a. Mantello lungo con strascico, usato come vestimento solenne e anche come distintivo ereditario annesso ai [...] spesso assunto a contrassegno e simbolo della dignità papale: vestire, deporre il m.; Sappi ch’i’ fui vestito del gran m. (Dante), che io fui papa. b. Mantello, anche come abito femminile: Donna m’apparve, sotto verde manto Vestita di color di fiamma ...
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peregrino
s. m. e agg. (f. -a) [dal lat. peregrinus «forestiero, non cittadino», der. dell’avv. peregri, peregre «fuori di città», comp. di per-1 nel sign. di «attraverso» e ager agri «campo»]. – 1. [...] l’ora ... che la mente nostra, peregrina Più da la carne e men da’ pensier presa, A le sue visïon quasi è divina (Dante), con riferimento alla mente umana che, all’alba e verso il termine del riposo notturno, è più distaccata dalla carne, più libera ...
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adonare
v. tr. [dal fr. adonner «abbandonare, sottomettere»] (io adóno, ecc.), ant. – Domare, abbattere: Noi passavam su per l’ombre che adona La greve pioggia (Dante). Intr. pron., lasciarsi abbattere, [...] cedere: Nostra virtù che di legger s’adona, Non spermentar con l’antico avversaro (Dante). ...
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tenzone
tenzóne (ant. tencióne) s. f. [dal provenz. tensô (che è il lat. *tentio -onis, prob. tratto da contentio -onis «contesa»)], letter. – 1. a. Genere di poesia lirica sorto in Provenza e diffusosi [...] sec. 12° e il 13°, consistente in uno scambio polemico di poesie o di strofe alternate tra due poeti: la t. tra Dante e Forese Donati, in tre coppie di sonetti. b. Litigio, contrasto, scontro di parole aspre e irose: dopo lunga tencione Verranno al ...
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commedia
commèdia (raro comèdia, ant. commedìa o comedìa) s. f. [dal lat. comoedia, e questo dal gr. κωμῳδία, che prob. significava in origine «canto (ᾠδή) del festino (κῶμος)»]. – 1. In senso ampio [...] (non alta cioè come quelli della tragedia), scritto in stile comico, cioè nello stile che, secondo Dante, è medio tra il tragico e l’elegiaco (e perciò Dante intitola Comedia il suo poema, mentre chiama tragedia il poema di Virgilio). b. Dal sec. 16 ...
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giunta1
giunta1 s. f. [der. di giungere, nei due sign. di «congiungere» e di «arrivare»]. – 1. Il giungere, arrivo, spec. nelle locuz., ormai ant. o rare, a (alla) prima g., di prima g., appena arrivato, [...] fig., sul principio, subito: m’assisi ne la prima g. (Dante); lo riconobbi a prima g.; di prima g. fiutai l’imbroglio. Giuntura: sì forte guizzavan le giunte, Che spezzate averien ritorte e strambe (Dante). ◆ Dim. giuntina; dim. e spreg. giunterèlla. ...
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frugare
v. intr. e tr. [lat. *furicare, der. di fur furis «ladro»] (io frugo, tu frughi, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Cercare minuziosamente, con le mani o anche servendosi di un arnese, in ripostigli [...] , nelle tasche, entro le cuciture, ecc., per scoprire roba eventualmente nascosta (soprattutto in caso di perquisizione). 3. tr., ant. Stimolare: Così frugar conviensi i pigri (Dante); o anche pungere, tormentare: La rigida giustizia che mi fruga ...
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adorare
v. tr. [dal lat. adorare, comp. di ad- e orare «pregare»; propr. «rivolgersi con preghiere»] (io adóro, ecc.). – 1. a. Rendere culto alla divinità (o comunque a esseri divinizzati, e a tutto [...] di chi adora; anticam. anche con compl. di termine: E s’e’ furon dinanzi al cristianesmo, Non adorar debitamente a Dio (Dante). b. Più genericam., riconoscere e venerare una divinità: i monoteisti adorano un dio solo, i politeisti adorano più dèi. 2 ...
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onde
ónde avv. [lat. ŭnde], letter. – 1. È propr. un avv. di moto da luogo, che significa «da dove» o «da cui» e si adopera (come il sinon. donde) in frasi interrogative, dirette o indirette, e in prop. [...] cfr. d’onde, cioè da onde, per donde): Esser conviene un termine da onde Lo suo contrario più passar non lassi (Dante). Talora indica piuttosto provenienza: onde l’avete appreso? (da chi, da qual fonte); nessuno sa onde traggano tutti i loro guadagni ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...