duro
agg. [lat. dūrus]. – 1. a. Resistente, che non cede alla pressione, che non si lascia scalfire, bucare, penetrare o sim. (è quindi l’opposto ora di molle, tenero, ora di morbido, soffice, ora di [...] ; questi stivali sono d. a mettersi. Anche, di cose relativamente morbide o tenere, ma che appaiono dure al confronto in senso morale, essere di scarsa o tarda sensibilità e sim.). b. Immobile, rigido; soprattutto con riferimento a persona: Qui, se ...
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antonioniano
agg. Relativo al regista Michelangelo Antonioni (1912-2007), al suo stile cinematografico. ◆ Le amiche, tratto dal racconto Tre donne sole, che fa parte del trittico pavesiano della Bella [...] fatta di atmosfere diafane e di cose non dette, di ambienti disadorni , fra gli ultimi titoli del concorso, in Café Lumière di Hou Hsiao Hsien che pur quasi) capiscono di che cosa si parla: anche se magari si tratta di uno stereotipo. (Irene Bignardi ...
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ultimo
ùltimo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. ultĭmus, superlativo, der. di ultra «oltre»]. – 1. a. Che è in fondo a una sequenza formata da un numero qualsivoglia di elementi; che in una sequenza ordinata [...] uso elativo assai più vasto: è da sapere che le cose deono essere denominate da l’u. nobilitade de la loro forma (Dante), dalla più alta, dalla somma; somma ed u. qualità è quando ciascuna sillaba ha insé l’una e l’altra di queste parti (Bembo). 4 ...
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sillogizzare
sillogiżżare (ant. silogiżżare) v. tr. e intr. [dal lat. tardo syllogizare, gr. συλλογίζομαι (comp. di σύν «con» e λογίζομαι «ragionare»)]. – 1. tr. Ridurre, esporre in forma di sillogismo: [...] Strami, Silogizzò invidïosi veri (Dante). 2. intr. (aus. avere) Fare, usare sillogismi. In senso fig., con valore generico, ragionare troppo sottilmente, almanaccare: le quali cosese frate Rinaldo avesse sapute, non gli sarebbe stato bisogno d’andar ...
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superno
supèrno agg. [dal lat. supernus, der. di super «sopra»], letter. – Superiore, che sta sopra, posto in alto: Se disïassimo esser più superne (Dante), riferito alle anime del cielo della Luna; [...] Nelle s. vedovili stanze Ritornò con le ancelle (Pindemonte). In partic., del cielo, celeste: la contemplazione delle cose s.; la luce, la patria, la vita s.; la volontà s., di Dio; Lei non trov’io: ma suoi santi vestigi Tutti rivolti a la s. strada ...
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falso2
falso2 s. m. [uso sostantivato dell’agg.]. – 1. a. Ciò che è falso, che non corrisponde a verità: riconoscere il vero dal f.; spec. quando la verità è alterata intenzionalmente: asserire, dichiarare, [...] , documenti, ecc., sia mediante asserzione in giudizio o in atti pubblici di cose non rispondenti a verità: f. monetario, testamentario, documentale; f. in atto pubblico (a sua volta distinto in f. ideologico, se viene viziato il contenuto di un atto ...
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inferocire
v. tr. o intr. [der. di feroce] (io inferocisco, tu inferocisci, ecc.). – 1. tr., non com. Rendere feroce, in senso proprio, o incrudelire, inasprire, irritare fortemente: la fame inferocisce [...] inferocivano; non mi maraviglio più se imbestiano e inferociscono i lavoranti pron., s’inferociva); anche riferito a cose, a situazioni: inferocisce Rapidamente il morbo inferocita; tornò a casa inferocito. In araldica, attributo del gatto rampante ...
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regolare2
regolare2 v. tr. [dal lat. tardo regulare, der. del lat. class. regŭla «regola»] (io règolo, ecc.). – 1. a. Istituire, dare o imporre una regola o una norma, o un complesso di regole e norme, [...] minaccia: io te l’ho detto, ora règolati come ti pare; se si ripete un fatto simile ha intenzione di denunciarti: règolati! c. molte cose da r., prima di andarmene via; c’è qualche partita in sospeso da r.?; r. i conti o un conto, com. spec. in senso ...
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cenerentola
cenerèntola (o Cenerèntola) s. f. – Fanciulla ingiustamente trascurata, maltrattata e costretta ai più umili servizî: Luisa è la c. della casa; per estens., anche di cose, istituzioni, nazioni, [...] fosse la c. delle nazioni. Se n’è tratto anche un masch. scherz.: si sentiva cenerentolo fra i suoi compagni. È un uso antonomastico del nome di Cenerentola (der. di cenere, per significare «che sta sempre in mezzo alla cenere, intorno al focolare ...
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immistione
immistióne s. f. [dal lat. tardo immixtio -onis, der. di immixtus: v. immisto1], letter. – 1. Mescolamento, e più spesso fig., l’ingerirsi in qualche cosa (soprattutto se arbitrariamente o [...] incose che non siano di propria competenza). 2. Nella liturgia cattolica, l’atto con cui il celebrante, all’Agnus Dei, mette, dopo la frazione del pane, una particella dell’ostia nel calice. ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...