arte
s. f. [lat. ars artis]. – 1. a. In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle [...] E ... l’arte vostra quella, quanto pote, Segue, come ’l maestro fa ’l discente; Sì che vostr’arte a Dio quasi è nepote (Dante). 2. a. Nell’ambito delle cosiddette teorie del bello o dell’estetica, si tende a dare al termine arte un sign. privilegiato ...
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smagare
v. tr. [lat. tardo exmagare «perdere le forze», der. del germ. *magan «avere forza, potere»] (io smago, tu smaghi, ecc.). – 1. ant. a. Sminuire, indebolire: la vostra onestà ... la quale non [...] (Tomasi di Lampedusa). ◆ Part. pass. smagato, anche come agg.: avvegna che li occhi miei confusi Fossero alquanto, e l’animo smagato (Dante), smarrito; Seco ha ’l meo core, e’ miei occhi smagati [= indeboliti] Rimasi son de la lor luce scuri (Cino da ...
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turbato
agg. [part. pass. di turbare]. – 1. a. Agitato, sconvolto: par senza governo in mar turbato, Rotte vele ed antenne, eccelsa nave (T. Tasso); intorbidato: fingendo nova esca Al pubblico guadagno, [...] t.; in senso fig.: O sol che sani ogne vista t. (Dante), alludendo agli occhi dell’intelletto e alla nebbia dell’ignoranza. b. e qui chinò la fronte, E più non disse, e rimase turbato (Dante); avere il volto t., o essere t. in volto. Talora può ...
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nebula
nèbula s. f. [dal lat. nebŭla]. – 1. ant. e letter. Nebbia; anche, nuvola: una n. di colore di fuoco (Dante). 2. In astronomia, sinon. di nebulosa. ◆ Dim. nebulétta, nuvoletta: aveano dinanzi [...] da loro una nebuletta bianchissima (Dante). ...
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consorte
consòrte (ant. consòrto) agg. e s. m. e f. [dal lat. consors -ortis, comp. di con- e sors «sorte»]. – 1. agg., letter. a. Che partecipa della medesima sorte di altri: Qual si fé Glauco nel gustar [...] piagne Forse suoi figli, o sua cara c. (Petrarca). 3. s. m., ant. a. Parente, consanguineo: tutti miei consorti Ha ella tratti seco nel malanno (Dante). b. Persona unita ad altre da stretti rapporti, soprattutto di natura politica (cfr. consorteria). ...
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buio
bùio agg. e s. m. [lat. *burius «rosso scuro»]. – 1. agg. a. Oscuro, senza luce: strada, stanza b.; letter., i regni b., l’inferno (in Dante: luoghi b., valle b.); nella b. notte; tempo, cielo b., [...] Di colore scuro, tendente al nero: panni b. (Berni); fig., preoccupato, accigliato: era b. in volto; di difficile comprensione: narrazion b. (Dante). 2. s. m. a. Oscurità, mancanza di luce: c’è b. in questa stanza; fa troppo b. qui dentro; leggere al ...
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necesse
necèsse agg. e s. m. [dal lat. necesse]. – Necessario; è latinismo in uso nella filosofia scolastica: S’essere in carità è qui necesse (Dante); per sapere ... se necesse Con contingente mai necesse [...] fenno (Dante), se da due premesse una necessaria e una contingente possa dedursi una conseguenza necessaria. ...
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smalto
s. m. [dal francone smalt, cfr. germ. *smaltjan e ted. mod. schmelzen «fondere»]. – 1. Impasto di ghiaia o grani di pozzolana o scarti di laterizî con calce o cemento e acqua, usato in passato [...] poetici, lo smalto indica o simboleggia durezza, insensibilità, come di cosa pietrificata: Vegna Medusa: sì ’l farem di smalto (Dante); E que’ begli occhi che i cor fanno smalti (Petrarca). 3. Nome generico di sostanze di composizione varia usate per ...
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articolo
artìcolo s. m. [dal lat. articŭlus, dim. di artus -us «articolazione, arto, membro»]. – 1. Parte variabile del discorso che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, precisando [...] parole terminanti in consonante e l’ammetteva anche in altre posizioni dalle quali oggi è scomparso del tutto: Lo giorno se n’andava (Dante). Si usano il e i in tutti i casi non enumerati sopra, e cioè: a) davanti a consonante semplice (che sia tale ...
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dislegare
v. tr. [comp. di dis-1 e legare1] (io dislégo, tu disléghi, ecc.), ant. o region. – Slegare, e per estens. sciogliere, liberare: Comanda forse tua fortuna a i venti E gli av[v]ince a sua voglia [...] e gli dislega? (T. Tasso); fig.: Come fa chi da colpa si dislega (Dante); con altro senso fig., manifestare, spiegare: Se la veduta etterna li dislego (Dante). ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...