meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] in ritardo, gli altri sono già arrivati tutti; ho pensato io a tutto, m. che a ritirare i bagagli. e. Nelle votazioni scolastiche, sei m. ( è andata così!; m. male che ce ne siamo accorti in tempo! d. Quanto m., con lo stesso senso restrittivo ...
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dormire
v. intr. [lat. dŏrmire] (io dòrmo, ecc.; aus. avere). – 1. Riposarsi col sonno, essere in stato di sonno: d. su un buon letto, sul divano, sulla poltrona; d. disteso, sul fianco, supino, bocconi; [...] dormir tutte (Boccaccio); quindici anni che io sono stato a studio dell’arte dello stato, non gli ho né dormiti né giuocati (Machiavelli); vidi Nel sonno mio, nel sonno ch’io dormivo (D’Annunzio); d. il sonno del giusto, avere un sonno tranquillo ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] d’un fatto, oppure insinuargli idee, fantasie, e sim.; mettersi qualcosa in testa, intenderla e fissarla nella coscienza o nella memoria (mettiti bene in testa ciò che ti dico; mettiti in testa che io non me ne voglio più occupare), o incaponirsi a ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] sento, non ne sento la necessità; ne sento molto la mancanza, la lontananza, ecc.; frasi, queste ultime, nelle quali il sign. del verbo si avvicina a quello di «soffrire». d. Avere coscienza di un fatto interiore: sento di volergli ancora bene; sento ...
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diritto1
diritto1 agg. e s. m. [lat. directus, part. pass. di dirigĕre «dirigere»]. – Si alterna, nella maggior parte dei suoi sign., con la forma più pop. dritto, che ha inoltre alcuni usi proprî (v. [...] , in genere, che non piega né da una parte né dall’altra (contrapp. a curvo, storto, pendente): cerca di tracciare più diritte queste righe; una bella strada d.; un solco d., un palo d.; avere le gambe d., il naso diritto. Riferendosi alla persona ...
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diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito [...] d. d’anzianità; per d. di conquista; il d. del più forte; dopo aver tanto lavorato, ho anch’io d. a un po’ di riposo; come direttore ho il d., è nel mio d., di sapere; ne ho il d., ne ho tutto il d.; credersi in d. di ...; nessuno t’ha dato il d. d ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] quel divieto, pena la t.; c’è da rimetterci la t.; ne va della t.; ne rispondo con la mia t.; ha pagato con la t. il ecc.); t. a fungo, pezzo d’acciaio a forma di fungo il cui gambo è introdotto in un foro assiale dell’otturatore a vitone di una ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] due, si vede o si giudica meglio quando si è in più d’uno; l’o. del padrone ingrassa il cavallo, per il buon male o i torti che si fanno a una persona non le procurano dispiacere se essa non ne è a conoscenza. Frasi proverbiali di origine biblica: ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] , alcuni passi d’autore in cui sono documentate talune forme della coniugaz. del verbo che sono estranee all’uso oggi comune. Per l’indic. pres., 3a pers. sing.: Non si pò dicer né tenere a mente (Dante); e con ne epitetico: A Dio, a sé, al ...
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sale
s. m. [lat. sal salis «sale» (e anche «mare») e, in senso fig., «arguzia»: voce di origine indoeur., affine al gr. ἅλς ἁλός che ebbe gli stessi sign.]. – 1. In chimica, composto derivante da un [...] e sim.: il poeta ... stava lì a lasciarsi ballottare senza metterci su né s. né olio, sapendo che cosa sono gli amori (l’espressione è più usata nella forma latina: v. cum grano salis). d. fig., letter. Al plur., i sali, le arguzie (che condiscono e ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti retorici ma personalissimo, esercitò...
Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze letterarie e filosofiche, rielaborandole...