rispettare
v. tr. [lat. respectare, propr. «guardare indietro», intensivo di respicĕre, part. pass. respectus] (io rispètto, ecc.). – 1. Manifestare nelle parole e negli atti il proprio sentimento di [...] un letterato che si rispetti dovrebbe sapere certe cose; questi mezzucci non si addicono a un i deboli, gli inermi, i vinti; r. sé stesso (o nel rifl. rispettarsi), non compiere che questa volta mi farò rispettare. In partic., r. gli animali, le ...
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notizia
notìzia s. f. [dal lat. notitia, der. di notus «conosciuto»]. – 1. a. letter. Conoscenza, come acquisizione o possesso di una cognizione, relativamente a cose, fatti o persone (con questa accezione, [...] fuori (Boccaccio). b. Conoscenza (come sapere acquisito), relativa a fatti vicini o lontani nel tempo, in quanto se ne conservi traccia, o ne sia trasmessa o recepita la memoria: un’antica civiltà, di cui si hanno abbondanti n., o, al contrario, di ...
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salute
s. f. [lat. salus -ūtis «salvezza, incolumità, integrità, salute», affine a salvus «salvo»]. – 1. letter. Salvezza, soprattutto come stato di benessere, di tranquillità, d’integrità, individuale [...] si consiglia ad altri di dare il giusto peso alle cose, di non prendersela eccessivamente per quello che accade, o anche perentorio a non insistere in una lite, a desistere da un atteggiamento provocatorio e sim.: se hai cara la s. (o se ti è cara la ...
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lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di [...] designano le idee e le ipotesi che, anche se non rispecchiano la realtà delle cose, sono utili per operare su di questa, nella teoria economica marxiana, v. forza (n. 1 c). f. Attività in genere, rivolta a un determinato fine; per lo più al plur., e ...
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avaro
agg. e s. m. (f. -a) [lat. avarus, dallo stesso tema di avĭdus «avido»]. – 1. a. Che o chi, per un eccessivo attaccamento al denaro o un esagerato senso del risparmio, è estremamente restio a spendere, [...] suo tempo; uomo a. di parole, di lodi, di riconoscimenti; a. di sé, della propria persona, di chi si fa vedere raramente; Non fur di sangue a , bramoso in genere: E vidi Ciro più di sangue avaro, Che Crasso d’oro (Petrarca); riferito a cose, avido, ...
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riuscire
(pop. riescire) v. intr. [comp. di ri- e uscire] (coniug. come uscire: io rïèsco, tu rïèsci, ecc.; aus. essere). – 1. Uscire di nuovo: è entrato in casa di corsa, e ne è riuscito quasi subito; [...] r. di molta utilità, di grave danno; anche di cose concrete: il ritratto è riuscito somigliante; la fotografia è riuscita di ricordare il suo nome; in senso iron., guardate se vi riesce di stare un minuto zitti; in usi letter.: gli riuscì fatto ...
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nonnitudine
s. f. La condizione tipica di chi è nonno, anche in relazione al particolare legame affettivo che si instaura tra il nonno e i nipoti. ♦ Alcuni mesi fa il delicato equilibrio che avevamo [...] cose vanno alimentate, si è improvvisamente rotto a causa di una vicenda apparentemente naturale: mio marito è diventato nonno. Da quel momento lui vive in funzione della sua «nonnitudine». Telefona 250 volte alla figlia per sapere se il ...
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orange wine
(Orange Wine) loc. s.le m. Vino di colore aranciato, frutto della particolare lavorazione di uve a bacca bianca, macerate a contatto con le bucce in modo da estrarne le sostanze che daranno [...] Purtroppo a partire dalla domanda dei consumatori, perché sein tanti si nutrono di cibo dopato o comunque frutto . che maturano in anfore eccetera eccetera, è l'ultima moda tra i bevitori. Crescono ogni giorno, riescono a bere cose buone e altre ...
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aspirinetta
s. f. 1. Farmaco (acido acetilsalicilico a basso dosaggio) dalla prevalente funzione anti-aggregante, adibito alla fluidificazione del sangue per prevenire il rischio di ictus o altre criticità [...] i 45 e i 65 anni, no. Tuttavia, l'aspirina in questo caso avrà un effetto protettivo nei confronti dell'ictus. Insomma, con le donne le cose sono più complicate, anche se finora la terapia con l'aspirinetta veniva consigliata indipendentemente dal ...
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stracco
agg. [dal longob. *strak «stanco»] (pl. m. -chi). – 1. a. Molto stanco, sfinito dalla stanchezza, privo di energie: mi sentivo s. per la faticosa salita; entrò un forestiero s. a bere un moka [...] del solito, studiava la lezione alla stracca (De Amicis). In partic., caccia alla s., la caccia al seguito mediante sonnolente (Pirandello). Anche, di cose astratte la cui forza si va affievolendo: un sentimento s.; chi sa se, nella valle stessa, chi ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...