prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento [...] immediata di due fatti, azioni o movimenti: nel suo giro tutta non si volse Prima ch’un’altra di cerchio la chiuse (Dante); né prima nella camera entrò che ’l battimento del polso ritornò al giovane (Boccaccio). Sign. simile («non appena») ha la cong ...
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feroce
feróce agg. [dal lat. ferox -ocis, der. di ferus «fiero, crudele»]. – 1. a. Disumano, crudele, che gode nel fare male fisicamente o anche spiritualmente ad altri: uomo, tiranno, nemico f.; iperb. [...] i’ ho veduto tutto ’l verno prima Lo prun mostrarsi rigido e f. (Dante), tutto punte e spine. c. ant. e poet. Fiero, valoroso, animoso coraggioso, impavido: Né valse esser costante né feroce (Dante). ◆ Avv. feroceménte, con ferocia, con furia crudele ...
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memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli [...] fama: E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la m. mia, che giace Ancor del colpo che ’nvidia le diede (Dante); calunniare, maledire, profanare la m. di uno; offesa alla m. di un defunto, reato d’ingiuria o di diffamazione commesso nei confronti ...
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rorare
v. tr. [dal lat. rorare, der. di ros roris «rugiada»] (io ròro, ecc.), poet., raro. – Irrorare, bagnare di rugiada, o come di rugiada: la vaga opra fatale Rorò d’ambrosia (Foscolo). In senso fig., [...] E roratelo alquanto: voi bevete Sempre del fonte onde vien quel ch’ei pensa (Dante, Par. XXIV, 8: sono parole di Beatrice che chiede ai beati di aspergere Dante con le stille della sapienza che essi attingono al fonte divino). ◆ Part. pres. rorante ...
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guercio
guèrcio agg. [voce di origine germ.] (pl. f. -ce). – Che guarda storto per difetto fisico, cioè per strabismo, detto sia della persona (in questo caso è spesso sostantivato, e anche usato come [...] ha gli occhi g.; aveva la guardatura tipica dei g.; una femmina balba, Ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta (Dante); Non fu mai guercio di malizia netto (Pulci); sentir del g., ant., essere un po’ strabico: ella aveva il naso schiacciato ... e ...
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primavera
primavèra s. f. [lat. pop. *primavera, rifacimento del lat. class. primo vere «all’inizio della primavera (ver veris)»]. – 1. La prima delle quattro stagioni dell’anno, fra l’inverno e l’estate, [...] non si può dedurre una regola, un giudizio di carattere generale (il detto risale all’Etica Nicomachea di Aristotele, I 7; cfr. anche Dante, Convivio I, 1x, 9: sì come dice il mio maestro Aristotile nel primo de l’Etica «una rondine non fa primavera ...
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disnodare
v. tr. [der. di nodo, col pref. dis-1] (io disnòdo, ecc.). – Forma meno com. di snodare, sciogliere il nodo o dal nodo; fig., ant., chiarire, manifestare: ciò che vero spirto mi disnoda (Dante); [...] nel rifl., disnodarsi, liberarsi dai vincoli, da impedimenti: Sì che l’anima mia ... dal corpo si disnodi (Dante). ...
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buono1
buòno1 (pop. bòno) agg. [lat. bŏnus] (premesso al sostantivo, si tronca in buon davanti a vocale e davanti a consonante seguita da vocale o da l o da r). – 1. Rispondente all’idea del bene morale; [...] , in buon punto, al momento giusto; letter., è b., è bene, è opportuno: Mentre ch’e’ ’nfuria, è buon che tu ti cale (Dante). d. Favorevole, prospero: il tempo è tornato b.; nella b. stagione, nell’estate, o in genere quando il tempo è più mite; fig ...
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cogliere
cògliere (pop. e poet. còrre) v. tr. [lat. collĭgĕre] (io còlgo, tu cògli, ecc.; pass. rem. còlsi, cogliésti, ecc.; fut. coglierò, pop. e poet. corrò; part. pass. còlto). – 1. Spiccare, staccare, [...] , una rosa; c. un frutto, l’uva (ma fig., scherz., c. l’uva, coglionare); coglier fichi; colsi un ramicel da un gran pruno (Dante); prov., cogli la rosa e lascia star la spina, come invito a prendere il buono e lasciare il cattivo; letter., c. il più ...
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tuttavia
tuttavìa avv. e cong. [comp. di tutta e via2]. – 1. avv., ant. o letter. Continuamente, sempre, per indicare lo svolgersi di qualche fatto senza interruzione: essendo il freddo grande e nevicando [...] una condizione, nel presente o nel passato: Non lasciavam l’andar perch’ei dicessi, Ma passavam la selva t. (Dante), ma seguitavamo il cammino attraverso la selva (di spiriti); posto che molti, da volenteroso ardire spronati, tentato lo abbiano più ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...