consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) [...] La tabella a p. 922 rappresenta il sistema delle consonanti ridotto alle linee fondamentali: ne sono escluse coro, cura, credo, o ch come in chinare, amiche, o q come in questo), d, f, ǧ (scritta g come in gesso, girare, o gi come in giacca, gioco, ...
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virtu
virtù (ant. virtude o virtute, e anche vertù, vertude o vertute) s. f. [lat. virtus-ūtis «forza, coraggio», der. di vir «uomo»; il sign. moderno è dovuto principalmente al lat. cristiano]. – 1. [...] virtuale): e in virtute Ne porta seco e l’umano e ’l divino (Dante). 3. a. Con sign. vicino a quello che ebbe la per merito di, per opera di, grazie a: in v. della legge ..., a norma di tale legge; fu vinto per v. d’incantesimo; per v. (o per opera ...
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coda
códa s. f. [lat. volg. cōda, class. cauda]. – 1. a. Parte assottigliata del corpo dei vertebrati opposta al capo, costituita da un asse scheletrico (regione caudale della colonna vertebrale), da [...] si adombra per ogni discorso che ritiene allusivo; non avere né capo né c., di discorso o fatto o lavoro sconclusionato; è da un nastro annodato. b. Strascico di vestiti, di manti, a scopo d’ornamento: una c. lunga due metri; i caudatarî reggono la ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] mentre sta peccando; non è p. tornare indietro, pentirsi d’una promessa fatta alla Madonna? (Manzoni); sentire il rimorso del p. sprecare il denaro; è un p. fare del bene a certa gente, non ne vale la pena; frequente l’uso ellittico, senza il verbo ...
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oggi
òggi avv. [lat. hŏdie, da *ho diē (per hoc die) «in questo giorno»]. – 1. Nel giorno presente, cioè nella giornata solare a cui appartiene il momento in cui si parla: o. è domenica; o. è il 23 del [...] di compl. di tempo determinato, ha valore di s. m.: il giorno d’o.; da o. in poi (poco com. da o. innanzi); il o.; te lo comunicherò entro o.; sono stato in giro tutt’o.; a tutt’o. non ne ho avuto notizia; per o. ho lavorato abbastanza; ant. in oggi, ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, [...] l’importante è che ...: tutto sta a intendersi; tutto sta che lasci fare a me; tutto sta che non se ne accorga. e. Come sost., il modi; non so se sarò in casa a quell’ora, in t. i modi prova a telefonarmi. d. Oltre a tutto (anche oltre tutto o, in ...
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disordine
diṡórdine s. m. [comp. di dis-1 e ordine]. – 1. Mancanza o turbamento dell’ordine, e lo stato delle cose disordinate; confusione: nel salotto c’è un d. che fa spavento; in quella casa regna [...] uno scritto; nel suo cervello c’è un gran d.; d. mentale, in psicopatologia, ogni disturbo nell’organizzazione psichica; prov.: da un d. nasce un ordine; un d. ne fa cento; l’ordine è pane, il d. è fame. In disordine, in stato di disordine: negozio ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. [...] una sostanza, che ne determina le caratteristiche. In partic., p. attivo, v. attivo, n. 4 b. 3. a. Concetto, affermazione, buoni p.; incontrava ogni tanto ministri, tanto diversi d’aspetto e di maniere e d’abito, quanto diverso e opposto era il p. ...
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h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione [...] le francesi hélium ‹eli̯òm›, chlore ‹klòor›, philosophe ‹filo∫òf› theologue ‹teolòġ›. Oltre a questi digrammi d’origine latina, molti altri ne sono stati formati durante il medioevo nell’adattamento dell’alfabeto latino alla fonetica delle lingue ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] una persona onesta. c. Supplisce talora verbi d’azione: sono stato io (sottint. a dire, a fare una cosa; cioè: «l’ho detto è stato, ecc.; con la particella ci o ne: che c’è?, che cosa succede?; chissà che ne è stato di lui. Per indicare in genere l ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti retorici ma personalissimo, esercitò...
Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze letterarie e filosofiche, rielaborandole...