intento2
intènto2 s. m. [dal lat. tardo intentus -us, der. di intendĕre: v. la voce prec.]. – 1. Il fine che ci si propone di raggiungere e a cui tende l’azione e il desiderio (non differisce in genere [...] Attenzione, applicazione della mente o dell’animo a qualche oggetto: Cominciava a cantar sì, che con pena Da lei avrei mio i. rivolto (Dante); l’oggetto stesso da cui la mente e l’animo sono attratti: Già eran li occhi miei rifissi al volto De la mia ...
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intenzionale
agg. [der. di intenzione]. – 1. Fatto o detto con intenzione, cioè consapevolmente e con deliberato proposito: la sua allusione era certo i.; errore i.; scusami, la spinta non è stata i.; [...] i. che de la umana essenzia è ne la divina mente (Dante); la qual cosa si debbe intendere non dell’esser vero, ma dico le cose, ma le forme loro – per lo mezzo diafano, non realmente ma intenzionalmente, sì quasi come in vetro transparente (Dante). ...
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raffigurare
v. tr. [der. di figura, col pref. ra-]. – 1. non com. Riconoscere alla figura, all’aspetto, cose e, più spesso, persone: Come quando la nebbia si dissìpa, Lo sguardo a poco a poco raffigura [...] ’atroce spettacolo. b. Rappresentare per mezzo di un’allegoria o simbolicamente: nel buon pastore è raffigurato Cristo; nel Veltro Dante ha voluto r. un rinnovatore del mondo. Anche, essere simbolo di: la colomba raffigura di solito l’innocenza e ...
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u'
u’ avv. [lat. ŭbi; cfr. ove], ant. o poet. – Dove: Fin ch’al Verbo di Dio discender piacque U’ la natura ... unì a sé in persona (Dante); fiso u’ si mostri attendi L’erba più verde e l’aria più serena [...] (Petrarca). Rara la locuz. u’ che, dovunque: sotto l’acqua è gente che sospira, E fanno pullular quest’acqua al summo, Come l’occhio ti dice, u’ che s’aggira (Dante). ...
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moltitudine
moltitùdine (ant. multitùdine) s. f. [dal lat. multitudo -dĭnis, der. di multus «molto»]. – 1. Gran quantità, gran numero di persone, animali o cose, riuniti insieme: una m. di gente, di [...] formiche, di mosche, di cavallette; una m. confusa di suoni, di voci; la Galassia non è altro che moltitudine di stelle fisse (Dante); spesso in tono enfatico o scherz.: ha una m. di figli, di parenti; era assediato da una m. di creditori, di belle ...
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oltraggio
oltràggio s. m. [dal fr. ant. oltrage, ultrage (mod. outrage), der. di oltra, ultra (mod. outre) «oltre»: propr. «cosa che va oltre il tollerabile»]. – 1. ant. Il fatto di superare un limite; [...] innanzi il mio veder fu maggio Che ’l parlar mostra, ch’a tal vista cede, E cede la memoria a tanto oltraggio (Dante); mangiare, bere a o., fuor di misura, smoderatamente. 2. a. Offesa grave all’onore, alla dignità, al prestigio di una persona (o ...
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ruere
rùere v. intr. [dal lat. ruĕre]. – Precipitare, rovinare. È un latinismo ant. e raro, usato solo in alcune forme: S’aperse a li occhi d’i Teban la terra; Per ch’ei gridavan tutti: «Dove rui, Anfïarao?» [...] (Dante); per estens., precipitarsi, correre in fretta verso qualche cosa: Non è fantin che sì subito rua Col volto verso il latte (Dante). ...
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estremo
estrèmo (ant. strèmo, letter. ant. extrèmo) agg. e s. m. [dal lat. extremus, superl. di exter o extĕrus «che sta fuori»]. – 1. agg. a. Che è o rappresenta il termine ultimo, in senso locale o [...] in e. pericolo, in pericolo di vita. 3. s. m. a. Il punto, la parte estrema, o il momento estremo: lo stremo d’Europa (Dante, con riferimento a Bisanzio); i due e. di una canna, di una corda; gli e. si toccano, prov. (le cose opposte hanno spesso ...
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proda
pròda s. f. [lat. prōra (v. prora; prua), con dissimilazione della -r-]. – 1. ant. Prora: verso Rodi dirizzaron la p. (Boccaccio). 2. letter. La parte della riva che confina con l’acqua: il barcaiolo, [...] generico: la p. del letto. b. In partic., orlo di un terreno: su la p. mi trovai De la valle d’abisso dolorosa (Dante); piegò a sinistra, e così giunse in p. a una scarpata (Cassola); anche, striscia di terreno al margine d’una strada di campagna ...
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distanza
s. f. [dal lat. distantia, der. di distare «distare»]. – 1. La lunghezza del tratto di linea retta (nell’ordinario spazio euclideo, altrimenti del tratto di geodetica) che congiunge due punti [...] hanno dai corrispondenti piani coniugati; per le d. focali di un sistema ottico, v. focale. 3. fig. a. Intervallo di tempo: Dante e Michelangelo vissero a grande d. l’uno dall’altro; anche il decorrere del tempo, in alcune locuz. del linguaggio sport ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...