susseguire
v. intr. [dal lat. subsĕqui, comp. di sub- e sequi «seguire»] (io susséguo, ecc.; aus. essere). – Seguire, succedere immediatamente dopo, o come immediata conseguenza. È d’uso raro, invece [...] del semplice seguire, per lo più riferito a cosa: ne sussegue che ..., ne segue che, ne deriva come conseguenza. Più frequente nell’intr. pron. susseguirsi, venire uno dopo l’altro: le scene del secondo atto si susseguono con molta vivacità; anche ...
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appendice
s. f. [dal lat. appendix -icis, der. di pendēre «pendere»]. – 1. Parte aggiunta, accessoria a un’altra: a. a un discorso, a una conferenza; con riferimento a libri, aggiunta posta in fine del [...] d’a., letteratura d’a., e sim. 3. In anatomia: aa. di carena), tutti quegli elementi strutturali delle navi (timoni, alette di rollio, bracci portaelica, ecc.) che, per necessità funzionale, sporgono dalla carena, benché ne alterino l’avviamento e ne ...
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ora1
óra1 (tronc. ór) avv. [lat. hōrā, abl. del sost. hora (v. ora2)]. – 1. a. In questo momento, nel tempo presente (è, in genere, sinon. di adesso): ora sono occupato, vieni più tardi; ora finalmente [...] volta ..., qualche altra ...» e sim.: ora vuole, ora non vuole; ora ne dice bene, ora male; è sempre in giro, ora in un posto ora in un altro; or sì or no, d’un fatto che si manifesta o avviene a intervalli (cfr. Dante: Ch’or sì, or no s’intendon le ...
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lontano
agg. e avv. [lat. *longitanus, der. di longe «lontano, lungi»]. – 1. agg. a. Che si trova a relativamente grande distanza o è separato da lungo intervallo nello spazio: regione, città l.; nel [...] l. dal sospettare una simile evenienza, che se ne stava beato a far calcoli sull’avvenire; più raro con prep. semplice ascoltando le voci fievoli che mandava la campagna nel l. (D’Annunzio). Anticam. soprattutto con riferimento alla pittura, ciò che ...
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posto2
pósto2 s. m. [lat. pŏsĭtus, part. pass. di pōnĕre «porre»: v. la voce prec.]. – 1. In senso generico, spazio o porzione di spazio disponibile per essere occupato da persone o da cose: il mondo [...] i p. a tavola?; a cena questo è il mio p.; alla nostra mensa c’è sempre un p. per te; p. d’onore, a tavola, quello tu fossi al mio p., che cosa faresti?; io, al tuo p., me ne andrei subito; mettetevi al mio p., e capirete; con altro senso, al p ...
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ordinare
v. tr. [dal lat. ordinare «mettere in ordine, dare assetto» e poi anche con i sign. del n. 3; der. di ordo -dĭnis «ordine»] (io órdino, ecc.). – 1. a. Mettere in ordine, collocare un insieme [...] nello o. la milizia ... non si truova né principe, né repubblica, né capitano, né cittadino, che agli esempli degli antiqui ricorra ( b. Dare commissione a una ditta, a un produttore, a un grossista, ecc. d’inviare una merce, o a un artigiano di ...
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serpaio2
serpàio2 (region. serparo) s. m. (f. -a) [der. di serpe1]. – Chi caccia e cattura serpenti, per addomesticarli o per farne commercio (se ne utilizza la pelle e se ne ricavano sieri antiofidici), [...] dei serpenti, secondo un’antica tradizione di origine pagana, ancora viva in alcune località centro-meridionali, spec. abruzzesi e in partic. a Cocullo (L’Aquila) dove la festa dei serpari si svolge ogni primo giovedì di maggio: non dimanda sorso ...
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testimone
testimòne s. m. e f. [rifacimento di testimonio, tratto dal plur. testimonî sentito come testimoni]. – 1. a. Persona che, assistendo, avendo assistito, o essendo comunque direttamente a conoscenza [...] un testamento; fare da t. alle nozze d’un amico; il t. dello sposo, della sposa. e. estens. Chi assiste, chi è presente a un fatto, a un avvenimento qualsiasi, e ne è perciò a conoscenza (indipendentemente da eventuali testimonianze che sia chiamato ...
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gonfiamento
gonfiaménto s. m. [der. di gonfiare]. – 1. L’operazione di gonfiare: il g. di un pallone, delle gomme d’un veicolo; anche l’atto, l’effetto del gonfiarsi: il g. della pasta lievitata; g. [...] torrente. Raro in senso concr., gonfiore, enfiagione. 2. fig. a. non com. Smaccata adulazione verso persona che ne trae motivo d’orgoglio: è maestro nei g.; ant., la boria stessa che ne deriva nella persona lodata: salire in g., montare in superbia ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] fari, entro i luoghi abitati dotati d’illuminazione. 4. In senso fig., poet.: a. Detto di Dio, in quanto fonte vista: Noi veggiam, come quei c’ha mala luce, Le cose ... che ne son lontano (Dante), come colui che ha la vista cattiva, che è presbite; ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti retorici ma personalissimo, esercitò...
Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze letterarie e filosofiche, rielaborandole...