semplicita
semplicità (ant. simplicità) s. f. [dal lat. simplicĭtas -atis, der. di simplex «semplice1»]. – 1. Qualità di ciò che è semplice: s. di un corpo, di un elemento; se la maggiore e minore velocità [...] : tutti si approfittano della sua s.; udendo alcune cose della semplicità di Calandrino, propose di voler prender diletto mi cadevano dalla penna (Goldoni). 3. Principio di s., principio in base al quale si asserisce che fra due possibilità (per es ...
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indiretto2
indirètto2 agg. [comp. di in-2 e diretto]. – 1. Non diretto, che non procede diritto ma subisce deviazioni o soste; più spesso, che giunge a un effetto attraverso operazioni intermedie o con [...] il concorso di cose interposte: è stato lui la causa i. dell’incidente, lo ha provocato senza volere; conseguenze i. di una lite; a sé anche se non lo è formalmente; analogam., minaccia, offesa indiretta. 2. In espressioni tecniche (dov’è in genere ...
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fiscale
agg. [dal lat. fiscalis]. – 1. Relativo al fisco, cioè all’attività finanziaria dello stato e in partic. alla riscossione dei tributi (spesso quindi sinon. di tributario): oneri, imposizioni [...] dei cittadini); consulente f., consulenza f. (o in materia f.); reati f., quelli che violano le dei tributi: sarà necessitato alla fine, se si vorrà mantenere el nome del liberale essere fiscale, e fare tutte quelle cose che si possono fare per avere ...
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svampare
v. intr. [der. di vampa, col pref. s- (con il sign. 5 nell’accezione 1, e 4 nell’accezione 2)]. – 1. (aus. essere o avere) Uscire fuori fiammeggiando con un rapido guizzo, emettendo vapore ardente: [...] quando fu in camera la collera gli svampò (Fogazzaro); qui dentro ci sono passioni ... che, se fossero svampate parlan tanto e saltano, né possono star fermi, pare che in quelle tali cose si svampino (B. Castiglione). ◆ Part. pass. svampato, anche ...
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razza
s. f. [dal fr. ant. haraz «allevamento di cavalli», prob. attraverso un’agglutinazione e falsa deglutinazione dell’articolo: l’arazz, da cui la razz(a)]. – 1. a. In biologia, popolazione o insieme [...] in usi estens. e fig.: gli abitanti di quel paese isolato fanno razza solo tra loro; è un individuo che fa razza a sé (o, più raram., da sé razza; molto più com. in senso negativo e polemico a indicare persone o cose che si distinguano per qualche ...
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cornacchia
cornàcchia s. f. [lat. tardo cornacŭla, variante di cornicŭla, dim. di cornix -icis «cornacchia»]. – 1. a. Nome comune di alcune specie di uccelli del genere Corvus e in partic. della c. bigia [...] Corvus corone corone), poco frequente in Italia, di colore nero anche, persona che predice, con maligno compiacimento, cose spiacevoli: fa’ tacere quella c.; c. a forma di becco di corvo: La porta a sé tirò colla c. (Salvini). ◆ Dim. cornacchina, ...
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separare
v. tr. [dal lat. sepărare, comp. di se- «a parte» e parare «fare, approntare»] (io sepàro, ecc., più elevato e raro io sèparo, ecc.). – 1. a. Dividere, disgiungere persone o cose vicine o contigue, [...] tra loro, far cessare una lite o una rissa: quei due si stavano azzuffando, e lui ha tentato di separarli. In partic., nel pugilato, separatevi!, ordine (più frequente nella forma ingl. break!) con cui l’arbitro intima ai due pugilatori di staccarsi ...
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antigiudiziario
(anti-giudiziario), agg. Che si contrappone all’operato della magistratura. ◆ Stretto nell’angolo dall’attivismo «antigiudiziario» e filo-centrista di Silvio Berlusconi, costretto ad [...] Berlusconi dirà nell’aula del processo Sme, e fuori di essa, dipendono molte cose. (Stefano Folli, Corriere della sera, 5 maggio 2003, p. 3, In primo piano) • se esiste un partito dei giudici esiste anche un cospicuo e agguerritissimo contro-partito ...
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signoria
signorìa (ant. segnorìa) s. f. [der. di signore]. – 1. a. Il potere, l’autorità del signore, in accezioni generiche: sarien più degni di guardar porci che d’avere sopra uomini signoria (Boccaccio); [...] senso fig., potere, predominio esercitato da persone o cose su altri (come equivalente di balìa): E poi che [Amore] ’l fren per forza a sé raccoglie, I’ mi rimango in signoria di lui (Petrarca). 2. Con valore storico più preciso e sign. più concreto ...
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sostanza
(ant. sustanza e sustànzia) s. f. [dal lat. substantia «essenza, realtà; mezzi di sussistenza», der. di substare «stare sotto», sul modello del gr. ὑπόστασις]. – 1. a. Termine che, fin dalle [...] delle s. sensibili o finite, realizza sé stessa in quanto attività pura, indipendentemente da qualsiasi a ciò che è accessorio e marginale: bisogna badare alla s. delle cose e non alle apparenze; non si espresse con queste precise parole ma questa ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...