permacrisi (perma-crisi; anche nella forma ingl. permacrisis) s. f. Condizione di crisi permanente, caratterizzata dal susseguirsi e sovrapporsi di situazioni d’emergenza. ◆ Kluge [Hans K., direttore dell'Oms [...] , visto che in inglese permacrisis è usata almeno dagli anni Settanta del secolo scorso; ma l’equivalente da noi, fino a oggi, (crisis: da krisis in origine «scelta, giudizio», in medicina «fase critica di una malattia») e facendola precedere da un ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] . Lombroso, E. Ferri, R. Garofalo) nella seconda metà del sec. 19°, basata essenzialmente sui postulati che il delinquente è un giudizio p. (su una persona, su una prova, un’opera, un lavoro fatto, un’iniziativa o un progetto, ecc.); una critica p., ...
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antinomia
antinomìa s. f. [dal lat. antinomĭa, gr. ἀντινομία, comp. di ἀντί «contro» e νόμος «legge»]. – Contraddizione, reale o apparente, fra due leggi o disposizioni di legge, fra due concetti, fra [...] , sono più precisamente quattro (ma altre sono state prospettate da Kant in sede di critica della ragion pratica e di criticadelgiudizio), e sono costituite ciascuna da una tesi e da un’antitesi, entrambe secondo Kant rigorosamente dimostrabili ...
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negativo
agg. [dal lat. tardo negativus, der. di negare «negare, dire di no»]. – 1. a. Che nega, che serve a negare, che esprime una negazione (è, in questo senso, il contr. di affermativo), spec. nella [...] giudizio n. (su una prova, un’opera, un lavoro fatto, un’iniziativa o un progetto, ecc.), una critica n. (ma, una critica centigrade rispetto allo zero, le quote rispetto al livello del mare, ecc.), si conviene di considerare valori n. quelli ...
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obiettivita
obiettività (o obbiettività) s. f. [der. dell’agg. obiettivo]. – In genere, carattere di ciò che è obiettivo, nei varî usi di questo aggettivo. Come termine filosofico, è meno com. di oggettività. [...] la difficile o. dello storico; analogam., o. di un giudizio, di una critica; esporre l’accaduto con assoluta o., con scrupolosa obiettività. 2 medico, il complesso degli elementi clinicamente significativi che emerge dall’esame obiettivo del malato. ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: [...] tutti i v., espressioni di origine nietzschiana); giudizio di valore, in contrapp. al giudizio di realtà (riferito a ciò che avviene o Nella terminologia della critica d’arte, si chiamano genericamente valori gli elementi del linguaggio figurativo, i ...
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scetticismo
s. m. [der. di scettico, sull’esempio del fr. scepticisme e ingl. scepticisme]. – 1. Corrente filosofica del pensiero antico sviluppatasi dal 4° sec. a. C. al 2° sec. d. C. (tradizionalmente [...] e l’epicureismo, critica l’ideale di una conoscenza assoluta delle cose e argomenta la relatività del sapere umano; in assenza di certezze esenti da dubbio, lo scetticismo propone un atteggiamento teoretico di sospensione delgiudizio (epochè) e un ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] del testo, della sua composizione, della tradizione manoscritta, delle edizioni a stampa, ecc.: n. dell’editore; n. introduttiva; n. filologica; n. critica Roma antica, giudizio scritto dal censore nei registri presso il nome del cittadino, per ...
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visionario
viṡionàrio agg. e s. m. (f. -a) [der. di visione]. – 1. Che ha delle visioni, delle apparizioni soprannaturali o delle allucinazioni visive: un santone, un fanatico v.; un soggetto paranoico [...] linguaggio della critica d’arte, si parla talora di pittura v., o più genericamente di arte v. per qualificare (come giudizio obiettivo) opere e di forte impatto visivo (di talento v. si parla, per es., per il regista F. Fellini del film Satyricon). ...
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sottomettere
sottométtere v. tr. [comp. di sotto- e mettere; cfr. il lat. submittĕre e v. sommettere] (coniug. come mettere). – 1. non com. Mettere sotto: s. i buoi al giogo; in partic., di animali, [...] esplicitamente: vorrebbe s. tutti alla propria volontà); la direzione del partito cerca di s. i gruppi dissidenti; s. a ’idea, una tesi, una supposizione al giudizio della ragione, o al vaglio di una critica severa. 3. letter. Subordinare, mettere ...
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Critica del giudizio (Kritik der Urteilskraft)
Critica del giudizio
(Kritik der Urteilskraft) Opera (1790) di I. Kant dedicata alla «facoltà di giudizio», inteso, a differenza di quello determinante (scientifico), come giudizio «riflettente»,...
riflettente/determinante, giudizio
Distinzione introdotta da Kant, nella Critica del giudizio (1790), con l’intento di distinguere due modalità fondamentali del giudizio, in quanto facoltà di pensare il particolare come contenuto nell’universale....