lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] in genere: E fa la lingua mia tanto possente, Ch’una favilla sol de la tua gloria Possa l. a la futura gente (Dante); l. scritto, scrivere qualcosa perché altri la legga, o perché rimanga ai posteri; lasciar detto, dare incarico di dire. d. Cedere in ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] nell’uso letter., la costruzione con la particella pron.: o mente che scrivesti cio ch’io vidi, Qui si parrà la tua nobilitate (Dante), si rivelerà, si paleserà; or si parrà se grata O formidabil fia l’alta ambasciata (T. Tasso), si vedrà, si renderà ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] senso più ampio: La gloria di colui che tutto move Per l’universo penetra, e risplende In una p. più e meno altrove (Dante); Levommi il mio penser in parte ov’era Quella ch’io cerco, e non ritrovo in terra (Petrarca), qui con riferimento alle regioni ...
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se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni [...] in caso contrario, e sim.; con questa accezione, e come inciso, se non è ant. e raro: Ditel costinci; se non, l’arco tiro, Dante); non può essere stato se non lui (= altri che lui); non ho taciuto se non per evitargli un dolore (= ho taciuto al solo ...
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torcere
tòrcere v. tr. [lat. tŏrquēre, divenuto, nel lat. pop., *tŏrquĕre, poi *tŏrcĕre] (pres. tòrco, tòrci, ... tòrcono; cong. pres. tòrca, ... torciamo, torciate, tòrcano; pass. rem. tòrsi, torcésti, [...] la persona stessa che si volge altrove: Ahi anime ingannate e fatture empie, Che da sì fatto ben torcete i cuori (Dante); Torcendo ’l viso a’ preghi onesti e degni (Petrarca); perché torse I suoi passi da voi? (Foscolo). Nel rifl., torcersi, volgersi ...
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quanto1
quanto1 agg., pron., avv. e s. m. [lat. quantus agg., quantum avv.]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, la quantità, come grandezza o misura (numero), estensione o durata, di singoli [...] in me; Che q. piace al mondo è breve sogno (Petrarca); seguito da un compl. partitivo: Con q. di quel salmo è poscia scripto (Dante); è q. di meglio posso darle; lo giuro su q. ho di più sacro; in frasi ellittiche: a conferma di q. sopra, di ciò che ...
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grave
agg. [lat. gravis]. – 1. a. Che ha peso, che è soggetto alla forza di gravità: i corpi g. (anche s. m., spec. al plur.: le leggi della caduta dei g.); e cantando vanìo Come per acqua cupa cosa [...] Al femm., ant. e poet., gravida: Al parto in che mia madre, ch’è or santa, S’allevïò di me ond’era g. (Dante); Galaciella che di sei Mesi era g. (Ariosto). c. Lento nel muoversi, tardo (opposto a svelto): persona g. nel camminare; avanzava con passo ...
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libertà (ant. libertate e libertade) s. f. [dal lat. libertas -atis]. – 1. a. L’esser libero, lo stato di chi è libero: amo la mia l.; non posso rinunciare alla mia l.; L. va cercando, ch’è sì cara, Come [...] , morale, giuridico: Lo maggior don che Dio per sua larghezza Fesse creando ... Fu de la volontà la libertate (Dante); sotto l’aspetto più strettamente giur., la libertà del volere è considerata dal diritto penale come elemento soggettivo necessario ...
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divìdere v. tr. [dal lat. dividĕre] (pass. rem. diviṡi, dividésti, ecc.; part. pass. diviṡo). – 1. a. Fare più parti di un tutto: d. un foglio in due; d. una mela in quattro spicchi; d. una parola in sillabe; [...] popolo romano era stato diviso per centurie, per curie e tribù. b. Separare, disgiungere: l’un de’ cigli un colpo avea diviso (Dante); anche di cose o persone che prima erano unite: d. le mele acerbe dalle mature; sono tanto amici che solo la morte ...
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persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale [...] l’armi (T. Tasso). 3. a. Il corpo, il fisico umano: Amor ... Prese costui de la bella persona Che’ mi fu tolta (Dante); quanti luoghi sua bella persona Coprì mai d’ombra, o disegnò col piede (Petrarca); sentire dolore, freddo e sim. nella p., in ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...