distillare
v. tr. [dal lat. destillare o distillare, comp. di de- o dis-1 e stillare «gocciolare», der. di stilla «gocciola»]. – 1. a. Sottoporre a distillazione un liquido o un solido: d. l’acqua, il [...] di far cadere a goccia a goccia): Da molte stelle mi vien questa luce; Ma quei la distillò nel mio cor pria ... (Dante). c. Spremere e infondere l’essenza di qualche cosa: ha distillato in quest’opera tutta la sua dottrina, tutte le raffinatezze del ...
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distorcere
distòrcere v. tr. [dal lat. distorquēre, comp. di dis-1 e torquēre «torcere», rifatto secondo il verbo semplice] (coniug. come torcere). – 1. a. letter. Storcere; in partic., spostare con [...] . pass. distòrto, anche come agg.: Mi venne in sogno una femmina balba, Ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta (Dante); In alto c’è un pino distorto (Quasimodo); segnale distorto, in elettroacustica, che ha subìto una distorsione. Nell’uso ant ...
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cupo
agg. [affine al lat. cupa «botte»]. – 1. a. Profondo: una c. voragine; i c. abissi del mare; c. caverne; dal fondo d’un pozzo molto c. (Galilei); fig.: Per la tua fame sanza fine cupa (Dante), profonda, [...] un c. sotterraneo, un ambiente molto c.; cantando vanìo Come per acqua c. cosa grave (Dante). Sostantivato: nel più c. dell’antro; Non è sanza cagion l’andare al c. (Dante), nella profondità dell’inferno. 2. estens. a. Di colore intenso e di tonalità ...
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eta
età (ant. e poet. etade, etate) s. f. [lat. aetas -atis, dall’arcaico aevĭtas, der. di aevum «evo»]. – 1. a. Ciascuno dei periodi in cui si suole dividere la vita umana: le quattro e. dell’uomo (fanciullezza, [...] ov’à sua età fornita (Petrarca). 3. a. Tempo in genere: scalee che si fero ad etade Ch’era sicuro il quaderno e la doga (Dante). b. Il tempo di una generazione: l’e. nostra, l’e. presente, le e. passate; Ben v’èn tre vecchi ancora in cui rampogna L ...
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sole
sóle s. m. [lat. sōl sōlis]. – 1. a. In astronomia, la stella attorno alla quale gravitano i corpi del sistema planetario di cui fa parte la Terra; rispetto alla nostra galassia occupa una posizione [...] anno (in quanto ogni anno si rinnova il ciclo delle stagioni): Poi appresso convien che questa caggia Infra tre soli (Dante); lasciato nell’isola del foco, quivi nutricato da erbe ... vidi più soli in molta miseria (Boccaccio). 4. a. In similitudini ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] de li altri poeti onore e lume, Vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore Che m’ha fatto cercar lo tuo volume (Dante); Non priego, non lamento al meschin vale, Ch’ella sta fissa come torre al vento (Poliziano); a lui non valse Merito quadrilustre; a ...
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raggio
ràggio s. m. [lat. radius, in origine «bacchetta appuntita», poi «raggio luminoso; raggio d’una ruota (perché irradia dal centro come i raggi dalla sorgente di luce); raggio d’una circonferenza», [...] suoi effetti: un r. di speranza brillò finalmente per quegli sventurati; Deh, bella donna, che a’ raggi d’amore Ti scaldi (Dante); altrove un raggio Non veggio di vertù (Petrarca). Con senso più vicino a quello proprio: la sua presenza era per lui un ...
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volume
s. m. [dal lat. volūmen «cosa avvolta, rotolo (di papiro); giro, spazio occupato da un corpo», der. di volvĕre «volgere»]. – 1. L’estensione di un solido (o di un fluido, e in questo caso il volume [...] Stendean Reno e Panàr le indomit’onde Con immensi v. alla pianura (V. Monti). Con sign. ancora più vicino all’etimologico, in Dante, per indicare i cieli nel loro volgersi in cerchio o addirittura il giro, la rivoluzione di un astro: Lo real manto di ...
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eterno
etèrno (ant. ettèrno) agg. e s. m. [dal lat. aeternus, da aeviternus, der. di aevum «evo»; cfr. età]. – 1. agg. Che si estende infinitamente nel tempo, che non ha principio né fine, detto spec. [...] : Dio è e.; il Padre e., l’e. amore, la giustizia e., l’e. consiglio; O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi (Dante). 2. agg. a. Che ha o ha avuto principio ma non avrà fine: la gloria e. del paradiso; le pene e. dell’inferno; il sonno e ...
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curare
v. tr. [lat. cūrare, der. di cura «cura»]. – 1. a. Fare oggetto delle proprie cure, attendere con premura e diligenza a una cosa o a una persona: c. la famiglia, c. l’educazione dei figli; c. [...] , fare caso o stima di qualche cosa: non c. le chiacchiere della gente; Chi è quel che non par che curi Lo ’ncendio? (Dante). Più com., con queste accezioni, l’intr. pron. curarsi di qualche cosa: non si è mai curato di rispondermi; non curarsi di ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...