vivere
vìvere v. intr. [lat. vīvĕre] (pass. rem. vissi [ant. vivètti o vivéi], vivésti, ecc.; fut. vivrò [ant. viverò], ecc.; condiz. vivrèi [ant. viverèi], ecc.; part. pass. vissuto [ant. visso e vivuto]; [...] animali, quelli che vivono più a lungo sono le balene e gli elefanti, tra i vegetali le grandi piante d’alto fusto; Sì come dice per molti modi (sì come ne le piante vegetare, ne li animali vegetare e sentire e muovere, ne li uomini vegetare, sentire, ...
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su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno [...] all’indicazione della vicinanza, quella dell’essere posto a una certa altezza. d. Degli usi estens. e fig. illustrati al e non mi va né su né giù (fig., di cosa che offende, che urta la suscettibilità: questa poi non mi va né su né giù); con valore ...
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disprezzo
disprèzzo s. m. [der. di disprezzare]. – Sentimento di chi, giustamente o ingiustamente, ritiene una persona o una cosa troppo inferiore a sé, o vile in sé stessa, o comunque indegna della [...] per ver dire, Non per odio d’altrui né per d. (Petrarca); meritare, attirarsi, guadagnarsi il d. di tutti; avere in d., mostrare d. di qualche cosa; essere oggetto di universale d.; trattare con d.; guardare con aria di profondo disprezzo. Seguito ...
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rovescio
rovèscio (ant. rivèscio o rivèrscio) agg. e s. m. [lat. reversus] (pl. f. -sce). – 1. agg. Voltato dalla parte opposta a quella diritta, e, più genericam., voltato in modo contrario a quello [...] che non ha né ritto né r. (cfr. l’espressione di analogo sign. che non ha né capo né coda); non entrarci né per ritto né per r., è più ripreso; una signora, nativa d’Inghilterra, ridotta da’ rovesci domestici a dover dar lezione di lingua inglese e ...
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mescere
méscere v. tr. [lat. miscēre «mescolare», con mutamento di coniugazione; il sign. oggi più comune viene dall’uso dei Romani di mescolare il vino con acqua prima di berlo per renderlo meno denso] [...] mesce [in altra redazione, tesse] e d’odori (Foscolo); anche intr. pron.: Ne’ guardi, ne’ volti confuso ed incerto Si mesce e In senso fig., con riferimento alla sete di conoscere: perché t’ausi A dir la sete, sì che l’uom ti mesca (Dante). Estens., ...
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ornamento
ornaménto s. m. [dal lat. ornamentum, der. di ornare «ornare»]. – 1. Attività intesa ad ornare: l’o. di una sala; provvedere all’o. della facciata. 2. Più com. in senso concr., tutto ciò che, [...] d’amore, le ghirlande di rose, i rami d’olivo, le imprese, le leggende, le croci, ecc.). Più genericam., quanto conferisce grazia, bellezza: i capelli sono un o. del volto; come nea persona o a istituzione che dia lustro e decoro a un luogo o a ...
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ombra1
ómbra1 s. f. [lat. ŭmbra]. – 1. a. Zona oscura, o di minore luminosità, della superficie di un corpo, detta in partic. o. portata se è prodotta dall’interposizione, tra il corpo e la sorgente [...] comparivan sempre nella memoria, come l’o. di Banco a Macbeth (Manzoni). d. fig. Cosa senza realtà, inconsistente; vana apparenza: dare corpo alle o., dar valore o importanza a ciò che non ne ha affatto: andare, correre dietro alle o., inseguire vani ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo [...] mai; se vuoi r., va a vedere quella commedia, quel film. d. Contrapposto per lo più a piangere (nel senso di essere quelli in collina (cfr. anche S’Africa pianse, Italia non ne rise e Se Messenia piange, Sparta non ride, versi rispettivamente ...
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pentirsi
(ant. pentérsi) v. intr. pron. [lat. paenitēre (o poenitēre)] (io mi pènto, ecc.). – 1. Provare dolore e rimorso del male commesso, accompagnati da un senso di intima condanna per l’azione o [...] di non aver fatto qualcosa: spero non dovermi pentire d’averti confidato questo segreto; si pentirà un giorno di non avermi dato ascolto; da giovane non ha voluto studiare, e ora se ne pente; comincia a piovere, mi pento di non aver preso l’ombrello ...
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alto1
alto1 agg. [lat. altus, propr. part. pass. passivo di alĕre «nutrire, far crescere»]. – 1. a. Che si eleva dal suolo, o da altro piano, con uno sviluppo verticale notevole in sé o rispetto ad altri [...] di confronto: un a. monte, un edificio molto a., albero d’a. fusto; un uomo a., di statura superiore alla media; avere la fronte a.; scarpe coi tacchi a.; scalini troppo a.; a. forno (v. altoforno); a. rilievo (v. altorilievo); nave d’a. bordo, e fig ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti retorici ma personalissimo, esercitò...
Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze letterarie e filosofiche, rielaborandole...