raccenciare
v. tr. [der. di cencio, col pref. ra-] (io raccéncio, ecc.), tosc., raro. – Accomodare, rattoppare alla meglio cenci, panni vecchi e, per estens., cose vecchie o mal fatte o in cattive condizioni: [...] della persona (ma alludendo sempre ai panni di dosso): andrebbe tutto stracciato, se la moglie non lo raccenciasse in qualche modo; come rifl., raccenciarsi, in senso fig., rimpannucciarsi, migliorare le proprie condizioni: con quell’eredità si è ...
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ambrosia
ambròṡia s. f. [dal lat. ambrosia, gr. ἀμβροσία, der. di ἄμβροτος «immortale»]. – 1. a. Nelle credenze mitologiche antiche, cibo dell’immortalità, di cui si nutrivano gli dei omerici (così come [...] ; si riteneva che gli dei se ne aspergessero e che avesse il potere di rendere immortali uomini o cose su cui fosse versata: la bionda maritima, comunem. detta ambrosia, erba annua usata in medicina come tonico stomachico e nei disturbi isterici. ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] un periodo pari a quello iniziale, ma alla scadenza, se il rapporto di lavoro continua, il contratto si considera buon punto; non com., in termine che ..., a tal punto che: oggi per opera mia le cose sono ridotte in termine che chiunque ha intelletto ...
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bassezza
bassézza s. f. [der. di basso1]. – 1. non com. L’essere basso, posizione in basso, bassura: per la b. del paese (Guicciardini); nelle b. delle valli (Leonardo); l’infiammato carro di Elia ..., [...] se ne vola verso il cielo (B. Castiglione); estens., modicità: b. dei prezzi. 2. Più spesso fig., condizione misera, umile, abietta: si avviliva per la b. del suo stato; cadere in b.; rialzarsi dalla b.; l’estrema b. delle cose umane (Leopardi). E in ...
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finestra
finèstra (ant. fenèstra) s. f. [lat. fenĕstra]. – 1. a. Apertura nei muri esterni di un edificio, destinata a dare luce e aria agli ambienti interni e a consentire la vista da questi ultimi [...] (è rientrato) dalla f., di persone o cose che ritornano per vie secondarie o inaspettate là in cui un virus eventualmente presente nel sangue è allo stato latente e perciò non viene rilevato dai comuni test di laboratorio. Il rischio f., anche se ...
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attivo
agg. e s. m. [dal lat. activus, der. di actus, part. pass. di agĕre «fare»]. – 1. a. Che agisce e ha capacità di agire, operoso: un uomo molto a.; Questa picciola stella si correda D’i buoni spirti [...] d. Riferito a cose (organismi, congegni, fatti, fenomeni, ecc.), che è in attività, cioè in funzione, in azione: la fornace , mettere all’attivo. In senso fig., mettere, segnare all’a., al proprio a., ritenere vantaggioso per sé; anche, notare fra ...
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dimostrare
(ant. demostrare) v. tr. [dal lat. demonstrare, comp. di de- e monstrare «mostrare, dimostrare»] (io dimóstro, ecc.). – 1. a. Rendere manifesto con fatti, con parole, con segni certi: d. affetto, [...] suo compito; con prop. interrogativa indiretta: dimostrami se hai capito. Con soggetto di cosa, essere cose stanno così e ve lo dimostro; come dovevasi (o volevasi) d., formula con cui si conclude una dimostrazione scientifica (di solito abbreviata in ...
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semplice1
sémplice1 (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭmplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- «uno, uno solo» (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre «allacciare», plicare «piegare» (cfr. [...] curva s., che non attraversa sé stessa (in contrapp. a intrecciata); punto s., di una curva (in contrapp. a punto doppio, spirituale e sentimentale, o sincerità, assenza di malizia: Mille cose sai tu [o Luna], mille discopri, Che son celate ...
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porto2
pòrto2 s. m. [der. di portare]. – 1. L’atto, il fatto di portare. Solo nella locuz. p. d’armi o, meno spesso, p. d’arme (ricalcata sul fr. port d’armes o d’arme), il fatto di portare armi indosso, [...] viene a costare molto. b. Il prezzo, la spesa del trasporto di cose per via terrestre, e spec. mediante ferrovia: il p. è a piccolo diritto speciale. Anche, spec. in passato, affrancatura di una lettera: pagare il p.; se la lettera supera il peso, ...
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rimettere
riméttere v. tr. [lat. remĭttĕre «rimandare», «rallentare, scemare», «concedere, perdonare», comp. di re- e mĭttĕre (v. mettere); quando ha valore iterativo, è comp. di ri- e mettere] (coniug. [...] in merito; preferisco r. a voi la scelta; frequente in questo senso il rifl., affidarsi: nelle mani d’Aldobrandino si rimisero (Boccaccio); dunque, se non sapete le cose rimette del suo; rimetterci di (o in) reputazione. Per dire che la cosa ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...