asinaio
asinàio s. m. (f. -a) [lat. asinarius]. – Chi guida l’asino: Dante ... scontrò uno asinaio... il quale asinaio andava drieto agli asini, cantando il libro di Dante (Sacchetti). ...
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stuolo
stuòlo s. m. [lat. tardo stŏlus (dal gr. στόλος «spedizione militare, esercito, flotta, moltitudine», der. di στέλλω «armare, spedire»)]. – 1. ant. a. Raggruppamento di navi da guerra, flotta. [...] Moltitudine armata, schiera di guerrieri, esercito: Alessandro in quelle parti calde D’Indïa vide sopra ’l süo stuolo Fiamme cadere (Dante); sul colle d’Antela, ove morendo Si sottrasse da morte il santo s. (Leopardi), i trecento Spartani di Leonida ...
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meretrice
s. f. [dal lat. merĕtrix -icis, der. di merere «guadagnare»]. – Donna che si prostituisce, sinon. letter. di prostituta, puttana. Fig., poet.: La m. che mai da l’ospizio Di Cesare non torse [...] funzione di agg., con valore generico d’ingiuria: questo prezioso volgare, lo quale, s’è vile in alcuna [cosa], non è se non in quanto elli suona ne la bocca m. di questi adulteri (Dante, nell’invettiva contro i dispregiatori del «proprio volgare»). ...
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dispiegare
v. tr. [da spiegare, con altro prefisso; cfr. lat. tardo displicare] (io dispiègo, tu dispièghi, ecc.), letter. – Spiegare, svolgere, distendere: d. le vele al vento; d. i vessilli; Venticelli [...] il puro seno (Leopardi); raro nel senso fig. di manifestare, dichiarare, far conoscere: La divina bontà ... dispiega le bellezze etterne (Dante). Come intr. pron., diffondersi, scaturire: Che acqua è questa che si dispiega Da un principio e sé da sé ...
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giacere
giacére v. intr. [lat. iacēre] (pres. indic. giàccio, giaci, giace, giacciamo, giacéte, giàcciono; pres. cong. giàccia, ... giacciamo, giacciate, giàcciano; pass. rem. giàcqui, giacésti, ecc.; [...] b. Nell’uso poet., riferito ai fianchi di un rilievo, esser meno erto, meno ripido: Ditene dove la montagna giace (Dante). 3. Determinato da un compl. di luogo, proprio o fig.: a. Trovarsi nella situazione, generalm. sfortunata o disagiata, espressa ...
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viaggio
vïàggio s. m. [dal provenz. viatge, fr. ant. veiage, che è il lat. viatĭcum «provvista per il viaggio» e più tardi «viaggio», der. di via «via2»; cfr. viatico]. – 1. L’andare da un luogo ad altro [...] Appare, e il suo vïaggio Orna col lume dell’eterno raggio (Foscolo). g. poet., ant. Via, cammino: A te convien tenere altro v. (Dante); Il mover de le frondi e di verzure ... Fatto le avea con subite paure Trovar di qua di là strani v. (Ariosto). 3 ...
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nemico
(ant. nimico) agg. e s. m. (f. -a) [lat. inimīcus, comp. di in-2 e amīcus «amico»] (pl. m. -ci). – Il contrario di amico. 1. Riferito a persona: a. Che nutre verso altri sentimenti di avversione, [...] il n. (anche l’avversario), il demonio; dare l’anima al n., dannarsi. Con sign. simile: Pluto, il gran nemico (Dante), in quanto dio della ricchezza, considerata causa di perdizione per gli uomini. e. In senso fig., per indicare genericam. avversione ...
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meritare
(poet. mertare) v. tr. [dal lat. meritare, der. di merĭtus, part. pass. di merere «meritare, acquistare, guadagnare»] (io mèrito, ecc.). – 1. a. Essere degno di avere, di ottenere, e sim. In [...] di voi mentre ch’io vissi, S’io meritai di voi assai o poco Quando nel mondo li alti versi scrissi (Dante). 3. ant. a. Rimunerare, ricompensare (cfr. il più com. rimeritare): e poi la meritò grandemente (Novellino); per la sua ineffabile cortesia ...
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fiaccare
v. tr. [der. di fiacco1] (io fiacco, tu fiacchi, ecc.). – 1. Spossare, privare delle forze, delle energie (anche morali): una salita che fiacca le gambe; studî aridi che fiaccano l’ingegno; [...] , la volontà; nell’intr. pron., fiaccarsi, divenire fiacco, spossarsi, perdere vigore: Come tu vedi, a la pioggia mi fiacco (Dante). 2. Rompere, spezzare qualche cosa piegandola su sé stessa e sforzandola: f. un ramo; il vento ha fiaccato le viti ...
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libero
lìbero agg. [dal lat. liber -ĕra -ĕrum]. – 1. a. Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà di agire a suo arbitrio, senza subire una coazione esterna che ne limiti, materialmente [...] di l. volontà; Lume v’è dato a bene e a malizia, E l. voler (Dante); l. esame (v. esame, n. 1 d); estens., di atto che viene compiuto ma molte fïate Liberamente al dimandar precorre (Dante); ant., volentieri: liberamente gliel concedette, quantunque ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...