gentile¹ agg. [dal lat. gentilis "che appartiene alla gens, cioè alla stirpe", poi "di buona stirpe"]. - 1. a. (ant.) [di persona, che si distingue per nobiltà di nascita, per eccellenza di stirpe e sim., [...] : mise il suo braccio sotto il braccio di lei, con un gesto affettuoso che eragli familiare (G. D’Annunzio). Analoghi sono amichevole, aperto e socievole. D’uso assai com., spec. nel registro fam., è carino, che sottolinea l’aspetto della dolcezza ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
gente. Finestra di approfondimento
Raggruppamenti per origine o residenza - Una moltitudine di persone può essere indicata in vario modo, a seconda dei contesti. Se si fa riferimento all’origine [...] , stirpe (quest’ultimo è il più com.): simile a una Erinni familiare, ella presiedeva alla dissoluzione della sua progenie (G. D’Annunzio); tutti gli Uzeda erano gloriosi della magnifica origine della loro schiatta (F. De Roberto); vi erano là tutti ...
Leggi Tutto
grosso /'grɔs:o/ [lat. tardo grossus]. - ■ agg. 1. a. [che ha dimensioni notevoli, superiori a quelle ordinarie: cartoncino g.; g. paese; uomo grande e g.] ≈ ampio, esteso, grande, massiccio, spazioso, [...] un bambino] ≈ gravida, incinta, (fam.) in stato interessante. c. [di distese d'acqua, agitate dal vento: mare g.] ≈ burrascoso, gonfio, in tempesta, mosso. ↔ calmo, piatto. d. [di corsi d'acqua, il cui regime supera i valori usuali: fiume, torrente ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
grande. Finestra di approfondimento
Grande e grosso - G. è tra gli agg. più generici e frequenti in ital. e può riferirsi a tutto ciò che superi la misura ordinaria (senza riferimento a una [...] grossa, grosso di mente, ecc. Quando si parla di affari, spese, debiti e sim., grosso è preferito a g.: temo d’imbarcarmi in un affare troppo grosso (G. Verga). E talora anche se si parla di problemi, guai e sim.: se avessero aspettato ancora di più ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
dio. Finestra di approfondimento
Nomi di Dio e del diavolo - Come accade per molti termini che pertengono alla sfera del divino o del diabolico, d. e diavolo sono parole spesso deformate o [...] delle tenebre, maligno, principe delle tenebre, tentatore, e tanti altri: il Nemico ci tiene / il Maligno è su di noi (G. D’Annunzio); ed ecco che el fu lì presente el principe delle tenebre, intorniato di moltitudine di demoni (N. Manerbi); ma che ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
Nobiltà d’animo o buona educazione - Una persona che mostri affabilità e buona educazione può essere detta, genericam., g., agg. che, secondo i contesti, è ora più spostato verso il polo della [...] : mise il suo braccio sotto il braccio di lei, con un gesto affettuoso che eragli familiare (G. D’Annunzio). Analoghi sono amichevole, aperto e socievole. D’uso assai com., spec. nel registro fam., è carino, che sottolinea l’aspetto della dolcezza ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
giusto. Finestra di approfondimento
giuste - L’agg. g. può essere riferito a persone, situazioni o cose ed esprime valori che vanno dalla moralità all’adeguatezza a un modello. G. può essere [...] ancora tre minuti di vantaggio sul francese, il conto è giusto (G. Verga). In quest’uso sono molto com. i sinon. corretto ,hai ragione,proprio così,sono d’accordo e sim.: «Dovremmo fermarci a fare benzina» «Esatto». Anche g. può essere usato in questi ...
Leggi Tutto
attaccare [prob. tratto da staccare, con mutamento di pref.] (io attacco, tu attacchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. (con la prep. a del secondo arg.) a. [unire una cosa a un'altra per mezzo di colla e sim.] ≈ [...] più intenso di a. e di affermarsi, implicando un certo grado di violenza, anche se fig.: la politica del nuovo direttore si è imposta facilmente. Prendere piede è infine d’uso più fam.: la riforma non avea preso piede (C. Goldoni). In questo senso, a ...
Leggi Tutto
dare [lat. dare] (pres. do /dɔ/ o dò [radd. sint.], dai, dà, diamo, date, danno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, déste, dièdero [poet. dièro] [...] oggetti (mi porgi le chiavi della macchina, per favore?; una mano rude mi porge il bicchiere dell’acqua lustrale [G. D’Annunzio]), sia in talune espressioni più o meno cristallizzate ƒporgi l’altra guancia; porgere orecchio o ascolto; porgere aiuto ...
Leggi Tutto
dire (ant. dicere /'ditʃere/) [lat. dicĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di'], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] ); pronunciò l’ultima frase col parlar lento e misterioso che usava, quando voleva decidere il marito a secondarla ciecamente (G. C. Chelli). D’uso ancora più limitato e formale (ma analogo a pronunciare) è proferire: e queste parole le proferì in ...
Leggi Tutto
D’Anna Casa editrice fondata a Messina (1926) da Giacomo D. (Villarosa 1896 - Perugia 1982); trasferita a Firenze (1948), è passata al figlio Guido (Messina 1929 - Firenze 2004), che nel 1990 ne acquisì la proprietà completa. Ha pubblicato...