dalmatadàlmata agg. e s. m. e f. [dal lat. Dalmăta, gr. Δαλμάτης] (pl. m. -i). – 1. Della Dalmazia, regione costiera della penisola balcanica sull’Adriatico: il territorio d., la costa d., le isole [...] frequente come agg., soprattutto quando non sia riferito direttamente alla persona: il litorale dalmato, un bicchiere di vino dalmato) e dalmatino. Con riferimento, invece, alla razza canina (del quale è comunque incerta l’origine della denominazione ...
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zaratino
żaratino agg. e s. m. (f. -a). – Di Zara, abitante o nativo di Zara, città della costa dalmata, centro dei Liburni in epoca romana, poi importante base della Dalmazia bizantina, entrata dall’inizio [...] del sec. 13° nell’orbita del dominio di Venezia, nel quale con alterne vicende rimase fino alla caduta della Repubblica (1797); passata in seguito, dal 1813, sotto il dominio austriaco, mantenne sempre ...
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ossiurico
ossïùrico agg. [comp. di ossi-2 e urico]. – Acido o.: composto organico che rappresenta il prodotto intermedio di degradazione dell’acido urico ad allantoina, processo proprio di tutti i mammiferi [...] a eccezione dell’uomo, delle scimmie antropoidi e del cane dalmata. ...
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croato
agg. e s. m. [dal serbocr. hrvat]. – 1. agg. Della Croazia, regione storica e attualmente (dal 1991) repubblica autonoma della penisola balcanica di cui occupa la parte nord-occidentale affacciandosi [...] al mare Adriatico con la costa dalmata e gran parte dell’Istria: la popolazione c.; le isole c.; la lingua c. (o, come s. m., il croato). 2. s. m. a. (f. -a) Abitante o nativo della Croazia. b. Nel sec. 17°, soldato mercenario di cavalleria leggera. ...
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melitea
melitèa s. f. [lat. scient. Melitaea, dall’agg. lat. Melitaeus che, come il gr. Μελιταῖος, si riferiva sia all’isola di Malta sia all’isola dalmata di Mèleda (oggi Mljet)]. – In zoologia, genere [...] di insetti lepidotteri della famiglia ninfalidi, a distribuzione olartica, comprendente, tra le altre, le specie m. silvicola (lat. scient. Melitaea dejone) e m. boschiva (lat. scient. Melitaea athalia), ...
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esonimo
eṡònimo s. m. [dall’ingl. exonym, comp. di exo- «eso-2» e -onym «-onimo»]. – Termine con cui, in geografia e cartografia, viene indicato il nome con cui una località, o comunque una entità geografica, [...] es., Parigi è l’esonimo italiano della città che in Francia è chiamata Paris; Zara è oggi l’esonimo italiano della città dalmata che in croato è chiamata Zadar, e al contrario, quando la città era italiana, Zara era il suo nome ufficiale (o endonimo ...
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ottoboniano
agg. – Relativo agli Ottobòni, nobile famiglia dalmata trasferitasi a Padova e successivamente a Venezia; in partic., relativo alla biblioteca fondata dal cardinale Pietro Ottoboni (1667-1740), [...] pronipote del papa Alessandro VIII, e ai codici in essa contenuti, che attualmente costituiscono un fondo della Biblioteca Vaticana ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente [...] rese illustri dalle opere di grandi pittori che vi sono conservate: la S. di s. Rocco, con tele del Tintoretto; la S. Dalmata dei ss. Giorgio e Trifone, con tele del Carpaccio. 9. Con funzione appositiva (sempre invar. e posposto al sost.), che ha la ...
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rammentare
(ant. ramentare) v. tr. [der. di mente, col pref. ra-] (io ramménto, ecc.). – 1. Richiamare alla propria mente, alla propria memoria: rammento spesso quei tempi; si sforzò invano di r. il [...] giovanili; è una canzone che mi rammenta momenti felici. b. Richiamare alla mente per somiglianza: certe insenature della costa dalmata rammentano i fiordi della Scandinavia; ha una faccia che rammenta quella di mio nonno. c. Nominare, menzionare: i ...
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dalmatico
dalmàtico agg. [dal lat. Dalmatĭcus, gr. Δαλματικός] (pl. m. -ci). – Della Dalmazia (è forma meno com., con senso generico, di dalmata). In partic., lingua d., e più spesso il dalmatico, come [...] s. m., antica lingua neolatina che, parlata nel medioevo in Dalmazia, si è conservata fino alla seconda metà del sec. 15° a Ragusa e più a lungo (fin verso la fine del sec. 19°) nella città di Veglia sull’isola ...
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Razza di cani da guardia, adoperati un tempo come cani da caccia; il d. è forte, resistente alla fatica, alto 55-60 cm circa; il mantello è a pelo fitto, lucente, duro, bianco con macchie nere o marrone (v. fig.).
Scultore (n. Traù 1440 circa - m. dopo il 1509); si recò a Roma prima del 1464, e ivi collaborò con Mino da Fiesole all'altare della sagrestia di S. Marco e al sepolcro di Paolo II (frammenti nelle Grotte Vaticane), distinguendosi dal compagno...