verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] leone, il bramito dei cervi, ecc.): il v. del gatto, del lupo, dell’asino, del maiale, ecc., e il v. dei gatti in di comporre, stile: Piansi e cantai: non so più mutar verso (Petrarca). d. locuz. avv. A verso, come si deve, al giusto modo: fare le ...
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chiazza
s. f. [der. di chiazzare]. – Zona più o meno estesa e più o meno nettamente circoscritta, di forma tondeggiante o a contorni irregolari, che risalta per diversità di colore o d’aspetto o per [...] di ch. rosse. Frequente anche con usi più ampî: una ch. d’inchiostro, d’olio, di vino sulla tovaglia; larghe ch. di umido sul soffitto : un bosco fitto con, qua e là, ch. brulle; il lupo perde il pelo a chiazze; il cemento seminato di foglie aveva già ...
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drago
(ant. e letter. draco) s. m. [lat. draco (-onis), dal gr. δράκων; cfr. dragone] (pl. -ghi). – 1. a. Animale favoloso (detto anche dragone), dall’aspetto di rettile o di pesce immane, con testa [...] lupo, ali di pipistrello, zampe di aquila, bocca multilingue che emette fuoco; è generalmente simbolo delle forze del male: la lotta di san Giorgio col d scaglioso, e spinato sul dorso, con due zampe d’aquila o di leone, coda grossa ravvolta in spire ...
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agnello
agnèllo s. m. (f. -a) [lat. agnĕllus, dim. di agnus «agnello»]. – 1. a. Il nato della pecora, fino a un anno d’età: il belato dell’a.; la favola del lupo e dell’a.; è simbolo di timidezza e di [...] agnellini di zucchero durante le feste di Pasqua. b. La carne dell’agnello macellato: comprare un a. intero, un chilo d’a., costolette d’a.; o cotta come pietanza: a. arrosto, a. in umido coi piselli, ecc.; l’agnello arrosto è, in parecchie regioni ...
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pastore
pastóre s. m. (f. -a) [lat. pastor -ōris, der. di pascĕre «pascolare», part. pass. pastus]. – 1. a. Chi guida al pascolo ovini e caprini (meno spesso bovini) e ne ha la cura e il governo: fare [...] altri scopi, come il cane da p. tedesco (il cane lupo), utilissimo in servizî di polizia e per la guida dei ciechi, b. Per analogia (in connessione con i loro ideali di vita e d’arte), denominazione nel sec. 18° dei soci dell’accademia dell’Arcadia. ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] quanto uso di corte (Dante); più specificamente, prendere per via d’imitazione, oppure estrarre da un’opera per copiare o per citare: ); anche uccidendo: Quali i pastori a cui il fer lupo ha tolto Il più bel toro del cornuto armento (Poliziano ...
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rabbia
ràbbia s. f. [lat. tardo rabia, lat. class. rabies]. – 1. a. Malattia infettiva, detta anche, ma inesattamente, idrofobia, provocata da un virus neurotropo (rhabdovirus) che determina un’encefalopatia [...] un’irritazione grave e profonda ma contenuta, interna: taci, maladetto lupo! Consuma dentro te con la tua r. (Dante); essere o per non aver ottenuto ciò che si voleva: il suo modo d’agire mi riempie di r.; dover aspettare qui inutilmente mi fa r. ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui [...] loro volta la base per la formulazione a fine d’anno del g. d’idoneità alla classe successiva (o all’esame di con quella bagattella di cattura, venir qui, proprio in paese, in bocca al lupo, c’è giudizio? (Manzoni); uomo di g., senza g.; ragazzo di ...
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come
cóme avv. e cong. [lat. quōmŏ(do) et, propr. «nel modo che anche ...»] (radd. sint.). – Può essere apostrofato davanti a vocale, spec. davanti a e: com’egli volle; com’eravamo d’accordo; nell’uso [...] di identità: è forte come un toro; mangia come un lupo; si vogliono bene come fratelli; sei anche tu ottimista come me del mio partito; ho spedito la bicicletta come bagaglio appresso. d. Con sign. di «quasi, quasi che»: rispettalo come fosse ...
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padre
(ant. patre) s. m. [lat. pater -tris]. – 1. a. Uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi: essere, diventare p.; p. di molti figli; o anche nei rapporti umani, affettivi [...] corso mi parieno stanchi Lo p. e’ figli (Dante), il lupo e i lupacchiotti. c. Uomo che adempie alle funzioni di padre, il padre Mio e de li altri miei miglior che mai Rime d’amor usar dolci e leggiadre (Dante, con riferimento a Guido Guinizzelli ...
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BUONVICINO (Bonvicino), Ambrogio
Serenita Papaldo
Figlio di Iacopo, nacque a Milano nel 1552 circa; fu detto anche "Malvicino", forse a causa del suo carattere che, come ricordano i documenti, lo portò spesso a violente liti con i compagni....
Giocatore di beach volley italiano (n. Ortona 1988). Professionista dal 2008, dal 2011 è in coppia con D. Lupo, con il quale tra l’altro ha vinto gli Europei nel 2014, nel 2016 e nel 2017, primi italiani a raggiungere questo traguardo. N. gareggia...