pagano
agg. e s. m. (f. -a) [lat. paganus, quindi propr. «abitante del villaggio», e più tardi «pagano»; il mutamento di sign. potrebbe essere dovuto al fatto che l’antica religione resistette più a [...] », contrapponendosi quindi a miles, avrebbe acquistato il nuovo sign. perché i primi cristiani, che si consideravano militi di Cristo, chiamavano pagani, cioè «borghesi», gli infedeli; più recentemente si è sostenuto che il pagus era un’entità non ...
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specie
spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specĕre «guardare»], invar. – 1. non com., letter. Aspetto, forma esteriore, apparenza: E potess’io, Nel [...] che permangono anche dopo che, con la consacrazione, è avvenuto il cambiamento della sostanza (transustanziazione) nel corpo e sangue di Gesù Cristo; comunione sotto le due specie, cioè con l’ostia e col vino, v. comunione, n. 3 a. Nelle locuz. sotto ...
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inaccogliente
agg. Che non accoglie, non ospitale. ◆ La Francia attraverso la Coppa del Mondo ha scoperto di essere una nazione molto accogliente; infatti per quell’occasione ha accolto ospiti da tutto [...] per la pace in Palestina è il superamento dei rispettivi monoteismi inaccoglienti e la contemporanea conversione dei due popoli a quel Cristo che abbraccia tutto e tutti. (Camillo Langone, Foglio, 3 gennaio 2008, p. 2).
Derivato dal p. pres. e agg ...
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rappresentazione
rappreṡentazióne s. f. [dal lat. repraesentatio -onis, der. di repraesentare «rappresentare»]. – 1. L’attività e l’operazione di rappresentare con figure, segni e simboli sensibili, [...] r. medievali; una sacra r. di Feo Belcari, di Calderón de la Barca; una sacra r. della passione e morte di Cristo (v. anche mistero, n. 4). Contratto di rappresentazione, contratto con il quale l’autore di un’opera destinata alla rappresentazione ...
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raro
agg. [dal lat. rarus]. – 1. a. non com. Poco compatto, poco denso (più com. rado): L’essercito di Cristo ... Si movea tardo, sospeccioso e raro (Dante); se così fussi, dovrebbono i baleni e i fulmini, [...] come quelli che si fanno di materia r. e leggiera, farsi nelle parti altissime (Galilei); di oggetti situati a intervalli relativamente grandi rispetto allo spazio in cui sono distribuiti (più com., anche ...
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diletto1
dilètto1 (ant. delètto) agg. [dal lat. dilectus, part. pass. di diligĕre «amare»]. – Teneramente amato: il figlio, l’amico d.; la d. sposa; dilettissimi fratelli in Cristo; anche come vero e [...] proprio participio: Tu lascerai ogne cosa diletta Più caramente (Dante). Frequente, nel passato, nelle dediche, nelle iscrizioni sepolcrali, e sim.: alla d. compagna della sua vita; al d. consorte; alla ...
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apollinarista
s. m. (pl. -i). – Seguace di Apollinare di Laodicea il Giovane (sec. 4° d. C.) e della sua dottrina teologica (dichiarata eretica dall’imperatore Teodosio), secondo la quale veniva attenuata [...] la pienezza della natura umana di Cristo. ...
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companazione
companazióne s. f. [dal lat. moderno dei teologi companatio -onis, der. del lat. panis «pane» col pref. con-]. – Termine, di uso affine a impanazione e consustanziazione, con cui viene talora [...] indicata la dottrina eucaristica di Lutero, che ammetteva la presenza reale di Cristo nel pane e nel vino consacrati (o, come in talune formule protestanti è dichiarato, la sua esistenza nell’Eucaristia insieme con il pane e il vino), respingendo ...
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marcionismo
s. m. – La dottrina di Marcióne di Sinòpe (c. 85 - c. 160 d. C.), scomunicato come eretico per le sue tesi sull’insanabile contrasto fra il Vecchio e il Nuovo Testamento (fondando la sua [...] interpretazione della Bibbia sul senso letterale anziché su quello allegorico, egli infatti sosteneva che Gesù Cristo, buono, amorevole e misericordioso, non poteva essere figlio del dio spietatamente giusto del Vecchio Testamento, affermando inoltre ...
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littera enim occidit, spiritus autem vivificat
‹lìttera ènim oččìdit spìritus àutem vivìfikat› (lat. «infatti la lettera uccide, lo spirito invece vivifica»). – Parole di s. Paolo, nella 2a lettera ai [...] Corinzî 3, 6, con le quali egli intendeva affermare la superiorità del messaggio di Cristo (fondato sullo spirito, che è vita) rispetto alla legge giudaica (che è lettera scritta e cioè formulazione esteriore). La frase è talora ripetuta per ...
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CRISTO
P. Skubiszewski
Per la narrazione della nascita, della vita e morte, dei miracoli e della parola di C., cardine della fede cristiana, i testi-base sono costituiti dai quattro vangeli, libri destinati a perpetuare il kérygma primitivo...