tremendo
tremèndo agg. [dal lat. tremendus, der. di tremĕre «tremare» (propr. gerundivo: «di cui si deve tremare»)]. – 1. Che fa tremare di spavento, che incute (o è tale da incutere) grande paura o [...] Proserpina drizzar voti comanda (Pindemonte); e anche di animali e cose: una belva t.; mostri t.; il t. fulmine di Giove era t. nelle maledizioni che scagliava. 2. estens. a. Spaventoso, insé e negli effetti: abbiamo corso un t. pericolo; fu una t. ...
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fabbrica
fàbbrica (letter. fàbrica) s. f. [dal lat. fabrĭca «mestiere; lavorazione; officina», der. di faber (v. fabbro)]. – 1. a. L’attività, l’opera di fabbricare; costruzione di un edificio: mettere [...] De humani corporis fabrica (1543) dell’anatomico belga Andrea Vesalio, in sette libri. 2. Edificio, di qualsiasi genere, in corso di costruzione, o anche già finito, se si consideri in rapporto alla sua costruzione (sinon. quindi, ma ormai raro nell ...
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beato
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. beatus, propr. part. pass. di beare]. – 1. Che gode o si suppone e si spera che goda la visione di Dio in paradiso: le anime b.; gli angeli b.; E vederai color che [...] ’al sol vi diede (Leopardi); prov. scherz.: b. gli ultimi, se i primi sono discreti, nel servirsi a tavola. Beato tra le donne , che con quest’uso è più com.) a persone e cose, in manifestazioni d’impazienza o di compatimento: quel b. ragazzo ne ...
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lordume
s. m. [der. di lordo]. – Quantità di materia lorda, insieme di cose lorde: non si sapeva dove posare i piedi, tanto era il l. di quel luogo; se si pensa a ciò che si nasconde nelle narici, nella [...] gola e nel ventre, non si troverà che lordume (U. Eco). In senso fig.: ambienti sociali che sono un vero lordume. ...
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loro
lóro pron. pers. e agg. poss. [lat. illōrum, genit. pl. di ille «egli, quello»]. – 1. Pronome di 3a pers. plur., masch. e femm., riferito generalmente a persone, talvolta anche ad animali e cose [...] . se non c’è ambiguità, ditegli; o con a pleonastico: chi glielo dice a loro?). Come compl. oggetto, solo in posizione allocutiva, è il plur. di lei (v.). Nel verso, talora anche in prosa, può avere il troncamento: Non ragioniam di lor, ma guarda e ...
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autarchia1
autarchìa1 (non com. autarcìa) s. f. [dal gr. αὐτάρκεια «autosufficienza», comp. di αὐτός «stesso» e ἀρκέω «bastare»]. – 1. Nella filosofia antica, soprattutto in quella cinica e stoica, la [...] saggio, per il quale la virtù, e quindi la felicità, consiste nel «bastare a sé stessi» fin quasi ad annullare il bisogno delle cose del mondo. 2. In economia politica, il tentativo da parte di un paese di rendersi autosufficiente rinunciando agli ...
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reclamare
v. intr. e tr. [dal lat. reclamare, propr. «gridare contro» (der. di clamare «gridare»), sull’esempio del fr. réclamer]. – 1. intr. (aus. avere) Lamentarsi di un’ingiustizia subita, appellandosi [...] r. all’autorità; se vuol r. si rivolga al ministero. 2. tr. Richiedere cosa a cui si ha diritto: r. la restituzione di una somma pagata indebitamente; r. giustizia. In usi fig., raro, aver bisogno di qualcosa, riferito a cose inanimate: questa terra ...
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involvere
invòlvere v. tr. [dal lat. involvĕre: v. involgere] (non usato il pass. rem.; part. pass. involuto), letter. – 1. Involgere, quasi esclusivam. in senso fig., inviluppare, trascinare con sé [...] e sim.: tutto quel ch’una ruina involve (Petrarca); e involve Tutte cose l’obblio nella sua notte (Foscolo). 2. Come intr. pron., involversi, regredire, attraversare un periodo di involuzione (è usato soprattutto nei tempi composti): un artista che ...
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gomitolo
gomìtolo s. m. [der. del lat. glomus -mĕris (allotropo quindi di ghiomo), forma parallela a globus, di cui ha lo stesso sign. fondamentale]. – Palla di filo continuo ravvolto ordinatamente in [...] gomitolo. Per estens., fare un g., di altre cose, e soprattutto di tessuti, avvolgere in forma approssimativamente sferica: fare un g. di una molto curva e rannicchiata su sé stessa; stava immobile in quel cantuccio, tutta in un g., con le ginocchia ...
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mostra
móstra s. f. [der. di mostrare]. – 1. L’atto di mostrare, di far vedere, soprattutto nelle locuz. mettere in mostra qualche cosa, fare mostra di qualche cosa, rendere visibile, esporre alla vista [...] pubblico cose che sarebbe bene tenere coperte o nascoste: quando parla gli piace fare m. di spirito, mettere in m. la sua erudizione; non mi piace che si mettano in m. le proprie faccende private; mettersi in m., fare di tutto per attirare su di sé l ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...