presumere
preṡùmere (ant. preṡùmmere, proṡùmere) v. tr. [dal lat. praesumĕre «supporre, congetturare», comp. di prae- «pre-» e sumĕre «prendere»] (coniug. come assumere). – 1. Ritenere in base ad argomentazioni [...] e agg. presunto (v.). 2. Pretendere qualche cosa oltre i limiti consentiti dalla propria capacità, dalla convenienza e sim.: di poter fare tutto da sé; anche per indicare una qualità costante: non mi è simpatico: è una persona che presume troppo di ...
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critico1
crìtico1 agg. [dal lat. critĭcus, gr. κριτικός «atto a giudicare, decisivo» e come s. m. «giudice, critico», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la facoltà [...] la menopausa; giorni c., nella meteorologia antica, i giorni in cui si prevedono perturbazioni atmosferiche particolarmente intense cominciare a mantenersi una reazione a catena a livello costante. b. Nella scienza delle costruzioni, carico c., il ...
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vago1
vago1 agg. [dal lat. vagus «vagante, instabile; indeterminato»] (pl. m. -ghi). – 1. letter. o poet. Che vaga, che si muove, perché mobile o instabile: v. aurette; v. zefiro; tre fiate in van cinta [...] un’inclinazione naturale o un desiderio costante: delle femine era così vago come sono i cani de’ bastoni (Boccaccio); Chi suon delle parole, Lampeggiò d’un sì dolce e v. riso, Che i monti avre’ fatto ir, restare il sole (Poliziano). Di cose e luoghi ...
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presunzione
preṡunzióne (ant. o pop. proṡunzióne) s. f. [dal lat. praesumptio -onis, der. di praesumĕre «presumere», part. pass. praesumptus]. – 1. a. Argomentazione o congettura per cui da fatti noti [...] delle procedure fallimentari, si considerano proprietà del fallito i beni acquistati dal coniuge di questo nel quinquennio ; o con riferimento a un atteggiamento abituale, a un difetto costante: è un giovane pieno di p.; sopporto tutto nei miei ...
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paura
s. f. [rifacimento, col suff. -ura, del lat. pavor -oris «timore, paura», der. di pavere «aver paura»]. – 1. a. Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di [...] non ti dico la mia p. nel vedere quel precipizio aperto sotto i nostri piedi!; Già mi sentia tutti arricciar li peli De la p. b. Con sign. attenuato, stato d’animo abituale, o condizione costante, di timore e di apprensione: vivere nella p., in una ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); [...] medioevo all’età moderna, come base e riferimento costante dagli ordinamenti giuridici della quasi totalità dei popoli al bar, al ristorante, e sim.), dividendo la somma in parti uguali tra i presenti. Per saluto r., v. saluto nel sign. 1 b. Come sost ...
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improle
impròle agg. [dal lat. tardo improles, comp. di in-2 e proles «prole»], letter. raro. – Privo di prole: versare un contributo costante per occupato celibe od ammogliato, i. o padre di famiglia, [...] ad una cassa comune (Einaudi) ...
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turbolenza
turbolènza s. f. [dal lat. tardo turbulentia, der. di turbulentus «turbolento»]. – 1. a. non com. Torbidezza, mancanza di limpidezza: t. di un liquido, dell’aria, del cielo. b. Tendenza a [...] facinoroso, un detenuto (e con senso attenuato un alunno) noto per la sua t.; i dipendenti durante un periodo di fusione entrano in una zona di costante turbolenza (Sandro Veronesi). Con valore più concr., al plur., azioni, fatti di turbolenza: anni ...
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accumulazione
accumulazióne s. f. [dal lat. accumulatio -onis]. – 1. L’accumulare, l’accumularsi: a. di stipendî, di cariche, a. di beni, di ricchezza; nel linguaggio econ., spirito di a., politica di [...] media circolare, percorsa a velocità sensibilmente costante, potendo essere prelevate a piacere e utilizzate sino a formare estesi e potenti depositi: tali sono, per es., i piani alluvionali, le conoidi di deiezione, le grandi estensioni a löss, ...
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strisciata
s. f. [der. di strisciare]. – 1. Lo strisciare; percorso compiuto strisciando; rapido passaggio rasente a qualcosa: il gabbiano fece una s. sull’acqua; con senso più astratto e poco com.: [...] sentiva fin nel fondo dell’anima la fredda s. dei loro sguardi (I. Nievo). Con accezioni partic.: a. Nel gioco dei birilli, passaggio della da un aereo a rotta rettilinea e quota costante, con un avanzamento di pellicola e intervalli di ...
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Figlio (Roma, 320 circa - Illiberis, Spagna, 350) di Costantino I; fu nominato Cesare nel 335, e nel 337, alla morte del padre, Augusto, insieme ai fratelli Costantino II e Costanzo II. Combatté con fortuna i Franchi (341-342) e assicurò per...
COSTANTE I (Flavius Iulius Constans)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano, terzo figlio di Costantino e Fausta, nacque in Roma tra il 320 e il 323 d. C. Cesare nel 333 ebbe l'Illiria, l'Italia e l'Africa; Augusto con i fratelli nel 337,...