sbaglio /'zbaʎo/ s. m. [der. di sbagliare]. - 1. a. [lo sbagliare nel valutare o nel giudicare: commettere uno s.] ≈ errore, (lett.) fallo. ↓ imprecisione, inesattezza. b. [lo sbagliare nel parlare o nello [...] cosa giusta,osservazione corretta, acutezza, colpo di genio e sim.
Cose non giuste - Errore e s. sono i termini più generali anche essere detto bestialità o eresia: se tu sapessi quante bestialità sono contenute in queste poche da te ammirate righe ...
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andare¹ [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- dal lat. vadĕre "andare"] (pres. indic. vado [tosc. o lett. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], [...] va di uscire con me, stasera?; non mi va che racconti in giro certe cose di me. I sinon. possibili sono quasi tutti marcati: a) e per stizza, oppure definitivo: è tardi, vado, tornerò per cena; se vuoi bene ad un altro, io me ne vado via, e buona notte ...
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posto² s. m. [lat. pŏsĭtus, part. pass. di pōnĕre "porre"]. - 1. [area disponibile per essere occupata da persone o da cose: non spingete, c'è p. per tutti] ≈ spazio. ● Espressioni: fare posto (a qualcuno) [...] [spazio scelto, stabilito, assegnato, destinato e sim. a persone o cose: rimetti il libro al suo p.; chi ha messo fuori p. le . [costringere all'osservanza dell'educazione chi non si comporta in modo adeguato: se non obbedisci, ti metto a p. io!] ≈ ( ...
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forte¹ /'fɔrte/ [lat. fortis]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha prestanza fisica] ≈ aitante, forzuto, gagliardo, prestante, robusto, vigoroso. ‖ maschio, muscoloso. ↔ debole, fiacco, fragile, gracile. [...] fiacco. b. [di maggior valore o importanza rispetto ad altre cose analoghe] ● Espressioni: pezzo forte → □; piatto forte → a un’intensa sensazione, in cui f. è termine generico e viene preferibilmente sostituito da altri aggettivi. Se di un sapore si ...
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Fabio Rossi
cominciare. Finestra di approfondimento
Dare inizio - C., incominciare e iniziare sono i verbi più generici per esprimere il concetto di «dare principio a qualcosa». Più lett. (talora anche [...] stura al proprio risentimento non la smette più.
Usi particolari - Se si inizia un’attività, un discorso e sim., si può usare scuse per non essere venuto al mio matrimonio. In riferimento alle cose, oltre a c., incominciare, iniziare e principiare, ...
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Fabio Rossi
obbligare. Finestra di approfondimento
Fare forza sulle persone - Vi sono vari modi e gradi di esercitare forza sulle persone perché facciano qualcosa. O. e costringere sono i termini più [...] svolgere in ambito lavorativo o comunque in un contesto di distribuzione di ruoli o funzioni (con l’analogo incarico, se il questi termini hanno usi fig. e possono riferirsi anche a cose: gli aranci avevano il compito speciale di dare al quadretto ...
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stare [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto /stɔ/ [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], stia [poet. [...] reale, in appoggio o in contrasto a un'affermazione generica: dite quel che volete, fatto sta che le cose vanno di male in peggio] che arriva tardi anche oggi; staremo a vedere se gli riesce di farla franca) o in altri usi (e ora non starmi a dire ...
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obbligare [dal lat. obligare, der. di ligare "legare", col pref. ob-] (io òbbligo, tu òbblighi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [stringere con obbligo, con la prep. a del secondo arg.: il giuramento obbliga un teste [...] svolgere in ambito lavorativo o comunque in un contesto di distribuzione di ruoli o funzioni (con l’analogo incarico, se il questi termini hanno usi fig. e possono riferirsi anche a cose: gli aranci avevano il compito speciale di dare al quadretto ...
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cominciare [lat. ✻cominitiare, der. di initiare "dar principio", col pref. com- (= cum)] (io comìncio, ecc.). - ■ v. tr. [fare il primo atto di un'azione, dare principio a qualcosa, anche con la prep. [...] stura al proprio risentimento non la smette più.
Usi particolari - Se si inizia un’attività, un discorso e sim., si può usare scuse per non essere venuto al mio matrimonio. In riferimento alle cose, oltre a c., incominciare, iniziare e principiare, ...
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parlare² [lat. mediev. parabolare, ✻paraulare, der. di parabola]. - ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [avere o aver sviluppato la facoltà del linguaggio: il bambino comincia già a p.; gli animali non parlano] [...] p. con garbo, con eleganza, in modo forbito] ≈ esprimersi. ● Espressioni: fig., parlare chiaro ≈ chiamare le cose con il loro nome, dire pane usci e tornar bisbigliando i sagrestani (I. Nievo); se continui a sussurrare così non potrò mai sentirti. ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...