correzione
correzióne s. f. [dal lat. correctio -onis, der. di corrigĕre «correggere», part. pass. correctus]. – 1. a. L’azione e il modo di correggere, cioè di migliorare, o cercare di migliorare, moralmente: [...] inesatte oppure sostituendo le lettere, le parole, le frasi, i numeri, i segni in cui vi siano errori materiali o che per circuito elettrico mediante un reostato, al fine di mantenere costante l’intensità della corrente. c. Operazione con cui si ...
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moto2
mòto2 s. m. [lat. mōtus -us, der. di movēre «muovere»]. – 1. L’atto, il fatto, l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un’altra; si contrappone a quiete ed è [...] moto di un punto che, a intervalli di tempo costanti (periodo), riprende la stessa posizione con le stesse in azione solerte e decisa (la polizia è in m. per scoprire i colpevoli); mettere in moto, avviare un motore, una macchina (e analogam., ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] relatività – la luce si propaga nel vuoto alla velocità costante di circa 300.000 km/s (detta appunto velocità e nell’orientamento più adatto perché la luce ne metta in rilievo la forma, i pregi, e sim.; in partic., di un’opera d’arte, e spec. d ...
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massa
s. f. [lat. massa, propr. «pasta» (e nel lat. tardo con alcuni dei sign. che seguono), dal gr. μάζα «pasta di farina d’orzo», der. di μάσσω «impastare»; sul passaggio semantico al sign. di «moltitudine [...] su programmi elettorali di volta in volta proposti come vantaggiosi per tutti; per i mezzi di comunicazione di m., v. comunicazione, n. 3 a; per o in chilogrammi, che esprime il rapporto, costante per ogni determinato corpo, tra la risultante delle ...
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galleria
gallerìa s. f. [dal fr. galerie, forse alterazione del lat. mediev. galilaea «portico di una chiesa»]. – 1. In senso generico, ambiente di forma allungata e di rilevanti dimensioni, destinato, [...] Nelle costruzioni stradali e ferroviarie, scavo a sezione costante, di solito opportunamente rivestito in muratura (detto anche di Corti, cavità dell’orecchio interno dei mammiferi, compresa fra i pilastri dell’organo di Corti. 7. Foresta a galleria, ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] all’asse del filone stesso (qualora essa non sia costante per tutto il filone si suole in genere misurare la 343; calcolare le p. del binomio, cioè sviluppare (x + y)n per i varî valori di n. Più precisamente, dati due numeri naturali a e b, la ...
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reddito
rèddito s. m. [dal lat. reddĭtum, part. pass. neutro di reddĕre «rendere»]. – 1. L’utile che viene dall’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’industria, da un qualsiasi impiego [...] redditi percepiti in un certo periodo di tempo da tutti i soggetti economici residenti in un paese come remunerazione dei servizî e titoli (detti questi a r. fisso se a rendimento costante); r. di lavoro, distinto in r. di lavoro dipendente ...
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umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con [...] ogni orientamento che riprenda il senso e i valori affermatisi nella cultura umanistica: dall’amore dignità» quale autore della propria storia, punto di riferimento costante e centrale della riflessione filosofica; si può quindi parlare di ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] della colonia calcidese di Cuma, già dall’ultima età regia, i Romani trassero la lettera V del loro alfabeto, col valore come minuscola, fino a diventare nel tardo medioevo la forma costante della lettera V come minuscola interna o finale di parola ( ...
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stazionario
stazionàrio agg. e s. m. [dal lat. tardo stationarius, der. di statio -onis «fermata, dimora, riposo»]. – 1. agg. Che sta fermo in un luogo, che non si allontana dal luogo in cui si trova. [...] ipotetica di un sistema economico in cui rimangano costanti nel tempo il numero, la composizione della popolazione cellulare di una coltura batterica è relativamente stabile, sia perché i batterî non crescono, sia perché il numero dei batterî che ...
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Figlio (Roma, 320 circa - Illiberis, Spagna, 350) di Costantino I; fu nominato Cesare nel 335, e nel 337, alla morte del padre, Augusto, insieme ai fratelli Costantino II e Costanzo II. Combatté con fortuna i Franchi (341-342) e assicurò per...
COSTANTE I (Flavius Iulius Constans)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano, terzo figlio di Costantino e Fausta, nacque in Roma tra il 320 e il 323 d. C. Cesare nel 333 ebbe l'Illiria, l'Italia e l'Africa; Augusto con i fratelli nel 337,...