menare
v. tr. [lat. tardo mĭnare «spingere», propr. «spingere un animale minacciandolo con le grida o con la frusta», sign. rustico svoltosi dal lat. class. minari «minacciare»] (io méno, ecc.). – 1. [...] per usanza Amor mi mena (Petrarca); o di guidare: Vestite già de’ raggi del pianeta Che mena dritto altrui per ogne calle (Dante), cioè il sole. Ormai poco com., condurre, guidare un veicolo: m. la barca (v. anche barcamenarsi); m. il carro, ecc. 2 ...
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fesso1
fésso1 agg. e s. m. [part. pass. di fendere; lat. fĭssus, part. pass. di findĕre]. – 1. agg. a. Spaccato, diviso con un taglio: Dinanzi a me sen va piangendo Alì, Fesso nel volto dal mento al [...] In zoologia, del piede caratteristico degli artiodattili. 2. s. m., ant. o letter. Spaccatura, fessura: come un f. che muro diparte (Dante); Le calze rosse a brache avea co ’l fesso Dietro (Tassoni); la luce del sole già scomparso, scappando per i f ...
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colare2
colare2 v. tr., ant. letter. – Onorare, venerare. Fu così interpretato concordemente dagli antichi commentatori il passo di Dante (Inf. XII, 120): Colui fesse in grembo a Dio Lo cor che ’n su [...] bel volto, Donna, m’allontana (nel madrigale «Perché l’età ne ’nvola»); ma si tratta evidentemente di una reminiscenza dantesca, che prova soltanto che Michelangelo, nell’interpretazione del passo di Dante, concordava con gli antichi commentatori. ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] cadere di sotto, la casa di contro, lèvati di tra i piedi, guàrdati d’intorno e sim.; levare lo drappo di su l’altare (Dante); D’in su la vetta della torre antica (Leopardi); era gente scappata d’in Francia (I. Calvino). c. Entra infine come elemento ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] misura, superare i limiti; con sign. affine, in espressioni analoghe: la tua città ch’è piena D’invidia sì che già trabocca il sacco (Dante); L’avara Babilonia ha colmo il sacco D’ira di Dio, e di vizii empii e rei (Petrarca), ha il sacco colmo, ne è ...
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carita
carità s. f. [lat. carĭtas -atis, propr. «affetto, amore», der. di carus «caro»]. – 1. L’amore che, secondo il concetto cristiano, unisce gli uomini con Dio, e tra loro attraverso Dio: fervore, [...] carità! 4. letter. Amore, affetto, particolarmente verso i parenti o il proprio paese: c. di patria; la c. del natìo loco (Dante); Furor di gloria, e c. di figlio (Foscolo). 5. ant. Far c., mangiare insieme, prendere i pasti in comune, detto dapprima ...
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studio
stùdio s. m. [dal lat. studium, der. di studere «aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente»]. – 1. a. L’azione, il fatto di studiare; applicazione volta all’apprendimento di quanto è stato [...] diligente e sollecita: L’una vegghiava a studio de la culla (Dante); ella con tutto il suo s. s’ingegnava di piacergli b. Aspirazione, desiderio: Che studio di ben far grazia rinverda (Dante); l’uso delle armi coniuncto con amor di virtù e studio di ...
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snello
snèllo agg. [dal germ. *snell, cfr. il ted. schnell «rapido, svelto»]. – 1. a. Veloce, rapido: Corda non pinse mai da sé saetta Che sì corresse via per l’aere snella (Dante). b. Agile, svelto, [...] di cui è composta la struttura stessa. ◆ Poco com. i dim. snellino e snellétto, noto quest’ultimo per il verso di Dante (Purg. II, 41) in cui si parla dell’angelo nocchiero che accompagna gli spiriti alla purificazione: e quei sen venne a riva ...
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espresso
esprèsso agg. e s. m. [part. pass. di esprimere; nel sign. 4, dal fr. (train) express, ingl. express; nel
sign. 5, dall’ingl. express, che a sua volta è dal fr. exprès]. – 1. ant. Tratto fuori [...] verbale. 2. a. Con il sign. più com. di esprimere, pronunciato, manifestato verbalmente: Lo suon de le parole vere e. (Dante); i concetti, i pensieri, i sentimenti e.; idee e. bene, male, convenientemente, pienamente. Quindi (come vero e proprio agg ...
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crudo
agg. e s. m. [lat. crūdus «sanguinolento, non cotto; immaturo; crudele», dalla stessa radice di cruor «sangue»]. – 1. agg. a. Non cotto o non cotto abbastanza: mangiare carne c.; questo pane è [...] , iniquo e scellerato (Pulci); con la bocca c. larga feroce (D’Annunzio). b. Restìo, indocile: Per essere al dover le genti crude (Dante). 4. Locuzioni: nudo e c., schietto, senza fronzoli: te lo dico nudo e c.; questa è la verità nuda e c.; anche ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...