umile
ùmile (poet. ant. umìle) agg. e s. m. e f. [dal lat. humĭlis, propr. «poco elevato da terra», der. di humus «terra»]. – 1. letter., non com. Poco elevato da terra, basso: [i buoi] Non rifiutan [...] in atteggiamento u. e dimesso; parlare con voce u.; Voi che portate la sembianza umìle, Con gli occhi bassi, mostrando dolore ... (Dante); per gli u. suoi prieghi un poco di compassione gli venne di lei (Boccaccio). 4. ant. o raro. Riferito a opere ...
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mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte [...] Di spergiuro e d’insidia? (D’Annunzio); ma anche assol.: sì che, mondi e lievi, Possano uscire a le stellate rote (Dante, con riferimento alle anime del purgatorio). b. Nella Bibbia, uomo m., colui che non si è contaminato toccando cose giudicate ...
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cadere
cadére v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniugazione] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell’uso ant. e letter., si ha in alcune forme il tema cagg-: [...] 2. a. Di persona che, perduto l’equilibrio o per altro motivo, va a terra: E caddi come corpo morto cade (Dante); c. di bicicletta; c. morto, svenuto, ferito; c. lungo disteso, c. supino, bocconi; c. bene, male, con riferimento alle conseguenze della ...
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ruminare
v. intr. e tr. [lat. rūmĭnare, der. di rumen: v. rumine] (io rùmino, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Eseguire la doppia masticazione del cibo, caratteristica dei ruminanti, detta ruminazione [...] durante la strada andava ruminando nella mente il suo discorso; Sì ruminando e sì mirando in quelle, Mi prese il sonno (Dante); il veneziano è bravo per ruminar vendette, debole poi quando si viene al punto di eseguirle (Casanova); ruminò pretesti da ...
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distruggere
distrùggere v. tr. [dal lat. destruĕre, comp. di de- e struĕre «innalzare, costruire»] (io distruggo, tu distruggi, ecc.; pass. rem. distrussi, distruggésti, ecc.; part. pass. distrutto). [...] , l’amore di una persona, la pace di una famiglia. c. Annullare: Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio (Dante). d. letter. Consumare a poco a poco, fisicamente o spiritualmente: vedi come cotale donna distrugge la persona di costui ...
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palude
s. f. [lat. palus -ūdis]. – 1. Area, più o meno vasta, di terreno impermeabile o insufficientemente drenato, nella quale le acque piovane o i corsi d’acqua alimentano un bacino di raccolta, di [...] anche come s. m. (cfr. padule): Corsi al palude, e le cannucce e ’l braco M’impigliar sì ch’i’ caddi (Dante). 2. fig., letter. Condizione di vita stagnante, o stato d’animo d’indifferenza, di neghittosità, d’inerzia spirituale e morale: perdette poco ...
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solere
solére v. tr. e intr. [lat. solēre] (pres. sòglio, suòli [ant. sògli o suògli], suòle, sogliamo, soléte, sògliono; pass. rem. soléi, solésti, ecc.; pres. cong. sòglia, ecc.; part. pass. sòlito). [...] Con l’infinito dipendente sottinteso: Segando se ne va l’antica prora De l’acqua più che non suol con altrui (Dante); Di paura tremando, come suole Per picciol ventolin palustre canna (Poliziano). Nell’ital. ant., era frequente l’uso del pres. indic ...
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eternale
(ant. etternale) agg. [dal lat. tardo aeternalis], ant. e poet. – Eterno: Tale scendeva l’etternale ardore (Dante); sono alle pene eternali dannato (Boccaccio); animato dal silenzio eternale [...] della laguna (D’Annunzio). ◆ Avv., ant., eternalménte (o etternalménte), eternamente, per tutta l’eternità: E disïar vedeste sanza frutto Tai che sarebbe lor disio quetato, Ch’etternalmente è dato lor per lutto (Dante). ...
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tema
téma s. f. [der. di temere], letter. – Timore (non si usa il plurale): Da questa t. a ciò che tu ti solve, Dirotti perch’io venni (Dante); con passo vagante, Fra tema e desire, s’avanza e ristà [...] . delle riprensioni del padre e che la donna rubata non gli fosse tolta (Boccaccio); Sanza t. d’infamia ti rispondo (Dante); anche nel linguaggio com.: non voleva confidarsi con nessuno per t. d’essere tradito; avrei potuto tornare subito a San Celso ...
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assonnare
v. tr. e intr. [der. di sonno] (io assónno, ecc.). – 1. tr., ant. Indurre sonno: Ma perché ’l tempo fugge che t’assonna (Dante). 2. intr. (aus. essere, ma i tempi comp. sono rari), letter. [...] Sentire sonno, essere preso dal sonno: Mi richinava come l’uom ch’assonna (Dante); estens. e fig., darsi riposo, o restare inattivo, neghittoso: Cavalca a gran giornate e non assonna (Ariosto); Ma non assonno io già sul sanguinoso Trono (Alfieri). ◆ ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...