regola
règola s. f. [dal lat. regŭla (der. di regĕre, propr. «guidare diritto»), che significò dapprima «assicella di legno, regolo» e per traslato «regola, norma»; cfr. regolo1 e, per l’analogia del [...] passaggio semantico, canone]. – 1. Modo di svolgersi ordinato e costante che si riscontra nella quasi totalità di alcuni fatti, nel campo quartieri che le compongono, e lo statuto che ne regola i rapporti (carta di regola). 3. Nel plur., regole, ...
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equivalente
equivalènte agg. e s. m. [part. pres. di equivalere]. – 1. agg. Che equivale, che ha valore uguale: un titolo e.; termini, locuzioni equivalenti. Con accezioni partic.: a. In matematica (dove [...] due sistemi di vettori applicati) che hanno uguali i risultanti e uguali i momenti rispetto a un polo (quindi rispetto a integrale trasformazione di energia termica in energia meccanica (è una costante universale e si indica con E o con J); e ...
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birrofilo
s. m. e agg. (scherz.) Amante della birra; che esalta il consumo di birra. ◆ E per i birrofili? Due buone proposte, la Iguazu e la più popolare Quilmes, presenza costante in tutti i locali [...] vino nello stato più popoloso d’Europa: nel 2003 si viaggia sui 24,6 litri di vino a tedesco. I rossi con il 51% superano i bianchi al 41%, mentre nella galassia delle bevande alcoliche il vino sta conquistando spazio nella «birrofila» Germania: dal ...
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centro
cèntro s. m. [dal lat. centrum, e questo dal gr. κέντρον «aculeo; punta di compasso; centro»]. – 1. In geometria, c. di una circonferenza, il punto equidistante da ogni punto della circonferenza; [...] compiuta espressione; il c. dei proprî pensieri, l’oggetto fisso, costante, a cui essi sono rivolti, o anche il fine a cui generico sistema ottico centrato, lo stesso che nodi del sistema: se i due nodi coincidono in un punto, questo è il c. ottico ...
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salto1
salto1 s. m. [lat. saltus -us, der. di salire «saltare, danzare», supino saltum]. – 1. a. L’atto di saltare; insieme di movimenti mediante i quali il corpo dell’uomo, spinto dall’azione estensiva [...] quale la temperatura si può ritenere sensibilmente costante, da quella più profonda nella quale la , in modo da formare una specie di tortino molto sottile ben rosolato da entrambi i lati. 5. fig. a. Rapido passaggio da una posizione a un’altra, ...
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lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di [...] della libertà del condannato. Per le case di l., v. casa (n. 2); per i campi di l., v. campo (n. 3 c). h. Locuzioni (con lavoro al sing avviene lungo una retta e la forza si mantiene costante in direzione e intensità durante lo spostamento, il lavoro ...
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liquido
lìquido agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. liquĭdus, der. di liquere «essere liquido»]. – 1. agg. a. Nel linguaggio scient., in contrapp. a solido e aeriforme, detto di un particolare stato di aggregazione [...] seppure non nulla, si mantenga costante, il liquido è detto l. newtoniano, mentre i l. non newtoniani si possono che scorre e penetra agevolmente; il canarino cantava nella sua gabbia variando i suoi modi con una voce l. e forte (D’Annunzio), che ...
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tintura
s. f. [lat. tinctura, der. di tingĕre «tingere», part. pass. tinctus]. – 1. a. L’operazione di tingere, di dare un colore diverso, con coloranti che penetrano a fondo e uniformemente, a materiali [...] shampoo). 3. Nella tecnica farmaceutica, preparato liquido contenente in poco volume i principî attivi di una sensibile quantità di sostanze medicamentose in percentuale costante (20%, per gli stupefacenti 10%) e in forma facilmente assimilabile dall ...
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mistico1
mìstico1 agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mystĭcus, gr. μυστικός «relativo ai misteri (pagani)», der. di μύστης «iniziato ai misteri» (v. miste)] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che ha attinenza con [...] opposizioni e negazioni (metodo apofatico); in essa è costante un impegno ad approfondire le verità rivelate attraverso la spesso sinon. di allegoria, esso è sempre in rapporto con i misteri e i sacramenti di cui è tessuta la storia sacra e trova la ...
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tipico1
tìpico1 agg. [dal lat. tardo typĭcus (gr. τυπικός), der. di typus «tipo»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che corrisponde al tipo, che può assumersi come tipo: caratteri t., i caratteri che per essere [...] esempio t., e sim. b. Più genericam., che è caratteristico, proprio: i costumi t. di una regione; usanze t. dei paesi di montagna; vini t., che corrispondono in modo costante ai caratteri della regione di provenienza; prodotti t., piatto t., cucina t ...
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Figlio (Roma, 320 circa - Illiberis, Spagna, 350) di Costantino I; fu nominato Cesare nel 335, e nel 337, alla morte del padre, Augusto, insieme ai fratelli Costantino II e Costanzo II. Combatté con fortuna i Franchi (341-342) e assicurò per...
COSTANTE I (Flavius Iulius Constans)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano, terzo figlio di Costantino e Fausta, nacque in Roma tra il 320 e il 323 d. C. Cesare nel 333 ebbe l'Illiria, l'Italia e l'Africa; Augusto con i fratelli nel 337,...