reversibile
reversìbile (meno com. riversìbile) agg. [der. del lat. reversus, part. pass. di reverti «rivolgersi»]. – Che può essere invertito, che può tornare indietro fino allo stato e alle condizioni [...] allo stato finale o viceversa: essendo i processi fisici reali sempre irreversibili (con conseguente aumento complessivo dell’entropia), i processi reversibili (per i quali l’entropia rimane costante) costituiscono casi limite ideali (sono, per ...
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irregolarita
irregolarità s. f. [der. di irregolare; cfr. lat. tardo irregularĭtas -atis «indisciplina nella condotta»]. – 1. a. Condizione di ciò che è irregolare, nei diversi sign. dell’aggettivo: [...] i.; i. di una costruzione sintattica; i. di condotta; i. di contorni, di lineamenti; i. di un moto, del polso, ecc. b. Nell’industria tessile, lo scostamento di un filato, di una tela o altro dalla regolarità limite (quella cioè che mantiene costante ...
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desiderio
desidèrio (ant. disidèrio e desidèro) s. m. [dal lat. desiderium, der. di desiderare «desiderare»]. – 1. Sentimento intenso che spinge a cercare il possesso, il conseguimento o l’attuazione [...] esprimere un d.; essere tormentato dal d.; appagare, accontentare, soddisfare i proprî d.; manifestare un d., o il d. di ...; andare, di fare, di vedere, ecc.; d. vivo, ardente, costante, sfrenato; d. basso, turpe, volgare; d. sessuale, carnale ( ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico [...] tra l’altro, nei tempi in cui non erano ancora in uso i segni numerici, la rappresentazione dei numeri con lettere dell’alfabeto): l’ usati nelle trascrizioni fonetiche e contraddistinti dalla costante corrispondenza dei singoli segni a singoli suoni ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] una base, la loro dissociabilità in ioni, espressa dalla costante di dissociazione. c. In merceologia, f. della farina f. oscure della reazione; le f. del lavoro, nel linguaggio sindacale, i lavoratori stessi. Con altro uso estens. e fig., le f. del ...
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organico
orgànico agg. e s. m. [dal lat. organĭcus, gr. ὀργανικός «attinente alle macchine, agli strumenti; che serve di strumento», der. di ὄργανον: v. organo] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che si riferisce [...] carbonica) e derivati (carbonati), e, in genere, i cianuri, i cianati e i tiocianati. 2. agg. Che concerne gli organi degli Marx, il rapporto, espresso in valore, tra il capitale costante e il capitale variabile, in quanto è determinato dal rapporto ...
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inseguimento
inseguiménto s. m. [der. di inseguire]. – 1. L’azione di inseguire, corsa con cui s’insegue: l’i. di un ladro; l’i. della lepre da parte dei cani; l’i. del nemico in ritirata; darsi, gettarsi, [...] d’i. (detta anche curva di fuga), la traiettoria descritta da un punto M che si muove con velocità scalare costante « lepre» P). b. Nella tecnica dei servosistemi, dispositivi ad i., dispositivi il cui funzionamento è asservito al movimento di un ...
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saturazione
saturazióne s. f. [dal lat. tardo saturatio -onis «saziamento», der. di saturare: v. saturare]. – 1. Processo attraverso cui una determinata proprietà di un corpo, un sistema, una sostanza, [...] valore massimo, detto corrente di s., si mantiene costante al variare della tensione applicata da cui dipende: di purezza, ossia il loro non essere mescolati alla luce bianca che ne attenua i toni (per cui, per es., il rosa non è che un rosso poco ...
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oggetto
oggètto s. m. [dal lat. mediev. obiectum, neutro sostantivato di obiectus, part. pass. di obicĕre «porre innanzi»; propr. «ciò che è posto innanzi (al pensiero o alla vista)»]. – 1. In filosofia, [...] che ci si propone di raggiungere e di realizzare: l’o. costante dei miei desiderî è la serenità; avere per o. la scoperta e più com., ogni cosa che cada sotto i sensi dell’uomo: la luce permette di distinguere i varî o.; non conosco l’uso di questo ...
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feroce
feróce agg. [dal lat. ferox -ocis, der. di ferus «fiero, crudele»]. – 1. a. Disumano, crudele, che gode nel fare male fisicamente o anche spiritualmente ad altri: uomo, tiranno, nemico f.; iperb. [...] scherzo f.; dolore f.; critica feroce. Anche nel sign. proprio (ant.): i’ ho veduto tutto ’l verno prima Lo prun mostrarsi rigido e f. riferimento all’Alfieri); coraggioso, impavido: Né valse esser costante né feroce (Dante). ◆ Avv. feroceménte, con ...
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Figlio (Roma, 320 circa - Illiberis, Spagna, 350) di Costantino I; fu nominato Cesare nel 335, e nel 337, alla morte del padre, Augusto, insieme ai fratelli Costantino II e Costanzo II. Combatté con fortuna i Franchi (341-342) e assicurò per...
COSTANTE I (Flavius Iulius Constans)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano, terzo figlio di Costantino e Fausta, nacque in Roma tra il 320 e il 323 d. C. Cesare nel 333 ebbe l'Illiria, l'Italia e l'Africa; Augusto con i fratelli nel 337,...