discordare
v. intr. [dal lat. discordare, der. di discors -ordis «discorde»] (io discòrdo, ecc.; aus. avere). – 1. a. Non essere d’accordo con altri: in questo la sua opinione discordava dalla nostra; [...] problema i moderni discordano dagli antichi. b. fig., letter. Fare contrasto: Ne’ guardi, ne’ volti confuso ed incerto Si mesce e discorda lo spregio sofferto Col misero orgoglio d’un tempo che fu (Manzoni). 2. Non essere conforme, essere dissimile ...
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democratico
democràtico agg. e s. m. [dal gr. δημοκρατικός] (pl. m. -ci). – 1. a. agg. Della democrazia, che si ispira o è conforme ai principî fondamentali della democrazia: governo, regime d.; partito [...] e con persone di condizione sociale più umile, non soltanto per carattere e disposizione d’animo ma anche perché ne rispetta il lavoro e ne riconosce i diritti (cfr. il suo contrario aristocratico). ◆ Avv. democraticaménte, secondo i principî della ...
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veleno
veléno (poet. venéno) s. m. [lat. venēnum, prob. affine a Venus «Venere», e quindi con il senso originario di «filtro amoroso»]. – 1. a. Sostanza di origine esogena che, introdotta per qualsiasi [...] il funzionamento del reattore nucleare. d. In fisiopatologia, v. della fatica, lo stesso che ponogeno. 3. fig. a. Sentimento che cova internamente rodendo l’animo di chi ne soffre, o che tende insidiosamente a danneggiare chi ne è l’oggetto: il v ...
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veletta2
velétta2 s. f. [forse dallo spagn. vela «sentinella; lo stare di sentinella»; i sign. di «piccola vela in cima all’albero principale della nave, sopra la gabbia» e di «albero munito di piccola [...] v. in su la ròcca, De l’armata d’Alcina si fu accorto (Ariosto); era Miseno in alto A la v. asceso (Caro); Più agile che mozzo alla v. (D’Annunzio). Non com. per indicare la sentinella stessa: Né pone guardie né veletta in gabbia, Che di ciò che si ...
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tornare
v. intr. e tr. [lat. tornare «lavorare al tornio, far girare sul tornio», der. di tornus «tornio»] (io tórno, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Avviarsi, essere diretti al luogo da cui si era partiti [...] mesi di malattia, è tornato oggi a lavorare (o al lavoro); tornano a fumare i camini delle fabbriche. Altre volte esprime insistenza: torno a dire che non ne voglio sapere; torno a ripetervi che sono soldi buttati! d. Seguito da un agg. (in funzione ...
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vena2
véna2 s. f. [lat. vēna] (pl. -e, ant. -i). – 1. a. In anatomia, vaso sanguifero in cui scorre il sangue in direzione centripeta, ossia dalla periferia verso il cuore; a differenza delle arterie, [...] fig., poet. Sangue: Cristo ... Quando ne liberò con la sua v. (Dante). 2. estens. a. In botanica, sinon. di nervo. b era nelle sue parole una sottile v. d’ironia. d. Sulla vena, locuz. agg. che, riferita al vino, ne indica un sapore tra l’asciutto e ...
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stella1
stélla1 s. f. [lat. stēlla]. – 1. In astronomia, nome generico dei corpi celesti di forma per lo più sferica, costituiti da enormi masse di gas a temperatura molto elevata (che per questo emettono [...] rappresenta la fase più lunga della vita di una stella: ne è prototipo il Sole, che si può definire una la tradizione avrebbe guidato i tre saggi d’Oriente a Betlemme per adorare Gesù bambino, poi estesa a simboleggiare il Natale, per cui è detta ...
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agg. e s. f. e m. Che, chi si rifiuta di scegliere tra due alternative opposte, ritenendole entrambe insoddisfacenti. ♦ Ebbene, io sono un neneista. Non vedo perché, se mi fa schifo quello che hanno fatto [...] schifosa con la quale io non voglio avere niente a che fare. E se il neneista non piace a qualcuno, io non so che farci. Si metta la Vincenzi né con la Pinotti). Ma sul terzo nome – ammesso ci sia – non c' è una sola persona d'accordo con un'altra. ...
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pulzella
pulzèlla (o pulcèlla) s. f. [dal fr. ant. pulcele (mod. pucelle), da un lat. pop. *pulicella, di origine incerta (forse der. di pullus «animale giovane»)], letter. – Fanciulla non maritata, [...] Giovanna d’Arco. ◆ Accr. pulzellóna (o pulcellóna), per lo più scherz., donna nubile non più giovane; il dim. è formato quasi sempre dalla variante con -z-, pulzellétta (raro pulzellina): E pulzellette gioveni e garzoni Baciarsi ne la bocca e ne le ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] ad animale, andare a caccia di altro animale: è istinto naturale per i gatti p. i topi. d. Catturare una persona, persona Che mi fu tolta (Dante); i’ fui preso, e non me ne guardai, Ché i be’ vostr’occhi, donna, mi legaro (Petrarca). Anche, ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti retorici ma personalissimo, esercitò...
Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze letterarie e filosofiche, rielaborandole...