corso2
córso2 s. m. [lat. cŭrsus -us, der. di cŭrrĕre «correre»]. – 1. a. ant. L’atto, l’esercizio del correre: In picciol c. mi parieno stanchi Lo padre e’ figli (Dante); alla lotta e al corso Io t’educai [...] tortuoso, lento, impetuoso; o lo spazio che percorrono: Un fiumicel che nasce in Falterona, E cento miglia di c. nol sazia (Dante). b. ant. Lo scorrere del sangue nelle arterie e nelle vene: il c. del sangue; anche flusso di sangue, nell’espressione ...
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tempio
tèmpio (ant. tèmplo) s. m. [dal lat. templum, da una radice affine al gr. τέμενος «recinto sacro», τέμνω «tagliare»: v. oltre] (pl. tèmpî o più spesso tèmpli, che evita l’ambiguità con tempi plur. [...] e angelico templo Che solo amore e luce ha per confine (Dante); in modo più esplicito: Essi del ciel nel luminoso tempio Han o in usi antonomastici, come per es. nei versi in cui Dante (Purg. XX, 91-93) condanna la persecuzione e soppressione dell’ ...
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soddisfare
(tosc. o letter. sodisfare; ant. satisfare) v. tr. e intr. [lat. satisfacĕre, comp. di satis «abbastanza» e facĕre «fare»] (pres. io soddisfàccio o soddisfò o soddisfo, tu soddisfài o soddisfi, [...] ), sia pagato il debito contratto peccando; Io vo’ saper se l’uom può sodisfarvi Ai voti manchi sì con altri beni (Dante), se può fare qualcosa che compensi i voti non adempiuti. 3. In senso fig., essere in accordo con, rispondere a, in espressioni ...
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a2
a2 prep. [lat. ad] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate al, allo, alla, ai (a’ nella forma tronca), agli, alle; davanti a parola che comincia con la vocale [...] ecc.; quest’uso fu molto più frequente, e anche più largo, nella lingua antica: Sentendo fender l’aere a le verdi ali (Dante); la fa uccidere e mangiare a’ lupi (Boccaccio); quel giusto Greco ch’ingiustamente fu accusato di impietà a l’ingrato popolo ...
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servigio
servìgio s. m. – Variante ant. e letter. di servizio, con diversa estensione di significato. In partic.: 1. a. Rapporto di sudditanza, di vassallaggio, di fedeltà: l’avea messo a essere con [...] (Boccaccio). Raro, con sign. più ampio, rapporto che intercorre tra servo e padrone: vedi che torna Dal s. del dì l’ancella sesta (Dante), l’ora sesta che ha compiuto il suo servizio. b. Ciò che si è compiuto o si compie a favore di altri, senza ...
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vacante
agg. [dal lat. vacans -antis, part. pres. di vacare «essere libero»]. – 1. Di ufficio, carica, dignità privi temporaneamente del titolare, e quindi liberi, disponibili: attualmente il posto di [...] e primo v. era detto il primo beneficio che si rendesse libero; anche al femm.: Non la fortuna di prima vacante, ... Addimandò (Dante). 2. ant. a. Di persona, priva di ufficio, che non ricopre l’ufficio che le spetterebbe. b. Di bene immobile, privo ...
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sotto
sótto prep. e avv. [lat. sŭbtus, avv., der. di sŭb «sotto»]. – È l’opposto di sopra e, come questo, ha soprattutto valore locale, indicando che un oggetto è, rispetto a un altro, in luogo più basso, [...] della chioccia; e fig.: quando il dente longobardo morse La Santa Chiesa, s. le sue ali Carlo Magno, vincendo, la soccorse (Dante), le diede la sua protezione. c. In alcuni casi, indica luogo situato ai piedi d’un altro: i Greci combatterono a lungo ...
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anche
(ant. o tosc. anco) cong. [etimo incerto]. – 1. a. Particella aggiuntiva, che serve per riferire a una persona o cosa o nozione quanto già si è affermato, o si sottintende, d’altre persone o cose [...] c’è da tener conto a. di questo; si potrebbe a. obiettare che ...; «Maestro mio», diss’io, «or mi dì anche ...» (Dante). b. Talora serve a rafforzare un’affermazione, spec. davanti a troppo, col sign. di «persino»: ho atteso a. troppo; hai parlato a ...
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parlare1
parlare1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. L’atto, il fatto di parlare; in questo sign. conserva sempre un po’ del suo valore verbale: il p. è inutile, bisogna agire; se n’è fatto [...] concludere il proprio p.; propuosi di prendere per matera de lo mio p. sempre mai quello che fosse loda di questa gentilissima (Dante). Con riferimento più espresso al contenuto del discorso, alle parole: ripensando A quel parlar che mi parea nemico ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] equivale in questo caso a p. di qualche cosa): Parlando cose che ’l tacere è bello, Sì com’era ’l parlar colà dov’era (Dante); E parlo cose manifeste e conte (Petrarca); in questo sign., è solo dell’uso antico. Ant. o poet. come sinon. di dire: El si ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...