Fabio Rossi
dare. Finestra di approfondimento
Modi di dare - Il concetto di «far avere ad altri qualcosa» è espresso da d. e da numerosi sinon. con diverse sfumature: fornire, passare, porgere, rifornire. [...] oggetti (mi porgi le chiavi della macchina, per favore?; una mano rude mi porge il bicchiere dell’acqua lustrale [G. D’Annunzio]), sia in talune espressioni più o meno cristallizzate ƒporgi l’altra guancia; porgere orecchio o ascolto; porgere aiuto ...
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Fabio Rossi
dire. Finestra di approfondimento
Modi di dire - D. significa innanzitutto «esprimere con la voce» e ha, in questa accezione, come sinon. più ricercato, pronunciare (meno com. pronunziare). [...] ); pronunciò l’ultima frase col parlar lento e misterioso che usava, quando voleva decidere il marito a secondarla ciecamente (G. C. Chelli). D’uso ancora più limitato e formale (ma analogo a pronunciare) è proferire: e queste parole le proferì in ...
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andare¹ [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- dal lat. vadĕre "andare"] (pres. indic. vado [tosc. o lett. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], [...] ), nello stile solenne spirare (si contrasse, si distese e spirò! [N. Tommaseo]) e trapassare (datemi una maniera nobile di trapassare! [G. D’Annunzio]). Mentre d’uso spreg. è crepare, spesso sfruttato nelle imprecazioni (crepa, una buona volta!). ...
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forte¹ /'fɔrte/ [lat. fortis]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha prestanza fisica] ≈ aitante, forzuto, gagliardo, prestante, robusto, vigoroso. ‖ maschio, muscoloso. ↔ debole, fiacco, fragile, gracile. [...] , richiamano soltanto la forza (anche fig.), e possono essere riferiti anche a parti del corpo, stati d’animo, stile e altro: ed un dardo / ver me lanciò col bel braccio gagliardo (G. Boccaccio); l’uomo vigoroso si sente, si giudica padrone del mondo ...
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prendere /'prɛndere/ [dal lat. prĕhendĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una presa su cosa [...] andare a p. i bambini a scuola] ≈ prelevare, recuperare. g. [acconsentire a far proprio qualcosa che altri offre o dà: più formale e burocr. conseguire: ha conseguito il diploma di segretaria d’azienda. A proposito di stipendi e sim., p. è sinon. ...
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dimenticare (ant. dismenticare) [lat. tardo dementicare, der. di mens mentis "mente"] (io diméntico, tu diméntichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [perdere la memoria di una cosa, anche nella forma dimenticarsi: [...] a l’ultime ragioni, mi son dimenticato de le prime (T. Tasso). D’uso oggi solo lett. è obliare: i’ era in terra e ’l cor ); Paolo raccontò quanto sapeva, senz’alcuna omissione (G. D’Annunzio).
Dimenticanza compare anche in talune espressioni poco ...
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dipingere /di'pindʒere/ (ant. o region. dipignere) [lat. depingĕre] (io dipingo, tu dipingi [ant. dipigni], ecc.; pass. rem. dipinsi, dipingésti [ant. dipignésti], ecc.; part. pass. dipinto). - ■ v. tr. [...] è espresso da vari verbi, secondo le tecniche usate e i contesti. D. è il verbo più adatto per produzioni artistiche, e può essere usato senso fig., analogam. a d., indica un rappresentare con la parola, scritta o parlata ma, rispetto a d., ponendo l ...
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dolore /do'lore/ s. m. [lat. dolor -ōris, der. di dolēre "sentir dolore"]. - 1. [qualunque sensazione di sofferenza provocata da un male fisico, con le prep. di, in o anche assol.: d. di testa; avere un [...] molti termini per esprimerlo. Dispiacere indica, solitamente, un sentimento meno forte rispetto a d.: so bene che io ti fo d. a muoverti questo discorso (G. Leopardi). Amarezza e cruccio sono dispiaceri commisti con una sorta di rabbia: si direbbe ...
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Fabio Rossi
andare. Finestra di approfondimento
Cambiare luogo - Il concetto di «trasferirsi da un luogo a un altro» può essere espresso da molti altri verbi, oltre al generico a., secondo sfumature ora [...] ), nello stile solenne spirare (si contrasse, si distese e spirò! [N. Tommaseo]) e trapassare (datemi una maniera nobile di trapassare! [G. D’Annunzio]). Mentre d’uso spreg. è crepare, spesso sfruttato nelle imprecazioni (crepa, una buona volta!). ...
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Fabio Rossi
dimenticare. Finestra di approfondimento
Non ricordare - Il verbo più com. e fam. per esprimere il concetto di «perdere la memoria di una cosa» è scordare, o, ancora più com., scordarsi (sia [...] a l’ultime ragioni, mi son dimenticato de le prime (T. Tasso). D’uso oggi solo lett. è obliare: i’ era in terra e ’l cor ); Paolo raccontò quanto sapeva, senz’alcuna omissione (G. D’Annunzio).
Dimenticanza compare anche in talune espressioni poco ...
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D’Anna Casa editrice fondata a Messina (1926) da Giacomo D. (Villarosa 1896 - Perugia 1982); trasferita a Firenze (1948), è passata al figlio Guido (Messina 1929 - Firenze 2004), che nel 1990 ne acquisì la proprietà completa. Ha pubblicato...