immobilismo
s. m. [der. di immobile, sull’esempio del fr. immobilisme]. – Nel linguaggio polit., con sfumatura polemica, atteggiamento, da parte di un governo, di staticità, di resistenza passiva, di [...] se non programmata, nei riguardi delle possibili soluzioni progressive o comunque profondamente innovatrici dei problemi politici, soprattutto nel campo della politica estera e sociale; in immutato uno stato di cose, opponendosi a ogni novità ...
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vecchiezza
vecchiézza s. f. [der. di vècchio]. – L’essere vecchio, età e condizione di chi è vecchio; meno com. rispetto a vecchiaia, indica di solito età avanzata e non include l’idea dei varî incomodi [...] che affliggono i vecchi, sicché ha in genere tono più gentile, meno aspro: il passaggio dalla virilità alla v.; D’una v. valida e lui (Manzoni); se di vecchiezza La detestata soglia Evitar non impetro (Leopardi). Non com., riferito a cose: mobili, ...
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vacillare
(ant. vagillare) v. intr. [dal lat. vacillare, di origine oscura] (aus. avere). – 1. a. Di persona, ondeggiare, muoversi in qua e là accennando di cadere per mancanza di stabilità dovuta a [...] . b. Di cose, traballare, non avere stabilità, oppure oscillare, ondeggiare: sentiva v. la sedia sotto di sé; sulla tavola, ferma, stabile. ◆ Part. pres. vacillante, anche come agg., in senso proprio e fig.: avanzare con piede, con passo vacillante; ...
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congiurare
v. intr. [dal lat. coniurare, comp. di con- e iurare «giurare»] (aus. avere). – 1. Fare, ordire una congiura: c. contro lo stato, contro il governo, contro il tiranno; un gruppo di anarchici [...] congiurato di farlo restare a cena con loro. In usi fig., riferito a cose, essere contrario, essere sfavorevole: pare che solenne voto, all’usanza loro, che non ritornerebbero dalla battaglia se non vincitori (Serdonati). 3. tr., poet. ant. Chiamare, ...
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salto1
salto1 s. m. [lat. saltus -us, der. di salire «saltare, danzare», supino saltum]. – 1. a. L’atto di saltare; insieme di movimenti mediante i quali il corpo dell’uomo, spinto dall’azione estensiva [...] . essere in s., andare in s., in amore (sempre con riferimento ad animali). 2. Con riferimento a cose materiali, ricorre assai spesso per risparmiare spazio di memoria (per es., sein un programma è usato più volte un certo sottoprogramma, questo ...
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ritrarre
(non com. retrarre) v. tr. [lat. retrahĕre «tirare indietro», comp. di re- e trahĕre «trarre, tirare»] (coniug. come trarre). – 1. a. Trarre indietro o tirare via: ritrasse lo sguardo da quell’atroce [...] l’ombra sorrise e si ritrasse (Dante); se non si fosse ritratto in tempo, l’autocarro lo avrebbe investito; più ant. a. Indurre: con false lusinghe gli uomini gentili alle cose vili e scellerate ritrarre (Boccaccio). b. Riesportare una mercanzia dal ...
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plausibile
plauṡìbile agg. [dal lat. plausibĭlis, der. di plaudĕre, part. pass. plausus]. – 1. letter. Degno di plauso, di approvazione, meritevole d’essere apprezzato. 2. Che è accettabile dal punto [...] ha dato una spiegazione p. delle sue azioni; spesso fa le cose senza una ragione p.; una teoria p., anche se non dimostrabile. ◆ Avv. plauṡibilménte, in modo plausibile, accettabile, ragionevole: il suo comportamento si può plausibilmente attribuire ...
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salvare
v. tr. [lat. tardo salvare, der. di salvus «salvo»]. – 1. a. Mettere in salvo, sottrarre a un pericolo, liberare da un danno grave e il più delle volte sicuro; in partic., sottrarre alla morte, [...] se Dio mi salvi, per attestazione di verità: se Dio mi salvi, questo è mal fatto (Boccaccio). Assol., e in inquinamento; bisogna tentare di s. i centri storici; e con riferimento a cose astratte: s. l’onore, la reputazione, il decoro; s. la ...
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connettere
connèttere v. tr. [dal lat. connectĕre «congiungere, annodare», comp. di con- e nectĕre «intrecciare, legare»] (coniug. come annettere). – 1. a. Unire insieme, collegare, mettere in relazione [...] cose: c. un circuito a (o con) un generatore elettrico; c. idee, fatti. b. Come intr. pron., connettersi, essere in una testa curiosa (Manzoni); lei è ammalata, va bene. Ma se è ancora in grado di connettere, ragioni (Pratolini). Più com. l’uso con ...
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storto1
stòrto1 agg. [part. pass. di storcere; lat. extŏrtus, part. pass. di extorquēre]. – 1. Non diritto, non rettilineo: a. Con riferimento a persona (o ad animale): avere le gambe s., un dito s., [...] di cattivo umore, irritabile. b. Con riferimento a oggetti o a cosein genere: un chiodo s. (diverso da messo s., cioè inserito ; guardare storto (invar. anche se riferito a donna o a più soggetti), com. spec. in senso fig., guardare con malanimo ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...