simile
sìmile agg. [dal lat. simĭlis, der. della radice *sem- «uno»; cfr. l’affine gr. ὁμός (v. omo-)]. – 1. a. Che rassomiglia a una o più altre persone o cose, spec. nell’aspetto e nella figura, o [...] . ama il suo s., ognuno ama e difende chi gli assomiglia nei modi e nel carattere; Simile qui con simile è sepolto (Dante). Come sost. vero e proprio, nelle espressioni il proprio s., i proprî s., il prossimo, gli esseri umani, in quanto tutti creati ...
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andare1
andare1 v. intr. [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- del lat. vadĕre «andare»] (pres. indic. vado [tosc. o letter. vo, radd. sint.], vai, [...] , ora di allontanarsi; talora contrapp. a venire. a. Di persone: Noi andavam per lo solingo piano, Com’om che torna a la perduta strada (Dante); a. a casa, a scuola, alla messa, alla riunione; a. a letto o a dormire, a. a tavola o a mangiare, a. a ...
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luna
s. f. [lat. lūna, affine a lūx «luce»]. – 1. a. Unico satellite naturale della Terra (l’oggetto celeste ad essa più vicino), di forma quasi sferica, privo di acqua e di atmosfera, la cui luminosità [...] pendeva l’insegna della luna piena»). Sotto la l., sulla Terra, in questo mondo: tutto l’oro ch’è sotto la l. (Dante); tanti affanni uom mai sotto la luna Non sofferse quant’io (Petrarca); oggi l’espressione ha per lo più tono scherzoso. Abbaiare ...
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varcare
v. tr. [lat. varĭcare; v. valicare1] (io varco, tu varchi, ecc.). – 1. Valicare, oltrepassare: v. i monti, v. un passo; v. il mare; queste Rupi ch’io varco anelando (Foscolo). Con usi più proprî [...] lece (Caro), che la mia barca non può traghettare. d. Passare oltre una persona: Perch’io varcai Virgilio, e fe’mi presso (Dante). e. Come intr., del tempo, trascorrere: il primo lustro a pena era varcato Dal dì ch’ella spogliossi il mortal velo (T ...
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grado2
grado2 (ant. grato) s. m. [lat. gratum, neutro sostantivato dell’agg. gratus «gradito»], letter. – 1. Gradimento, volontà, piacere, nelle locuz. (ant.) a grado, a buon g., a grande g., con gradimento, [...] modo a grado (Boccaccio); mi è a g., mi è gradito: Conoscerebbe quanto m’era a grato ubbidire a la mia celeste scorta (Dante); avere a g., gradire: avrei a g. che tu lo facessi. 2. Gratitudine, riconoscenza: per quel singular grado Che tu dei a colui ...
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immaginare
(letter. imaginare) v. tr. [dal lat. imaginari, lat. tardo imaginare, der. di imago -gĭnis «immagine»] (io immàgino, ecc.). – In genere, rappresentare alla propria fantasia persone, cose, [...] si conosce per esperienza: sono apparito a li occhi a molti che forseché per alcuna fama in altra forma m’aveano imaginato (Dante); il teatro è più grande di quanto me l’immaginavo; le grida che esplodevano da qualche istante non erano soltanto le ...
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pendere
pèndere v. intr. [lat. pendēre «pendere», confuso per la coniugazione con pendĕre «sospendere, pesare»] (pass. rem. pendéi o pendètti; part. pass., non com., penduto; aus. avere). – 1. a. Essere [...] linea verticale: Qual pare a riguardar la Carisenda Sotto ’l chinato, quando un nuvol vada Sovr’essa sì, ched ella incontro penda (Dante); il muro pende da questa parte; il quadro pende un poco a sinistra; si reggeva ritto senza p. né da un lato né ...
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falso1
falso1 agg. [lat. falsus, propr. part. pass. di fallĕre «ingannare»]. – 1. In genere, si definisce falso tutto ciò che è sostanzialmente non vero, ma è creduto o si vuol far passare per vero. [...] , che altera la verità: f. testimoni; L’una è la f. ch’accusò Gioseppo; L’altr’è ’l falso Sinon greco di Troia (Dante). f. Simulato, finto: f. amicizia, f. devozione; f. virtù, f. modestia; carezze f.; parole f.; con f. lacrime, con f. sorriso, con f ...
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condurre
(ant. condùcere) v. tr. [lat. condūcĕre «condurre insieme, stipendiare, prendere in affitto», comp. di con- e dūcĕre «guidare, condurre»] (io conduco, tu conduci, ecc.; pass. rem. condussi, [...] terra ... (Petrarca); Amor condusse noi ad una morte (Dante); anche indurre, persuadere: I fui colui che la Ghisolabella indursi, risolversi: Non sanza tema a dicer mi conduco (Dante). b. Comportarsi, contenersi (meno pop. di portarsi): condursi ...
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lungo1
lungo1 agg. [lat. lŏngus] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che si estende notevolmente nel senso della lunghezza, che ha grande estensione dall’una all’altra delle sue estremità (contrario di corto): una [...] suono, di parole: nota l.; un l. suono di campane; un l. squillo di tromba; Mutar lor canto in un «Oh!» lungo e roco (Dante); Il gemer l. di persona morta (Foscolo). Di quantità discontinua: per l. ordine d’anni. Come predicato: l’arte è l. e la vita ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...