bivalente
bivalènte agg. e s. m. [comp. di bi- e valente]. – 1. agg. a. Che ha due valori, o anche due funzioni, che ammette due possibilità: un discorso, una proposta bivalente. b. In chimica, che ha [...] o negativo, la cui carica è, in valore assoluto, pari al doppio di quella dell’elettrone. 2. s. m. In genetica, la coppia dei cromosomi omologhi che durante la meiosi si appaiano e si mettono all’equatore del fuso della prima divisione meiotica. ...
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profase
profaṡe s. f. [comp. di pro-2 e fase]. – In citologia, il primo stadio della divisione cellulare nel processo della mitosi e della meiosi, in cui la cromatina nucleare, che inizialmente appare [...] sotto forma di minute zollette o in reticolo, si organizza, mediante un complesso processo di spiralizzazione, a formare i cromosomi, che si fanno a mano a mano sempre più brevi e colorabili; verso la fine della profase i centrioli si allontanano, ...
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valenza
valènza s. f. [dal lat. tardo valentia «forza, vigore; abilità», der. di valere: v. valere]. – 1. ant. o letter. Valore, valentia: ell’è per certo di sì gran v. (G. Cavalcanti); forza d’animo: [...] la capacità semantica (v. semantica) e ne caratterizzano le funzioni sintattiche (v. sintattica). b. In biologia, v. cromosomica, il numero di cromosomi omologhi che, in un individuo, sono in grado di appaiarsi durante la meiosi (v. univalente). Con ...
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telofase
telofaṡe s. f. [comp. di telo- e fase]. – In citologia, momento finale del processo di divisione nucleare, per meiosi o mitosi, nella riproduzione della cellula (a cui fa normalmente seguito [...] la divisione cellulare): in essa i cromosomi si spostano verso i poli opposti della cellula per costituire i nuclei figli attorno ai quali si formano membrane proprie. ...
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ibridazione
ibridazióne s. f. [dal fr. hybridation, der. di hybrider «ibridare»]. – 1. In biologia: a. Procedimento con cui si forma una molecola di acido nucleico a doppio filamento da molecole a singolo [...] fondere insieme con varî metodi di laboratorio, in modo da formare un solo tipo di cellule con i due corredi cromosomici provenienti dalle due cellule di origine (per es., ibridi uomo-topo), il processo di ibridazione cellulare viene utilizzato per ...
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istone
istóne s. m. [der. di isto-]. – In biochimica, nome generico di proteine semplici, a carattere basico, che, associate con l’acido desossiribonucleico, costituiscono la struttura dei cromosomi [...] degli eucarioti ...
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interferenza
interferènza s. f. [dal fr. interférence, che è dall’ingl. interference, propr. «incrocio, conflitto (di interessi, ecc.)», der. di (to) interfere: v. interferire]. – 1. Nel linguaggio scient. [...] della crescita di un virus in cellule infettate da un altro virus. d. In genetica, il fenomeno per cui, nei cromosomi omologhi, non si verificano nei punti prossimi a uno scambio (crossing-over) altri scambî o si trovano con frequenza molto ...
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ibrido
ìbrido agg. e s. m. [dal lat. hybrĭda «bastardo», di etimo incerto]. – 1. In biologia: a. Per lo più come s. m., individuo animale o vegetale proveniente da un incrocio di genitori appartenenti [...] e cavalla) e quindi al momento della formazione dei gameti non avviene il processo fondamentale dell’appaiamento dei cromosomi omologhi. Nelle piante, invece, sia gli ibridi intergenerici sia gli ibridi interspecifici sono per lo più fertili. Con ...
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eterocromosoma
eterocromosòma s. m. [comp. di etero- e cromosoma] (pl. -i). – In genetica, ciascuno di quei cromosomi (detti anche allosomi) che differiscono, di solito per le dimensioni, dagli altri [...] dello stesso organismo (detti autosomi) implicati nella determinazione cromosomica del sesso; in pratica il termine è usato come sinon. di cromosoma sessuale. ...
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segregazione
segregazióne s. f. [dal lat. tardo segregatio -onis, der. di segregare (v. segregare); il sign. 1 b è un calco semantico dell’ingl. segregation; i sign. del n. 2 sono ricalcati sul fr. ségréger [...] s., una delle leggi di Mendel (v. mendeliano) secondo cui, durante la gametogenesi di un organismo sessuato, ogni coppia di cromosomi omologhi (con i relativi geni e alleli) si separa in modo tale che, al termine del processo, in ogni gamete sia ...
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Biologia
La parte terminale del cromosoma.
Negli anni 1930 B. MacClintock e H.J. Muller, studiando indipendentemente organismi diversi, osservarono che le parti terminali dei cromosomi avevano un ruolo importante nella loro duplicazione e stabilità....
Nome dato da W. Waldeyer nel 1888 ai piccoli corpi intensamente colorabili, in genere di forma bastoncellare, visibili nel nucleo della cellula durante la mitosi. Secondo la teoria cromosomica, dimostrata da T.H. Morgan con ricerche su Drosophila...