manicomio
manicòmio s. m. [comp. del gr. μανία «pazzia» e -comio]. – Sinon. di ospedale psichiatrico, usato soprattutto quando esso era concepito, più che come luogo di cura, come luogo di ricovero dei [...] , chiudere, internare in m.; andare, finire al m., anche con sign. estens. e fig., diventare pazzo, ammattire (se continua così, finisco . Locuzioni fig.: roba da manicomio, a proposito di cose, fatti, comportamenti cui si stenta a credere; è ...
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piede
piède s. m. [lat. pes pĕdis, voce di origine indoeuropea]. – 1. a. Nell’anatomia dei vertebrati, l’ultimo segmento dell’arto posteriore dei tetrapodi (detto più propriam., in anatomia comparata, [...] e può essere anche costituito da elementi di sostegno a sé stanti, in genere corti (diversi perciò dalle gambe, che sono più lunghe animale, serve a indicare cose che abbiano qualche somiglianza di forma col piede dell’animale. In partic.: a. P. di ...
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pippobaudismo
s. m. Il modo in cui Pippo Baudo ha interpretato il costume e la società italiana. ◆ Che Pippo Baudo ritorni, ricominci, e riprenda in mano una delle materie più pericolose che ci siano, [...] il trattamento in tv delle cose colte, è una lezione che ci mette tutti un po’ a disagio. È come se ci fossimo improvvisamente accorti che il famigerato pippobaudismo piuttosto che alle cerimonie del potere democristiano rimandi a uno stile e a un ...
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diversita
diversità s. f. [dal lat. diversĭtas -atis]. – 1. L’esser diverso, non uguale né simile: d. d’aspetto, di colore; d. di opinioni, di gusti; d. biologica, lo stesso che biodiversità. Anche, [...] o più cose sono diverse: notare le d.; queste d. vanno scomparendo. 2. In filosofia, sé stesso, o è considerato da altri, «diverso» (omosessuali, disabili, emarginati, ecc.): manca una reale accettazione della diversità. 4. In radiotecnica, sistema in ...
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alzare
v. tr. [lat. *altiare, der. di altus «alto»]. – 1. a. Sollevare, spostare o tirare o spingere in alto, verso l’alto: a. un peso, a. la borsa da terra; a. il coperchio; a. il capo, il viso; a. [...] locuz. a. polvere, usata anche in senso fig., far chiasso, far parlare di sé, suscitare scandalo o sim. (più tramontana. Di altre cose, ergersi, elevarsi: la torre si alza di pochi metri al disopra dei tetti circostanti. In tutte queste accezioni, ...
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giro
s. m. [lat. gȳrus, gr. γῦρος]. – 1. a. La linea che limita una superficie, perimetro: lo spiazzo ha un g. di 200 metri; il g. delle mura, il perimetro della superficie racchiusa dalle mura, e le [...] , perifrasi, circonlocuzione: dimmi chiaramente le cose come stanno, senza tanti g. di in g. (Dante); guardarsi in g., intorno a sé; fam., cosa si dice in g.?, tra la gente, o in determinati ambienti. Soprattutto frequente con verbi di moto: andare in ...
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pieno1
pièno1 agg. [lat. plēnus (della stessa radice di implere, complere, che è anche nel gr. πλέως «pieno», πίμπλημι «riempire», ecc.)]. – 1. a. Che contiene tutto quello che può contenere: un sacco [...] parti del corpo, paffuto, grassoccio, bene in carne: un bambino con le guance rosse 2 b). 5. letter. Appagato, esaudito, soddisfatto: Se fosse tutto p. il mio dimando (Dante); con riferimento la maggiore quantità possibile di cose (e, fig., spendere, ...
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perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] molto mi fido (Petrarca). 3. Sempre con valore causale, ma in funzione di pronome relativo, come equivalente di per cui (per e il come e il p. (Manzoni); domandarsi, conoscere il p. delle cose; se ha agito così, vuol dire che aveva il suo p. (o, più ...
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sprezzatura
s. f. [der. di sprezzare1], letter. – 1. a. L’essere, il mostrarsi sprezzante. b. Atteggiamento ostentatamente disinvolto, di studiata noncuranza da parte di chi si sente molto sicuro di [...] sé e dei proprî mezzi: usar in ogni cosa una certa s., cose grandi con termini famigliari, riuscivano, anche senza farlo apposta, a imprimere e rinfrescare, ogni momento, l’idea della superiorità e della potenza (Manzoni). 2. In senso concr., ciò in ...
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somma
sómma s. f. [lat. sŭmma, propr. «il punto più alto», femm. sostantivato dell’agg. sŭmmus «sommo»]. – 1. a. In matematica, il risultato dell’operazione di addizione e, nell’uso corrente ma meno [...] , in definitiva, è la cosa più importante ed essenziale: se capisco in somma delle somme, coniata per sovrapposizione della forma avverbiale alla locuz. somma delle somme citata nel n. 1). b. Di origine classica le espressioni letter. la s. delle cose ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...