scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] : Tu proverai sì come sa di sale Lo pane altrui, e come è duro calle Lo scendere e ’l salir per l’altrui scale (Dante); non salirò più queste s., per indicare il proposito di rompere i rapporti con qualcuno, di smettere di essergli amico. b. Analoga ...
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sollevare
v. tr. [lat. sublevare, comp. di sub «sotto» e levare «alzare; alleviare»] (io sollèvo, ecc.). – 1. Alzare, spostare verso l’alto, rimuovendo da terra o da un altro piano di appoggio: s. un [...] da terra) una persona caduta, un ferito; s. la testa, la fronte, il viso; La bocca sollevò dal fiero pasto Quel peccator (Dante); s. gli occhi, e per estens. s. lo sguardo, rivolgerli verso l’alto. Nel rifl. e nell’intr. pron., alzarsi, levarsi verso ...
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pieno1
pièno1 agg. [lat. plēnus (della stessa radice di implere, complere, che è anche nel gr. πλέως «pieno», πίμπλημι «riempire», ecc.)]. – 1. a. Che contiene tutto quello che può contenere: un sacco [...] . 2 l); p. poteri (v. potere1, n. 2 b). 5. letter. Appagato, esaudito, soddisfatto: Se fosse tutto p. il mio dimando (Dante); con riferimento al tempo, compiuto, concluso: E, pieno l’anno, di votivo onore L’ara ti splende (Carducci). 6. Con accezioni ...
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sollo
sóllo agg. [etimo incerto], tosc. o letter. – 1. Cedevole, soffice, detto spec. del terreno: se miseria d’esto loco sollo Rende in dispetto noi (Dante), riferendosi al suolo arenoso; il terren [...] sollo Rade la rondine e vanisce in alto (Pascoli). 2. fig., ant. Arrendevole: Così, la mia durezza fatta solla, Mi volsi al savio duca (Dante). ...
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tranquillare
v. tr. e intr. [dal lat. tranquillare, der. di tranquillus «tranquillo»]. – 1. a. tr. Rendere tranquillo, calmare, sedare (è forma sentita oggi come meno com. e più letter. di tranquillizzare): [...] della strage (Pavese). In usi ant., rendere sicuro: Buon ti sarà, per tranquillar la via, Veder lo letto de le piante tue (Dante), vedere dove posano le piante dei tuoi piedi; con altro sign., tenere a bada, far stare quieto: ciò avea fatto in prova ...
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perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] cosa» (= e perciò): Poi, come più e più verso noi venne ... più chiaro appariva: Per che l’occhio da presso nol sostenne (Dante). In qualità di nesso relativo all’inizio di periodo, non com., anche per il che, per lo che, e, con trasposizione dell ...
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pieta
pièta s. f. [lat. piĕtas -atis, di cui riproduce la forma del nominativo, con spostamento dell’accento]. – Forma rara, ant. e poet., per pietà, soprattutto nel sign. di dolore, angoscia, fatto [...] : Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m’era durata La notte ch’i’ passai con tanta pieta (Dante); Volga la vista disïosa e lieta, Cercandomi: ed o pieta! Già terra in fra le pietre Vedendo ... (Petrarca); Raccontar le migliaia de ...
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pieta
pietà s. f. (ant. pietate, pietade) [lat. piĕtas -atis (der. di pius «pio, pietoso»)]. – 1. a. Sentimento di affettuoso dolore, di commossa e intensa partecipazione e di solidarietà che si prova [...] nei confronti di chi soffre: L’altro piangëa; sì che di pietade Io venni men così com’io morisse (Dante); Ove sia chi per prova intenda amore, Spero trovar pietà, non che perdono (Petrarca); pietà fra gli uomini Il misero non trova (Leopardi); Dio, ...
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suggellare
v. tr. [lat. sigillare: v. sigillare] (io suggèllo, ecc.). – Lo stesso che sigillare, nel sign. di chiudere con un sigillo: fatta la pìstola [= l’epistola], Florio piangendo la chiuse e suggellò [...] di imprimere con il sigillo o come con un sigillo: Come figura in cera si suggella (Dante); lo minor giron suggella Del segno suo e Soddoma e Caorsa (Dante). Mentre è ormai poco com. in senso proprio, è vivo in alcune espressioni fig. (nelle quali ...
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ivi
avv. [lat. ĭbi], letter. – In quel luogo, lì: Erano ignudi e stimolati molto Da mosconi e da vespe ch’eran ivi (Dante). Talvolta in unione con altri avverbî: ivi presso, ivi entro (ant. iv’entro, [...] . ibidem), per rinviare a un passo già citato precedentemente. Raro, in senso temporale, allora: Di penter sì mi punse ivi l’ortica (Dante); ancora più raro e ant. nella locuz. ivi a (molto o poco) come equivalente di indi a: poi, ivi a parecchi dì ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...