rodere
ródere v. tr. [lat. rōdĕre] (io ródo, ecc.; pass. rem. rósi, rodésti, ecc.; part. pass. róso). – 1. a. Staccare con i denti minuti frammenti da un corpo solido e in genere molto duro: rodeva un [...] in frigo? Anche di animali che adoperano mezzi diversi dai denti: si sentiva un tarlo che rodeva il legno dello scaffale; un’aquila rodeva i visceri di Prometeo. b. estens. Riferito a cose fieramente turbato e tutto inse medesimo si rodea (Boccaccio ...
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mandare
v. tr. [lat. mandare «affidare», prob. da man(um) dare «dare la mano»]. – 1. ant. Ordinare, comandare, dare un incarico (cfr. mandante e mandato): incontanente mandò che i due giovani fossero [...] di buone speranze; lo mandò in santa pace, con Dio, se lo levò di torno. Più genericam., m. in giro, con più accezioni, far gliene manda una buona, non approva nessuna delle cose che fa o dice. 5. In varie locuz. (per lo più corrispondenti a locuzioni ...
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scoperta
scopèrta (ant. o poet. o region. scovèrta) s. f. [femm. sostantivato di scoperto, part. pass. di scoprire]. – 1. Lo scoprire, l’essere scoperto. In partic.: a. Acquisizione alla conoscenza e [...] lo scienziato ha illustrato in un convegno la sua recente scoperta. In tono iron., con riferimento a cose note o evidenti che per lui la s. di un nuovo modo di vivere; la s. insé di un nuovo sentimento lo turbò; la s. della ingratitudine umana lo ...
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ostentare
v. tr. [dal lat. ostentare, intens. di ostendĕre «mostrare» (dal part. pass. ostentus)] (io ostènto, ecc.). – Mettere intenzionalmente in mostra cose materiali, oppure qualità e sentimenti [...] ; ostentava al polso una vistosa catena d’oro; o. indifferenza, stupore, disprezzo; o. coraggio, disinvoltura, sicurezza di sé; talvolta costruito con di e l’infinito: ostenta spesso di essere premuroso. ◆ Part. pass. ostentato, anche come agg ...
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coassicurazione
coassicurazióne s. f. [comp. di co-1 e assicurazione]. – Assicurazione di rischi relativi alle stesse cose, ripartita tra più assicuratori per quote determinate: ciascun assicuratore [...] è tenuto al pagamento dell’indennità assicurata soltanto in proporzione della rispettiva quota, anche se unico è il contratto sottoscritto da tutti gli assicuratori. ...
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guadagnare
v. tr. [dal germ. *waidanjan «pascolare; guadagnare»] (io guadagno, ... noi guadagniamo, voi guadagnate, e nel cong. guadagniamo, guadagniate). – 1. Ottenere come utilità e profitto di un [...] anche da solo, ma se tu mi aiuti, tanto di guadagnato per tutti e due. Analogam., con uso assol., di cose o persone, fare miglior g. tempo, risparmiarlo, anticipare quanto si ha da fare, in un lavoro e sim.; g. terreno, avanzare e occuparlo (di ...
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presuntuoso
preṡuntuóso (ant. o pop. preṡontuóso e proṡuntuóso) agg. [dal lat. tardo praesumptuosus, der. di praesumĕre «presumere», part. pass. praesumptus]. – 1. Che presume troppo di sé, che si reputa [...] presuntuosi, che si credono tutto sapere, e per questo le non certe cose affermano per certe (Dante); anche come sost.: è un p.; non pegg. preṡuntuosàccio. ◆ Avv. preṡuntuosaménte, in modo presuntuoso, con presunzione: affermava presuntuosamente di ...
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paziente
paziènte agg. e s. m. e f. [dal lat. patiens -entis, propr. part. pres. di pati «soffrire, sopportare»]. – 1. agg. a. Che ha la virtù (o la qualità) della pazienza, come disposizione abituale: [...] quanto l’agente più al p. sé unisce, tanto più forte è però la passione (Dante). le cose agenti sono più delle p. perfette (Varchi); casi che distinguono il p. dall’agente (C. Cattaneo). ◆ Avv. pazienteménte, in ...
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esistenza
eṡistènza s. f. [dal lat. tardo exsistentia, der. di exsistĕre «esistere»]. – 1. L’esistere, l’esserci: l’e. di Dio, dell’anima, degli uomini, del mondo, delle cose; affermare, negare, provare [...] esiste, se ci sia; scoprire l’e. di un complotto. Più propriam., nel linguaggio filos., il termine indica sia lo stato di ogni realtà in quanto è tale, sia, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere oggetto di un’esperienza sensibile ...
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versare2
versare2 v. intr. [dal lat. versari, forma mediale di versare (v. la voce prec.), propr. «muoversi, aggirarsi in un luogo», e quindi «trovarsi», ecc.] (io vèrso, ecc.; aus. avere e anche essere). [...] . nella più squallida miseria, in tristissime condizioni, in fin di vita. In usi ant. o letter., essere, vivere in un determinato luogo: non può intendersi che una favella spieghi cose astratte per termini pur’ astratti, se non se ella sia di nazione ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...