umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con [...] ogni orientamento che riprenda il senso e i valori affermatisi nella cultura umanistica: dall’amore dignità» quale autore della propria storia, punto di riferimento costante e centrale della riflessione filosofica; si può quindi parlare di ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] della colonia calcidese di Cuma, già dall’ultima età regia, i Romani trassero la lettera V del loro alfabeto, col valore come minuscola, fino a diventare nel tardo medioevo la forma costante della lettera V come minuscola interna o finale di parola ( ...
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stazionario
stazionàrio agg. e s. m. [dal lat. tardo stationarius, der. di statio -onis «fermata, dimora, riposo»]. – 1. agg. Che sta fermo in un luogo, che non si allontana dal luogo in cui si trova. [...] ipotetica di un sistema economico in cui rimangano costanti nel tempo il numero, la composizione della popolazione cellulare di una coltura batterica è relativamente stabile, sia perché i batterî non crescono, sia perché il numero dei batterî che ...
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potere1
potére1 (ant. podére) s. m. [uso sostantivato del verbo potere2]. – 1. a. Capacità, possibilità oggettiva di agire, di fare qualcosa: noi ... scorgiamo ... il colmo della nostra esistenza nelle [...] p.; essere al p. (anche come locuz. aggettivale: gli uomini, i partiti al p., quelli che guidano il governo); vuoto di potere, e temperatura per i combustibili gassosi) nella completa combustione, a pressione costante, riportando i prodotti della ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] per ragioni di natura morale, di opportunità e sim.); il ferito ha ripreso i sensi, ma non è ancora in grado di parlare. b. Con sign. intesi?; alludendo a collettività e all’uso più o meno costante (sia o no unico) di una lingua, di un dialetto ...
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peso2
péso2 s. m. [lat. pē(n)sum: v. penso]. – 1. a. In fisica, la forza (forza peso) che agisce su qualsiasi corpo di massa non nulla posto in un campo gravitazionale; sulla superficie terrestre il [...] ha poco significato). In chimica analitica: portare a p. costante (dove il termine ha il sign. generico di «misura del sport, recinto del p., l’ambiente degli ippodromi in cui si pesano i fantini prima e dopo la gara, detto anche, con termine fr., ...
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simmetria
simmetrìa s. f. [dal gr. συμμετρία, comp. di σύν «con» e μέτρον «misura»]. – 1. Ordinata distribuzione delle parti di un oggetto (di un edificio, di una struttura, di un’opera d’arte, ecc.) [...] , quando si individua un asse principale e tutti i piani che passano per esso sono piani di simmetria i soggetti tendono a esercitare un dominio sull’altro, rifiutando di assumere un ruolo subalterno e instaurando così una situazione di costante ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] di ostacolo alla rima) non è rivelata dall’ortografia ordinaria: solo i testi ortofonici distinguono la sorda con la forma di una s comune è simbolo dello svedberg, unità di misura della costante di sedimentazione delle molecole; in termodinamica, è ...
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reggere
règgere v. tr. e intr. [lat. rĕgĕre «guidare, dirigere, governare»] (io règgo, tu règgi, ecc.; pass. rem. rèssi, reggésti, ecc.; part. pass. rètto). – 1. tr. a. Tenere su, sostenere diritto o [...] esame; l’ultimo suo romanzo non regge al confronto con i precedenti. Con diversa costruzione: non poteva più r. dall’ira : speriamo che questo sereno regga per qualche giorno, si mantenga costante. ◆ Part. pres. reggènte (v.), anche come agg. e ...
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pratica
pràtica (ant. pràctica, pràttica) s. f. [uso sostantivato dell’agg. pratico; cfr. il gr. πρακτική (ἐπιστήμη) «(scienza) pratica»]. – 1. a. Attività volta a un risultato concreto in un certo campo, [...] autore, conoscerne a fondo le opere per lettura diretta. 2. a. Usanza, costume, consuetudine: è p. costante delle biblioteche non concedere in prestito i libri rari; è p. diffusa in molte città festeggiare il santo patrono. b. Serie di atti, dettati ...
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Figlio (Roma, 320 circa - Illiberis, Spagna, 350) di Costantino I; fu nominato Cesare nel 335, e nel 337, alla morte del padre, Augusto, insieme ai fratelli Costantino II e Costanzo II. Combatté con fortuna i Franchi (341-342) e assicurò per...
COSTANTE I (Flavius Iulius Constans)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano, terzo figlio di Costantino e Fausta, nacque in Roma tra il 320 e il 323 d. C. Cesare nel 333 ebbe l'Illiria, l'Italia e l'Africa; Augusto con i fratelli nel 337,...