servire
v. tr. e intr. [lat. servire, propr. «essere schiavo», da servus «schiavo»] (io sèrvo, ecc.; come intr., aus. avere e, in alcuni sign., essere). – 1. Essere servo, schiavo, soggetto interamente [...] Nel rifl., servirsi, prendere da sé una parte di ciò che viene offerto o portato in tavola: la prego, si serva; nel lanciare o battere per primo la palla. 4. In senso fig., riferito a cose: a. Per lo più nel passivo, giovare, essere utile ...
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inetto
inètto agg. [dal lat. ineptus, comp. di in-2 e aptus «adatto»]. – 1. a. Che non ha attitudine per determinati lavori, compiti, attività: essere i. a un mestiere, a un ufficio, al comando, alle [...] anche sostantivato: è un inetto. c. estens., letter. Riferito a cose (spec. a strumenti dell’arte): penna i. (di uno (in contrapp. a prole precoce), i piccoli degli uccelli e dei mammiferi quando, appena nati, sono incapaci di procurarsi da sé il ...
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piu
più (ant. o pop. tosc. piùe) avv. e agg. [lat. plūs, compar. neutro di multus «molto»]. – 1. avv. a. Come comparativo dell’avv. molto, significa «in maggior quantità, in maggior misura», contrapponendosi [...] in determinate frasi: se questo è il meno, figuriamoci il più; discorrere, parlare del più e del meno, di cose 4. Locuzioni: a. Di più, con lo stesso sign. del semplice più (in funzione di avv., di agg., di sost. neutro): devi studiare di più; con ...
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preavvertire
v. tr. [comp. di pre- e avvertire] (io preavvèrto, ecc.). – Avvertire prima, sia nel senso di preavvisare sia in quello di premonire: ti avevo preavvertito che non sarebbe stata un’impresa [...] facile; Se queste cose fossero state preavvertite, forse i precetti sarebbero stati sino d’allora esaltati a princìpi assoluti e applicabili in tutti i tempi in Italia (Foscolo). ...
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misterioso
misterióso agg. [der. di misterio, variante ant. di mistero]. – 1. Che costituisce un mistero; che non è comprensibile all’intelletto umano: le m. verità di fede; il m. dogma della Trinità. [...] cosa che rimane avvolta nel mistero perché se ne ignora l’essenza e la natura valore neutro: c’è del m. in tutto questo. Anche di cosa che dia sguardo m.; un personaggio m.; o che dice le cose a metà, lasciando intuire o facendo credere che non può ...
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lupo
s. m. (f. -a) [lat. lŭpus, con svolgimento fonetico non del tutto chiaro (di fronte alle forme con -ó- ant. o dialettali: cfr. umbro lópo, tosc. ant. lóbo, ven. lóvo), forse per influsso di dialetti [...] passare del tempo; chi pecora si fa, il l. se la mangia, avvertimento a non mostrarsi remissivo con i prepotenti; il l. dal bosco, la necessità costringe spesso a far cose che in situazioni normali non si farebbero. Si veda anche homo homini lupus ...
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garibaldino
agg. e s. m. – 1. agg. a. Relativo a Giuseppe Garibaldi (1807-1882) e alle sue imprese: i volontarî g.; l’epopea garibaldina. b. In senso fig., detto d’imprese eroiche o fatte con impeto, [...] con entusiasmo giovanile, anche se con avventatezza e scarsa disciplina, oppure di atteggiamento fiero e baldanzoso; con sign. analogo la locuz. avv. alla garibaldina, in frasi come agire, procedere alla g., cose fatte alla garibaldina. 2. s. m. ...
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informare
v. tr. [dal lat. informare «dar forma», «istruire», e quindi «dare notizia»] (io infórmo, ecc.). – 1. letter. a. Dotare di forma, conferire a un essere la sua propria forma o natura, e in partic. [...] corpo; più genericam., formare, modellare secondo la forma voluta o in una forma determinata; nell’intr. pron., informarsi, prendere forma: informò di quanto era accaduto; se saprò qualche cosa, ti informerò subito; le cose non stanno così, devono ...
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scenarista
s. m. e f. Chi delinea gli scenari politici e militari che si configurano su scala nazionale o mondiale in seguito a un evento. ◆ quando si dichiara che una cosa succederà tra dieci o venti [...] in realtà si vuol dire che non si ha la più pallida idea di quando e se avverrà (parola di scenarista). (Carlo Pelanda, Foglio, 1° luglio 2000, p. 2) • Ripensavo a queste cose un futuro abbastanza immediato in cui gli spettatori compreranno ...
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quanto1
quanto1 agg., pron., avv. e s. m. [lat. quantus agg., quantum avv.]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, la quantità, come grandezza o misura (numero), estensione o durata, di singoli [...] categorie di elementi (persone, animali, cose, ecc.). Nel sing., al masch. darle; lo giuro su q. ho di più sacro; in frasi ellittiche: a conferma di q. sopra, di ciò che tra le fiere spazia e tra le piante, Se non quanto è con lei, romito amante (T ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...