fiero
fièro (ant. e poet. fèro) agg. [lat. fĕrus]. – 1. letter. a. Feroce, crudele, spietato: il f. tiranno; un nemico f. e selvaggio; da le braccia Fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte (Dante); fig.: [...] fieraménte, con fierezza: lottare, replicare fieramente; aspramente: fieramente furo avversi A me e a miei primi e a mia parte (Dante); E fieramente mi si stringe il core, A pensar come tutto al mondo passa (Leopardi); ant., eccessivamente, assai (di ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo [...] soprattutto con la propria bellezza, con lo splendore, con l’amenità: Quale ne’ plenilunii sereni Trivïa ride tra le ninfe etterne (Dante); Ridono i prati, e ’l ciel si rasserena (Petrarca); Fra l’erbe ove più ride primavera (Poliziano), dove essa ha ...
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figgere
fìggere v. tr. [lat. fīgĕre] (io figgo, tu figgi, ecc.; pass. rem. fissi, figgésti, ecc.; part. pass. fitto), letter. – 1. a. Ficcare, conficcare: un drago Che per lo carro sù la coda fisse (Dante); [...] , ch’infermo al letto il fisse (Ariosto). c. Fissare (gli occhi, lo sguardo): E fissi li occhi al sole oltre nostr’uso (Dante). 2. Ferire, trafiggere, anche in senso fig.: il telo Che ’l cor mi fisse (Ariosto). 3. ant. Stabilire, prescrivere: Merlin ...
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segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, [...] uso fig.: Ditemi ... Quai fuor li vostri antichi e quai fuor li anni Che si segnaro in vostra puerizia (Dante), che si scrissero, e quindi si svolsero, trascorsero. e. Incidere, rigare, graffiare, scalfire, o più semplicem. insudiciare: qualcuno ha ...
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limare
v. tr. [lat. līmare]. – 1. Passare la lima sulla superficie di un pezzo metallico, o di legno, o d’altro materiale, allo scopo di asportarne piccoli spessori o di appianarne le asperità. 2. fig. [...] forma. Più raro col sign. generico di ripulire, migliorare e simili: Aristotele ... e Zenocrate ... limarono e a perfezione la filosofia morale redussero (Dante). c. non com. Scemare, togliere: e fecimi ’l solecchio, Che del soverchio visibile lima ...
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figlio
fìglio s. m. [lat. fīlius, della famiglia di fecundus, femĭna, ecc.]. – 1. a. Il generato rispetto ai genitori (talora anche rispetto ai progenitori): mio, tuo, suo f. (normalmente senza articolo); [...] fig., scherz., di cosa da trattare con cura perché è l’ultima che resta; Molte fïate già pianser li figli Per la colpa del padre (Dante); i f. dei f., i lontani discendenti; i figli d’Adamo, i f. d’Eva, gli uomini, l’umanità: il Signor ... a tutti i ...
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figliolo
figliòlo (letter. figliuòlo) s. m. (f. -a) [lat. filiŏlus, dim. di filius (f. filiŏla)]. – 1. a. Figlio. Le due voci non differiscono nel sign. fondamentale, ma figliolo è (almeno nell’uso di [...] ant. e raro il vocativo sing. in -e secondo la declinazione latina: Lo più che padre mi dicea: «Figliuole, Vienne oramai ...» (Dante). Una forma ant. figliulo (dove si ha la riduzione del dittongo uo a u, tipica, in posizione sia tonica sia atona, di ...
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rintoppo
rintòppo s. m. [der. di rintoppare]. – Il rintoppare, il rintopparsi; più com., la cosa in cui si rintoppa, ostacolo, impedimento: E ’l duol che truova in su li occhi r. (Dante), negli occhi [...] (dei traditori puniti nella Tolomèa); i sassi che fanno r. alla corrente. Locuz. avv. di r., di rimando; o anche all’opposto, al contrario: Alichin non si tenne e, di rintoppo A li altri [contrariamente agli altri diavoli], disse... (Dante). ...
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dichinare
v. intr. [lat. declinare: v. declinare], ant. – Essere in pendio, scendere al basso: lo dolce piano Che da Vercelli a Marcabò dichina (Dante, con riferimento alla pianura lombarda); con riferimento [...] al Sole o al giorno, tramontare, declinare: Ma vedi già come dichina il giorno (Dante). Anche con la particella pron., spec. nel senso fig. di inchinarsi, cioè piegarsi, abbassarsi, umiliarsi: essendo di lingua troppo libero, e non usato a dichinarsi ...
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figura
s. f. [dal lat. figura, dal tema di fingĕre «plasmare, modellare»]. – 1. a. Aspetto esteriore d’una cosa: lo circulo che ha f. d’uovo (Dante); prender corso e f. di fiume (Manzoni); un monumento [...] rappresentazione simbolica o allegorica: il serpente è tradizionalmente f. del demonio; la colomba è f. dello Spirito Santo; in Dante, il veltro è f. di discussa interpretazione. b. Nella grammatica e retorica tradizionali, figura o f. retorica, ogni ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...