naturale
agg. [dal lat. naturalis]. – 1. Della natura, che riguarda la natura o si riferisce alla natura, nel suo sign. più ampio e comprensivo: filosofia n., locuz. con la quale si indicò in passato [...] e non in moneta; interesse n., o saggio n. d’interesse, il saggio d’interesse capace in un dato momento di mantenere in equilibrio risparmio alle sue inclinazioni e tendenze: certi vizii sono ne l’uomo a li quali naturalmente elli è disposto (Dante); ...
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osso
òsso s. m. [lat. ŏs ŏssis] (pl. -i; in senso proprio e con valore collettivo, le òssa). – 1. a. Ciascuno degli elementi, duri, resistenti, di colore biancastro, formati di un particolare tessuto [...] magrezza eccessiva (con immagine poetica, in Dante: Ne li occhi era ciascuna oscura e cava, Palida ne la faccia, e tanto scema [= priva di fresche o ben conservate, oppure spremendo a bassa temperatura grasso d’ossa di buona qualità, usato in ...
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toccare
v. tr. e intr. [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). – 1. tr. a. Avvicinare la mano (o anche altra parte del corpo) a una persona o a una qualsiasi cosa e tenerla a contatto [...] questo punto non vuole esser toccato; guai a toccarle i figlioli!; è una perla d’uomo, ma non bisogna toccarlo nei suoi per estens., avere la peggio, subire qualche danno, rimetterci: ne ha toccate parecchie!; alla fine chi le tocca sono sempre ...
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cinebiografia
s. f. Biografia rappresentata attraverso un film. ◆ È stato accolto da un lunghissimo applauso Johnny Depp, a fianco del regista di «Finding Neverland», Marc Forster, e della partner Kate [...] ne «Il resto di niente» di Antonietta De Lillo, tratto dal romanzo di Enzo Striano. (Lietta Tornabuoni, Stampa, 27 marzo 2005, p. 26, Spettacoli) • Prudente la Mostra di Venezia che solo a Repubblica dell’8 aprile 1990, p. 25, Spettacoli (P. D’A.). ...
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odio
òdio s. m. [dal lat. odium, der. di odisse «odiare»]. – 1. Sentimento di forte e persistente avversione, per cui si desidera il male o la rovina altrui; o, più genericam., sentimento di profonda [...] o.; il suo amore si mutò in o.; I0 parlo per ver dire, Non per o. d’altrui né per disprezzo (Petrarca); vieni, e vedrai con chi tu potevi tener o., a chi potevi desiderar del male (Manzoni); E quest’o. che mai non avvicina Il popolo lombardo all ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] io vi torrò fiorini cinque dell’una (Sacchetti); Né Pier né li altri tolsero a Matia Oro od argento, quando fu sortito Al dai piedi, liberare della propria presenza, andarsene cessando d’infastidire: tògliti dai piedi e non mi seccare!; volete ...
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pauroso
pauróso agg. [der. di paura]. – 1. Che ha paura, soprattutto come sentimento costante e abituale e per lo più irragionevole (contrario quindi di coraggioso, audace, e sim.): un bambino p.; non [...] ci ha fatte ne’ corpi dilicate e morbide, negli animi timide e p. (Boccaccio); anche come stato d’animo momentaneo: se ne stava tutto p la vita in un p. incidente; il suo corpo si sfracellò a terra dopo un p. volo di oltre cinquanta metri. 3. In ...
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accorgersi
accòrgersi v. intr. pron. [lat. *accorrĭgĕre, comp. di ad- e corrĭgĕre «correggere»] (io mi accòrgo, tu ti accòrgi, ecc.; pass. rem. m’accòrsi, t’accorgésti, ecc.; part. pass. accòrto). – [...] accorgeva che continuava a sbagliare; se ci fosse un errore, lui se ne accorgerebbe subito; Né v’accorgete ancor per tante prove Del bavarico inganno ...? (Petrarca). Avvedersi, acquistar coscienza d’una ...
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aceto
acéto s. m. [lat. acētum, affine ad acer «acre»]. – 1. Prodotto della fermentazione di alcuni liquidi a bassa gradazione alcolica, come vino, vinello, birra, per l’azione di batterî aerobî del [...] legni diversi, da cui trae l’aroma e il colore. Locuzioni fig.: prima d’essere a. fu vino, di chi da buono è diventato cattivo, spec. se per colpa d’altri; non metterci né sale néa., lasciare una cosa così com’è, non alterarla. 2. In chimica, nome ...
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stropicciare
v. tr. [forse der. del got. *straupôn «sfregare»] (io stropìccio, ecc.). – 1. a. Sfregare, strofinare, passare più volte la mano, i piedi, o altro, sopra una superficie premendo più o meno [...] ’ piedi, il pavimento, per dar segno a quei ch’erano fuori, d’entrare (Manzoni); anche sostantivato: uscivano i mascheramento eufem. di fregarsene: me ne stropiccio, non me ne importa nulla; sai quanto me ne stropiccio io dei tribunali e dei giudici ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti retorici ma personalissimo, esercitò...
Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze letterarie e filosofiche, rielaborandole...