mente
ménte s. f. [lat. mens mĕntis, affine al lat. meminisse e al gr. μιμνήσκω «ricordare»]. – 1. Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in partic. quelle [...] mente. Per antonomasia, la m. eterna, la m. suprema, la m. infinita, Dio; e con lo stesso sign.: la m. ch’è da sé perfetta (Dante); fig., è nella m. di Dio, di cosa che è di là da venire e sulla quale perciò non si possono fare previsioni: il futuro ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] , appigliarsi, afferrarsi o sostenersi con le mani: prenditi a quella roccia; io mi presi Al pel del vermo reo che ’l mondo fóra (Dante); per fare quei pochi passi camminò in mezzo a noi e si prese prima al braccio di Augusta eppoi al mio (Svevo). b ...
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maggiore
maggióre (ant. maióre) agg. [lat. maior -oris, compar. di magnus «grande»] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., per lo più si tronca, spec. davanti a consonante). – 1. Comparativo [...] . Talvolta con uso di sost.: i maggiori (e così i minori) dell’Ottocento; la reverenza che dee lo minore a lo m. (Dante). Con altro sign., posposto al nome di uno scrittore o di un artista, ma con riferimento indiretto alle sue opere, indica l’opera ...
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rendere
rèndere v. tr. [lat. rĕddĕre, comp. di red- e dare, con influsso di prendere] (pass. rem. io rési [letter. rendéi, rendètti], tu rendésti, ecc.; part. pass. réso [ant. renduto]). – 1. Dare ad [...] ant. render figura, restituire un’immagine: Nevato è sì, che tutto cuopre la neve e rende una figura in ogni parte (Dante). b. Raffigurare, dipingere: il pittore ha cercato di r. nel suo quadro la triste solitudine della campagna; anche raffigurare a ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] soffia f.; pioveva f.; il cuore gli batteva forte forte. b. Grandemente, assai: dubito f.; io temo f. non lo cor si schianti (Dante); Lo so, lo so, che tu l’amavi forte! (Pascoli). Anche davanti a un agg., dandogli per lo più valore di superlativo ...
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viso2
viṡo2 s. m. [lat. vīsus -us, propr. «vista, sguardo, aspetto», der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. ant. Vista, atto del guardare, sguardo: Oscura e profonda era e nebulosa Tanto che, [...] sorriso (Foscolo). b. La fisionomia, il sembiante e i tratti caratteristici di una determinata persona: Mai non l’avrei riconosciuto al viso (Dante); quel v. non mi è nuovo; per estens., nel sign. di aspetto: Vo’ che muti il parlare e i vestimenti, E ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della [...] ha ragione; sono due diversi punti di vista). c. letter. o non com. Sguardo: La v. mia, che tanto lei seguio Quanto possibil fu (Dante); anche al plur.: vede Tutte le v. in sé fisse ed intente (T. Tasso); occhiata: Gli occhi in giù volse, e in un sol ...
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torto1
tòrto1 agg. e s. m. [der. (propr. part. pass.) di torcere, dal lat. tortus, part. pass. di torquēre «torcere»]. – 1. agg. a. Che ha subìto un movimento di torsione (cfr. ritorto): filo t.; seta [...] t.; posava sopra un sasso i panni t.; o che è curvato, piegato a cerchio: Io vidi un’ampia fossa in arco torta (Dante). Per estens., di cosa che non segue comunque la linea retta, che ha andamento tortuoso: andare per la via t.; riferito a parti del ...
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tristo
agg. [lat. trīstis, di etimo oscuro; v. anche triste]. – 1. ant. Mesto, gravemente afflitto e addolorato: sotto quello sporto trovato uno uscio, come che serrato fosse, a piè di quello ... tristo [...] : una t. azione; e in genere, di quanto ha relazione con il male, con il peccato: per entro i luoghi tristi Venni stamani (Dante), i luoghi infernali; verranno in un t. mondo, e in t. tempi, in mezzo a’ superbi e a’ provocatori (Manzoni). 3. ant. a ...
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vivere
vìvere v. intr. [lat. vīvĕre] (pass. rem. vissi [ant. vivètti o vivéi], vivésti, ecc.; fut. vivrò [ant. viverò], ecc.; condiz. vivrèi [ant. viverèi], ecc.; part. pass. vissuto [ant. visso e vivuto]; [...] ; un libro che vivrà, che resterà a lungo noto e apprezzato; avere forza e vigore: Qui vive la pietà quand’è ben morta (Dante); Che ’l desir vive, e la speranza è morta (Petrarca); essere animato, avere anima e vita: Vissero i fiori e l’erbe, Vissero ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...