fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] senso più generico, operare, produrre: f. effetto, f. impressione. d. Con i sign. a e b, è frequente nell’uso fam. la forma farsi, con questa stanza; dammi queste perline, voglio farne una collana; che ne hai fatto dei soldi che t’ho dato?, come li ...
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velo1
vélo1 s. m. [lat. vēlum, che aveva il sign. 1 b]. – 1. a. Tessuto finissimo e leggerissimo, trasparente, di seta, cotone, lana, ecc., destinato a usi molteplici (per coprire il volto [v. veletta1], [...] che, fasciando le cose, le toglie alla vista; Buio d’inferno e di notte privata D’ogne pianeto ... Non fece al viso mio sì grosso velo dolorosi di fatti che vengono narrati, per rispetto a chi ne è il soggetto e per evitare eccessivo turbamento ...
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passare
v. intr. e tr. [lat. *passare, der. di passus -us «passo»]. – I. intr. (aus. essere) 1. a. Andare da un punto a un altro attraversando uno spazio o percorrendolo nel senso della lunghezza: p. [...] ; e di cose: un vaso, caduto da una finestra, gli passò a pochi centimetri dal naso; il proiettile gli passò fischiando accanto all’orecchio; il tubo passa sotto il pavimento; ne è passata d’acqua sotto i ponti!, modo prov. fig. (è passato del tempo ...
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liberal-liberista
s. m. e f. e agg. Chi o che si riconosce nella cultura politica liberale e in una concezione economica di orientamento liberista. ◆ Nel merito, il Presidente [Carlo Azeglio Ciampi] [...] Perché Roma, spiega adesso [Massimo] D’Alema, e soprattutto la sua che poi le elezioni le vogliono vincere loro, è chiaro». (A[ntonella] R[ampino], Stampa, 3 marzo 2006, p. 2) di destra, non «quaglia» né con la destra né con la sinistra. Non con ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per [...] ., o essere o esser fatto senza garbo né g., di cosa mal fatta, o di persona rozza, grossolana, sgarbata. d. fig. Finezza, squisitezza di sapore o d’odore: senti la g. di questo vino, di questo profumo; dare grazia a una pietanza con un po’ di limone ...
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trovare
v. tr. [forse lat. pop. *tropare (der. del lat. tropus «tropo»), documentato nel lat. tardo contropare «esprimere con tropi»; cfr. fr. ant. trover (mod. trouver), provenz. trobar] (io tròvo, [...] ; vieni a trovarmi più spesso, te ne prego; tornerò a trovarti domani. 3. Con compl. predicativo, o con altre espressioni analoghe: a. Per si trova, nello stato in cui si trova, e sim. d. Di luogo o di soggetto, essere, essere posto, essere situato ...
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albergare
v. tr. e intr. [lat. mediev. albergare; v. albergo] (io albèrgo, tu albèrghi, ecc.). – 1. tr. Dare albergo, ospitare: il palazzo Medici albergò gli uomini più illustri del tempo; fig., accogliere [...] : quando sono in città, albergo al «Miramare»; piacciavi d’insegnarne, per ciò che stranier siamo, dove noi possiamo meglio a. (Boccaccio); anticam., con sign. più generico, dimorare, avere stanza: ne’ monti di Luni, dove ronca Lo Carrarese che di ...
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quello
quéllo agg. e pron. dimostr. [lat. eccu(m) ĭlle, accus. eccu(m) ĭllum]. – Indica in genere cosa o persona lontana nello spazio o nel tempo da chi parla e da chi ascolta, o che nel discorso è considerata [...] lì; quel campo là dietro; quell’albero lassù; o per mezzo d’una prop. relativa: vorrei una di quelle sciarpe che sono esposte in ); per quel che ne so io, a quello che ho sentito dire, e sim., locuzioni che servono a introdurre un’affermazione di ...
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scongiurare
v. tr. [der. di congiurare, col pref. s- (nel sign. 5)]. – 1. ant. e letter. Costringere il demonio o altre forze malefiche ad abbandonare la persona o la cosa che ne è invasata: fare esorcismi [...] ; s. con formule magiche gli spiriti maligni. 2. fig. a. Pregare ardentemente in nome di persone o valori e sentimenti sacri , te ne scongiuro; l’ho scongiurato di aiutarmi, ma è stato sordo alle mie suppliche; Or son io d’una parte e d’altra preso ...
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democristianizzarsi
v. intr. pron. Diventare democristiano, appropriarsi delle caratteristiche e dei modi tipici dei democristiani, della Democrazia cristiana. ◆ E lei, da questo successo dei postdemocristiani, [...] fatto da filtro, insomma, a un sentimento antigovernativo che nel suo spirito critico, è stata premiata» [Massimo D’Alema intervistato da Paolo Franchi]. (Corriere della Per questo la crisi non può né chiudersi né esplodere: può solo prender tempo e ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti retorici ma personalissimo, esercitò...
Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze letterarie e filosofiche, rielaborandole...