poiche
poiché (o 'pòi che') cong. – 1. Con valore temporale, dopo che: Poi ch’èi posato un poco il corpo lasso, Ripresi via per la piaggia diserta (Dante); con questo sign., che è quello proprio e originario, [...] cose si stanno sistemando, non c’è motivo di preoccuparsi; poiché il lavoro è finito, me ne vado. Nell’uso odierno si adopera inin grafia staccata), poteva invece seguire alla prop. principale (cfr. l’uso attuale della locuz. dal momento che): Se ...
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anticipazione
anticipazióne s. f. [dal lat. anticipatio -onis]. – 1. a. L’anticipare, l’essere anticipato, come spostamento a un tempo anteriore a quello normale o precedentemente fissato: decidere l’a. [...] in seguito al raccogliersi in essa di dati delle sensazioni e che in un certo senso «anticipano» il carattere delle cose che l’esperienza può presentarci. In valido solo se costruito su nozioni culturali già possedute dall’allievo. 5. In musica, ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., [...] passioni sopite per un tempo più o meno lungo: sentì rinascere insé l’a. passione del gioco; Conosco i segni de l giornate di sua vita (Petrarca). 2. Come sost., il complesso delle cose e delle caratteristiche dell’antichità: l’a. e il nuovo; cosa ...
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disordinare
diṡordinare v. tr. e intr. [comp. di dis-1 e ordinare] (io diṡórdino, ecc.). – 1. tr. a. Mettere in disordine, mettere sottosopra, scompigliare: d. le carte, l’armadio; il vento le disordinava [...] avere), ant. o poco com. Eccedere, trasmodare, essere sregolato: d. nel mangiare, nel bere, nei piaceri; disordinando in mille cose (Leopardi); chi disordina da giovane, se ne pente da vecchio. ◆ Part. pass. diṡordinato, anche come agg. (v. la voce). ...
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ascoltare
v. tr. [lat. volg. *ascŭltare per il class. auscŭltare] (io ascólto, ecc.). – 1. Udire con attenzione, stare a udire; può avere come compl. le parole, le cose che si dicono, oppure la persona [...] o con ammirazione, con stupore; ascoltarsi, ascoltare sé stesso, parlare compiacendosi del suono delle proprie parole gli ammonimenti dati: ascolta ciò che ti dico e ti troverai bene; in famiglia, è poco ascoltato; fig., a. la voce della coscienza; ...
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tela1
téla1 s. f. [lat. tēla, dal tema di texĕre «tessere»]. – 1. Uno dei tre tipi fondamentali di armatura tessile, nel quale ciascun filo d’ordito passa alternativamente sopra e sotto le successive [...] peri, meli e viti, e anche orticole, spec. se coltivate in serra; il nome della malattia è dovuta al micelio di o del IV ventricolo). 4. fig., letter. a. Trama, o complesso di cose che vengono tramate: ordì Una t. di cabale e d’inganni (Giusti); tutta ...
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incantare1
incantare1 v. tr. [dal lat. incantare, comp. di in-1 e cantare, nel sign. di «recitare la formula magica»]. – 1. Privare qualcuno della coscienza o della volontà per mezzo di arti o formule [...] . Anche, esercitare analoga azione su cose, luoghi, animali: Orfeo con la ha una recitazione che incanta gli spettatori; sbagli, se credi d’incantarmi con le tue chiacchiere. 3. fantasticheria, e sim.: tornando in nave ... si incantò davanti alle ...
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ricettazione1
ricettazióne1 s. f. [dal lat. tardo receptatio -onis «l’accogliere, il dar ricetto», der. di receptare «ricettare1»]. – 1. ant. Accoglimento; il dare ricetto, ospitalità. 2. Nel diritto [...] fine di procurare a sé o ad altri un profitto illecito, acquista, riceve o occulta consapevolmente denaro o cose provenienti da un il loro basso prezzo o per le circostanze in cui sono posti in vendita non possono che provenire da attività criminose ...
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spinozismo
spinożismo s. m. – Il complesso delle dottrine e dei principî filosofici di B. Spinoza (v. la voce prec.), incentrati sulla concezione della sostanza come causa di sé stessa, ovvero come realtà [...] unica, eterna, in cui essenza ed esistenza coincidono e che pertanto è identificata con Dio; tutte le cose finite sono quindi mere di Spinoza o di chi si ispira alla sua filosofia; in partic., il termine è stato esteso a indicare ogni concezione, ...
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rovinare
(ant. o letter. ruinare, ant. raro ruvinare) v. intr. e tr. [der. di rovina]. – 1. intr. (aus. essere) a. Cadere giù crollando, franando, disfacendosi con violenza, riferito a edifici, a strutture [...] gran tratto di costa è rovinato a mare; in usi fig.: dalle somme vette Roma antica ruina (Leopardi). In espressioni iperb., parlando di cose che non possono fare gran danno: non rovinerà il mondo, se tuo figlio non sarà promosso; e anche, esprimendo ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...