estraneo /e'straneo/ [dal lat. extraneus, der. di extra "fuori"]. - ■ agg. 1. [non conosciuto, non familiare: un paese e., una società e.] ≈ ignoto, sconosciuto. ↔ conosciuto, familiare, noto. 2. [che [...] sentivo in certe ore così profondamente distaccato dall’Arte, così e. al mondo ideale in cui un tempo avevo vissuto (G. D’Annunzio).
Una persona, una cosa, un luogo e sim. possono essere estranei nel senso di «non accoglienti», «non affabili»: questa ...
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Fabio Rossi
estraneo. Finestra di approfondimento
Modi di essere estraneo - Ciò che (o chi) non è conosciuto o non è familiare può essere designato da vari termini, il più generale dei quali è estraneo. [...] sentivo in certe ore così profondamente distaccato dall’Arte, così e. al mondo ideale in cui un tempo avevo vissuto (G. D’Annunzio).
Una persona, una cosa, un luogo e sim. possono essere estranei nel senso di «non accoglienti», «non affabili»: questa ...
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Fabio Rossi
eterno. Finestra di approfondimento
Infinito nel tempo e nello spazio - Ciò che non finisce (o che è reputato non finire o, per iperb., che sembra non finire mai) è detto eterno. Il sign. originario [...] noia (C. Beccaria); lo divorava, si saziava di lui come se fosse giunta ad essergli vicina dopo un’attesa interminabile (G. D’Annunzio). Nell’uso fam. è possibile anche biblico: quel film ha dei tempi biblici. Soprattutto riferito a discorsi e a ...
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ridere /'ridere/ [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. [manifestare un sentimento di allegrezza, spec. improvvisa, mediante [...] davvero spanciare. Nonostante l’etimo in comune, scompisciarsi, pur d’uso fam., non è sentito volg. come pisciarsi sotto ( limpido, e l’argano vi geme in mezzo al baccano degli operai (G. Verga). Analogo, ma meno com., è guaire, di solito limitato ad ...
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Fabio Rossi
ridere. Finestra di approfondimento
Gradi di riso - L’allegria può essere manifestata in vari modi. I verbi più com. sono r. e sorridere, il primo dei quali indica un lasciarsi andare più [...] davvero spanciare. Nonostante l’etimo in comune, scompisciarsi, pur d’uso fam., non è sentito volg. come pisciarsi sotto ( limpido, e l’argano vi geme in mezzo al baccano degli operai (G. Verga). Analogo, ma meno com., è guaire, di solito limitato ad ...
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paura s. f. [dal lat. pavor -oris "timore, paura", rifatto col suff. -ura]. - 1. [stato emotivo di chi si sente insicuro, smarrito e sim., di fronte a un pericolo reale o immaginario: essere preda della [...] talvolta eccessivi, quasi solo nell’espressione timorato di Dio: egli era un uomo timorato di Dio, casalingo e caritatevole (G. D’Annunzio). Spaventoso è talora sinon. di atroce, mostruoso, orrendo, terribile, ecc., e dunque richiama più l’idea dello ...
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Fabio Rossi
odio. Finestra di approfondimento
Sfumature d’odio - Vari nomi vengono dati ai sentimenti negativi che si nutrono verso qualcuno o qualcosa. Tra questi, o. è il termine più generale e com., [...] , e delle persone, s’attaccò a lui come al solo degno (A. Fogazzaro); provava contro di lei un senso istintivo di repulsione (G. D’Annunzio); ella guardava le persone con ripugnanza (F. Tozzi). Un sinon. più fam. di disgusto è l’assai com. schifo, a ...
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Fabio Rossi
largo. Finestra di approfondimento
Larghezza ed estensione - Come per altri agg. di estensione, quali alto,lungo ecc., anche l. ha due sign. fondamentali: esprime infatti sia la dimensione [...] specie di ripostiglio, in un bugigattolo oscuro e soffocante [G. D’Annunzio]). È interessante notare come stretto (il contr. il mio busto l., le mie scarpe comode e un secchio d’acqua da levarmi questi maledetti empiastri dal viso (C. Goldoni). Il ...
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Fabio Rossi
scarso. Finestra di approfondimento
Quantità ridotta - Numerosi agg. e avv. esprimono in ital. il concetto di quantità più o meno elevata. Tra gli agg. più com. per quantità elevate si annoverano [...] qualità o quantità stessa: egli è fuori d’ogni vizio ma s. di qualche virtù (G. V. Gravina); non aspettate dal mio attrattive assai deboli (I. U. Tarchetti); il petto mi duole assai (G. Verga). Come agg. è meno com., soprattutto se posposto al sost.: ...
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vedere /ve'dere/ [dal lat. vidēre] (pres. indic. védo [lett. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé'], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [lett. véggono, ant. o poet. véggiono]; [...] verdi [trovarsi in un brutto guaio] ≈ (fam.) passare un brutto quarto d'ora, (fam.) vedersela brutta (o nera). □ vedere la luce 1 spazio con l’occhio del cacciatore e del marinaio (G. D’Annunzio). Squadrare è analogo a scrutare, ma sottolinea ...
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D’Anna Casa editrice fondata a Messina (1926) da Giacomo D. (Villarosa 1896 - Perugia 1982); trasferita a Firenze (1948), è passata al figlio Guido (Messina 1929 - Firenze 2004), che nel 1990 ne acquisì la proprietà completa. Ha pubblicato...