rimuovere
rimuòvere (pop. o letter. rimòvere) v. tr. [lat. removēre «allontanare», comp. di re- e movēre «muovere»] (coniug. come muovere). – 1. non com. Muovere di nuovo: il vento muoveva e rimuoveva [...] m., il rimosso). Nell’uso ant. e letter., anche con il sign. di «lontano»: Già eravam da la selva rimossi Tanto ... (Dante: qui però eravam rimossi può essere inteso come forma di trapassato prossimo intr.); talora con uso avverbiale, e quindi invar ...
Leggi Tutto
senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] spec. in contrapp. alla vita spirituale: la maggior parte de li uomini vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa di pargoli (Dante). In partic., i s., gli appetiti fisici, soprattutto la lussuria e la gola: Regnano i s., e la ragion è morta ...
Leggi Tutto
dipartire
v. tr. e intr. [comp. del pref. di-1 e partire] (io diparto, ecc.; nel sign. 1 a, anche dipartisco, dipartisci, ecc.), letter. – 1. a. ant. Dividere una cosa in parti; scompartire, distribuire. [...] un luogo o da altra persona: mal segue quello Sempre chi la giustizia e lui diparte (Dante); ombre mostrommi ... Ch’amor di nostra vita dipartille (Dante). 2. intr. pron. Allontanarsi, andare via da un luogo, separarsi da una persona partendo: e così ...
Leggi Tutto
sentenza
sentènza (ant. sentènzia) s. f. [dal lat. sententia, der. di sentire «ritenere, giudicare»]. – 1. Nel sign. originario (oggi letter. o ant.), parere, giudizio, opinione in merito a qualche cosa: [...] espressa in forma sentenziosa): di dubitar ti dà cagione Parer tornarsi l’anime a le stelle, Secondo la sentenza di Platone (Dante). 2. a. Nella scolastica medievale, la parola indicava, oltre che l’espressione di un pensiero o di una tesi, anche la ...
Leggi Tutto
dipingere
dipìngere (ant. o region. dipìgnere) v. tr. [lat. depingĕre, comp. di de- e pingĕre «dipingere»] (io dipingo, tu dipingi [ant. dipigni], ecc.; pass. rem. dipinsi, dipingésti [ant. dipignésti], [...] volta, un soffitto, una cappella; d. un vaso. 2. a. poet. Colorire, ravvivare con colori: Non avea pur natura ivi dipinto (Dante); prov., marzo tinge, april dipinge, marzo fa crescere l’erba, aprile i fiori. b. Pitturare, dare il colore, la tinta, la ...
Leggi Tutto
temperare
(o temprare) v. tr. [dal lat. temperare (con i varî sign. del n. 1), der. di tempus -pŏris «tempo»] (io tèmpero o tèmpro, ecc.). – 1. a. ant. In senso proprio e originario, mescolare nelle [...] armonico, accordare: la rota che tu sempiterni Desiderato, a sé mi fece atteso Con l’armonia che temperi e discerni (Dante), l’armonia delle sfere celesti, che Dio accorda in suoni sapientemente distribuiti; Temprar potess’io in sì soavi note I miei ...
Leggi Tutto
travagliare
v. tr. e intr. [dal fr. travailler, lat. *tripaliare «martirizzare», der. del lat. tardo tripalium «strumento di tortura fatto di tre pali» (cfr. l’agg. lat. tripalis «sostenuto da tre pali»)] [...] forma attiva: ha i reumatismi che lo travagliano. Recare molestia, tormentare: La sete natural che mai non sazia ... Mi travagliava (Dante), qui in senso fig., intendendo per sete la brama di conoscere la verità; nel rifl. recipr.: mentre l’un con l ...
Leggi Tutto
drudo
s. m. (f. -a) e agg. [dal provenz. ant. drut, lat. mediev. drudus, e questi prob. dal germ. *drud «fedele»]. – 1. In origine, fedele (in senso feudale-cavalleresco), difensore: l’amoroso drudo [...] drudo avere (G. Cavalcanti); fig.: quando essa [la filosofia] con li suoi d. ragiona (Dante). Oggi conserva solo il sign., già antico, di amante disonesto (cfr. Dante: Taïde è, la puttana che rispuose Al d. suo ...), con riferimento, in genere spreg ...
Leggi Tutto
duca
s. m. [dal gr. tardo δοῦκα, accus. di δούξ che è il lat. dux: v. duce] (pl. -chi). – 1. ant. a. Chi fa ad altri da guida, soprattutto in senso spirituale: Tu d., tu segnore e tu maestro (Dante, [...] titolo nella Divina Commedia); anche fig.: Aristotile è maestro e d. de la ragione umana (Dante). b. Condottiero, duce: il gran d. de’ Greci (Dante), Agamennone. 2. Titolo nobiliare che nella gerarchia araldica segue quello di principe; nel medioevo ...
Leggi Tutto
duce
s. m. [dal lat. dux ducis]. – 1. ant. Guida, scorta, in senso proprio o fig.: Genti vid’io allor, come a lor duci, Venire appresso (Dante); usato anche come femm., riferito a donna o comunque a [...] , o miseri! (Foscolo). Frequente in funzione di predicato, concordato al masch. o al femm.: Lo tuo piacere omai prendi per duce (Dante); E sien col cor punite ambe le luci, Ch’a la strada d’Amor mi furon duci (Petrarca); cantando, con mesta melodia ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...